GLI EVENTI CALAMITOSI CHE SI SONO ABBATTUTI SUL NOSTRO TERRITORIO NEGLI ULTIMI TEMPI PONGONO TANTI INTERROGATIVI SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO DEL BELPAESE, SEMPRE PIÙ UNO SFASCIUME PENDULO SUL MARE. ESISTONO TUTTAVIA ALCUNI STRUMENTI CHE SE BEN USATI POTREBBERO EVITARE, O LIMITARE DI MOLTO, TRAGEDIE DEL GENERE. RISULTA UTILE IN QUESTI CASI L’ECOATL@NTE, STRUMENTO CHE FORNISCE INFORMAZIONI SULLE TRASFORMAZIONI E SULLA FRAGILITÀ DEL TERRITORIO, SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI, SULL’ECONOMIA CIRCOLARE E SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
La recente alluvione delle Marche è l’ultimo disastro dovuto al dissesto idrogeologico che il nostro Paese ha subito. Molte le vittime e le distruzioni, con decine di persone sfollate e danni consistenti agli edifici, alle strade e ai ponti. Si poteva evitare questa tragedia? Forse sì, visto che esiste uno strumento utile in questi casi: l’EcoAtl@nte.
Consultarlo, permette di conoscere e condividere le informazioni ambientali nazionali e locali, in materia di trasformazioni e sulla fragilità del territorio, sui cambiamenti climatici, sull’economia circolare e sull’inquinamento atmosferico.
Infatti, l’EcoAtl@nte, creato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), restituisce un quadro di insieme, mettendo a disposizione diverse informazioni che, integrandosi fra loro in un’unica mappa, consentono una visualizzazione complessiva più ricca.
Consultando la mappa relativa alla “Fragilità del Territorio” e visualizzando i dati della carta della pericolosità idraulica, si riscontra una serie di importanti informazioni. Queste sono inerenti al consumo del suolo e alla popolazione a rischio alluvioni.
Marche, gran parte del territorio è impermeabilizzato
Consultando l’EcoAtl@nte, quindi, si nota per esempio, che nella fascia costiera intorno a Senigallia (AN) la maggior parte del territorio è impermeabilizzato anche nelle aree a pericolosità idraulica. L’acqua, quindi, difficilmente riesce a “penetrare” nel terreno. Inoltre, la carta della popolazione a rischio alluvioni evidenzia come, in diversi comuni, ci siano alcune migliaia di abitanti a rischio.
Se poi si uniscono questi ultimi dati con la carta delle statistiche comunali sul consumo di suolo 2022, emerge un dato preoccupante. È possibile, infatti, notare che i numeri relativi alla crescita delle superfici artificiali e delle aree impermeabilizzate, in percentuale, sono aumentati significativamente.
Ciò è accaduto nel corso degli ultimi anni soprattutto nella zona di Senigallia, una delle aree maggiormente colpite dal fango e dai detriti delle scorse settimane.
Le superfici artificiali e le aree impermeabilizzate, dunque, favoriscono gli eventi meteorici intensi in tutto il territorio italiano, già molto fragile.