Il mensile americano Fast Company ha di recente riportato la notizia di un potenziale ritorno all’uso negli USA, sotto l’Amministrazione Trump, di uno dei materiali da costruzione più pericolosi per l’ambiente e la salute della memoria recente: l’amianto.
L’asbesto Si utilizzò ampiamente in vari settori, a cominciare dall’edilizia. Poi, negli anni ’70, si cominciò a vietarlo. Gli Stati Uniti ne hanno severamente limitato l’uso, senza mai, però, metterlo completamente fuori legge. In Italia le norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto si varano solo nel 1992 con la legge n°257.
Trump vuole il ritorno dell’amianto negli Stati Uniti
Il periodico scrive che l’EPA (Environmental Protection Agency – Agenzia per la Protezione dell’Ambiente) americana, ha promulgato una SNUR (Significant New Use Rule – Regola di nuovo utilizzo). Questa consente la distribuzione di prodotti che contengono amianto, caso per caso.
Fast Company è il nuovo quadro per la valutazione dello stato di rischio di sostanze dannose. Questo documento, pubblicato dall’EPA, “non considererà più l’effetto o la presenza di sostanze nell’aria, nel terreno o nell’acqua”.
Un emendamento del 2016 al TSCA (Toxic Substances Control Act) del 1976, impone all’EPA di rivalutare continuamente centinaia di sostanze chimiche potenzialmente tossiche. Invece non considera di rimuoverle dal mercato o aggiungere nuove restrizioni al loro uso.
La SNUR ha dato il via libera alle aziende affinché utilizzino sostanze chimiche tossiche, come l’amianto. Non ha però considerato in che modo metteranno in pericolo le persone che sono direttamente o indirettamente a contatto con queste.
Pertanto l’EPA ha rivisto il suo primo lotto di dieci sostanze nocive attenendosi al succitato emendamento.
L’incidenza di malattie asbesto correlate negli Stati Uniti
Come precisato da Fast Company, l’Asbestos Disease Awareness Organization (ADAO), l’Organizzazione per la consapevolezza delle malattie da amianto, riportò ad aprile scorso che negli Stati Uniti le morti legate all’amianto ammontano a circa 40.000 l’anno. Queste sono causate dal cancro ai polmoni e dal mesotelioma pleurico, quali malattie più comuni associate alle fibre di asbesto.
HBN (Healthy Building Network), associazione di difesa ambientale, ha paventato a Fast Company che il materiale fibroso rappresenta un grave rischio per la salute per chiunque ne sia esposto. Ciò vale per chi lo manipola in strutture industriali, per le persone vicine o all’interno di progetti di ristrutturazione o costruzione in cui l’amianto è utilizzato.
Il presidente del consiglio di amministrazione di HBN, Bill Walsh, ha affermato che l’industria dei cloro-alcali è l’unica imprenditoria degli Stati Uniti che utilizza ancora l’amianto. Sempre secondo quanto riferito, importa circa 480 tonnellate di cancerogeno ogni anno da Russia e Brasile.
Walsh ha spiegato a Fast Company che le materie plastiche a base di cloro si trovano comunemente nei materiali da costruzione. “Praticamente tutto” l’amianto importato dagli Stati Uniti viene utilizzato nel processo industriale per produrre cloro. Questo include PVC e vinile plastico, che si trovano in gran parte nella produzione di tubi, piastrelle, pavimenti, adesivi, vernici e prodotti per coperture.
Modifiche dei regolamenti e danni per i consumatori
L’EPA sta ora cercando di rendere meno gravosi i suoi regolamenti contro l’integrazione della tossina dannosa e altri simili, sotto l’amministrazione Trump. Sarà in gran parte responsabilità dei governi locali e statali, nonché delle aziende e dei consumatori informati contrastare queste nuove decisioni federali.

Walsh ha detto a Fast Company che spetta ai produttori di materiali per l’edilizia sostenibile e, in definitiva, ai progettisti fare pressioni sul mercato. «Se questi iniziassero ad assimilare criteri basati sulla salute nei loro progetti, potrebbero davvero avere una certa influenza sui produttori».
Nello scorso mese di luglio, il Washington Post ha osservato che l’EWG (Environmental Working Group) e l’ADAO (Asbestos Disease Awareness Organization) avevano sulla pagina Facebook di Uralasbest che l’azienda mineraria russa mette la faccia di Trump sugli involucri di chrysotile.
“The Art of the Comeback”, di Donald Trump
Come ha scritto The Post, Trump ha parlato a lungo del suo scetticismo sugli effetti nocivi dell’amianto nella sua biografia “The Art of the Comeback”. Pubblicata nel 1997, afferma che le iniziative anti-amianto erano «pilotate dalla folla».
Il Post ha scoperto che nel 2012 Trump ha twittato che le Torri Gemelle (inaugurate il 4 aprile del 1973) del World Trade Center di New York, non sarebbero potute bruciare se il materiale ignifugo non fosse stato rimosso dalle torri. Si stima che 400 tonnellate di fibra di amianto siano state utilizzate nelle strutture dei due grattacieli prima che smettessero di utilizzarle ulteriormente nel 1971.
L’EPA ha garantito al Washington Post che condurrà nuovi studi sui primi dieci prodotti chimici secondo il TSCA modificato. Le valutazioni finali del rischio saranno pubblicate nel dicembre 2019.
L’opinione dell’Osservatorio Nazionale Amianto
«È necessario che ci sia la messa al bando globale dell’amianto – commenta l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto -. L’Onu e l’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization, WTO) hanno omesso di adottare un provvedimento definitivo e vincolante. Non sono sufficienti raccomandazioni e allarmi. Sono necessari provvedimenti imperativi. Nell’ultima riunione del WTO a Buenos Aires nel dicembre 2017, la Russia ha posto il veto al divieto di vendita dell’amianto. Purtroppo – conclude il fondatore dell’ONA – le lobby dell’amianto tentano sempre di continuare il commercio di morte».