Cinque anni di impegno in favore dei cani da pastore
Il progetto “I cani da guardiania nel Parco delle Foreste Casentinesi” celebra i cinque anni di attività con un documentario. Possibile grazie a una collaborazione tra il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, la Fondazione Capellino e l’Associazione DifesAttiva, si adopera per mitigare il conflitto tra lupo e allevatori nell’area.
Il Parco copre 360mila ettari, che si estendono lungo la dorsale appenninica tosco-romagnola, ed è parte della Green List della IUCN.
Fa da cornice a importanti santuari come quello di Camaldoli e della Verna ed è attraversato da predatori come l’aquila reale e il lupo. È proprio il ritorno di quest’ultimo ad aver creato le condizioni perché si sentisse l’esigenza di un intervento come quello offerto dal progetto.
Un metodo pacifico per consentire la convivenza di lupi e allevatori
Predatore tanto maestoso quanto pericoloso per le greggi, il lupo non ha sempre abitato tutti i territori del Parco. Laddove la sua presenza è stata sempre riscontrata, gli allevatori si sono avvalsi di cani da guardiania; questa soluzione non ha trovato terreno fertile ovunque.
Gli allevatori alle prese da meno tempo con il lupo hanno riscontrato infatti difficoltà nell’addestramento dei cani da pastore. Il progetto si propone di mantenere i cani con mangime e crocchette e di fornire assistenza tecnica per l’addestramento e veterinaria. Un errato inserimento dell’animale potrebbe infatti provocare danni ecologici, sociali e gestionali, specie in virtù della presenza di turisti e di antichi borghi.
I partner dell’iniziativa:
Tra i partner, la Fondazione Capellino, ente commerciale senza scopo di lucro, interessata alla salvaguardia della biodiversità e alla lotta al cambiamento climatico. L’azienda di petfood di cui sono titolari i fratelli Capellino ha lanciato quest’anno la campagna “Riporta la Natura nel Pianeta”.
È giunto il momento di restituire il Pianeta ai suoi abitanti verdi, ben più saggi e delicati dell’uomo. Il leitmotiv dell’azienda, consapevole dell’urgenza di una restituzione della terra alla Terra, è di agire attivamente sui territori che si occupano. È di smettere di stare a guardare mentre l’essere umano rovina il pianeta.
L’associazione DifesAttiva, nata nell’ambito del progetto Life Medwolf per la conservazione del lupo nelle aree del Mediterraneo, dona aiuto sotto l’aspetto tecnico e sanitario.
L’Associazione riunisce gli allevatori che hanno provvisto a prevenire gli attacchi dei lupi in funzione antipredatoria. L’obiettivo del gruppo è di condividere informazioni corrette circa l’uso del cane da pastore e valorizzare le produzioni agricole delle aziende associate.
Perché, i cani da pastore hanno bisogno di attenzioni specifiche?
Che gli allevatori alle prime armi con l’addestramento dei cani da pastore abbiano bisogno di aiuto non deve sorprendere: sono animali testardi, difficili da crescere.
Tra le razze più conosciute: il pastore maremmano, il cane da montagna dei Pirenei, il cane del Caucaso e il pastore della Sila.
Un buon cane da pastore deve provenire da una linea di sangue pastorale, ma anche possedere carattere adeguato. Deve essere affidabile e propenso all’attenzione al bestiame e deve godere di buona salute, quindi essere curato nel miglior modo possibile.
Un cane in salute è un buon guardiano, pertanto DifesAttiva offre profilassi parassitarie e vaccinazioni agli animali. Questi controlli salvaguardano la salute del cane e quella di conspecifici o meno con cui può entrare in contatto.
Se questo bellissimo parco italiano riesce a mantenere la propria ricchezza è anche grazie ai cani da guardiania. Lo sforzo del Parco e dei suoi partner è onorevole. Noi altro non possiamo fare che augurare lunga vita al progetto e buon lavoro ai cani da pastore che ne beneficiano.