CON UN PROVVEDIMENTO LEGISLATIVO DI PROSSIMA ADOZIONE, IL GOVERNO CONSENTIRÀ IL RILASCIO DI CONCESSIONI PER LA COLTIVAZIONE DI IDROCARBURI NEL MARE ADRIATICO. ITALIA NOSTRA HA CHIESTO L’ABROGAZIONE DELLA DISPOSIZIONE, ESPRIMENDO LA SUA CONTRARIETÀ ALLE TRIVELLAZIONI
Per incrementare la produzione nazionale di gas naturale, il Governo ha deciso la prossima adozione di un provvedimento legislativo. Quest’ultimo consentirà il rilascio di concessioni per la coltivazione di idrocarburi nel mare Adriatico, anche in deroga al divieto contenuto nel Codice dell’ambiente.
Il Codice vieta nuove concessioni entro le 12 miglia marine dalla costa e dalle aree marine e costiere protette. Il divieto ha consentito sinora di proteggere il fragile territorio del Delta del Po. L’Associazione Italia Nostra ha voluto esprimere la propria chiara posizione, inviando un appello per chiedere che sia abrogata la disposizione cosiddetta salva trivelle.
Alto Adriatico, ammesse nuove concessioni per la coltivazione di idrocarburi
È l’articolo 4 del “D.L. Aiuti Quater” a riammettere alla produzione le concessioni di gas metano esistenti in Alto Adriatico. Precisamente, le riammette nel tratto passante per la foce del ramo di Goro del Po, a una distanza superiore alle 9 miglia. Inoltre, in deroga al divieto contenuto nel Codice dell’ambiente, si consente di rilasciare lungo tutte le coste italiane nuove concessioni.
La coltivazione di idrocarburi sarà, dunque, consentita in zone tra le 9 e le 12 miglia dalla costa e dalle aree protette marine e costiere. Il provvedimento produrrà un vantaggio incerto e inesistente nel breve periodo. Ci sarà un incremento dell’offerta di metano di produzione nazionale di appena 15miliardi di mc di gas in un decennio. Equivale a meno del 2% rispetto al fabbisogno italiano annuo.
Trivellazioni, in pericolo alcune aree vincolate
Le nuove norme sono in contrasto con gli impegni assunti dall’Italia a livello europeo e internazionale per azzerare le emissioni inquinanti entro il 2050. L’Agenzia internazionale per l’energia IEA, difatti, ha avvertito che il rispetto dell’Accordo di Parigi impone di escludere l’avvio di nuovi giacimenti di gas successivamente al 2021.
Ciò vale non solo per i giacimenti, ma anche per le miniere di carbone e per i pozzi di petrolio. Le nuove norme introdotte dal DL derogano pericolosamente alla legislazione ambientale e alla pianificazione vigente, così da consentire nuove estrazioni offshore di idrocarburi. Secondo Italia Nostra, sono evidenti i gravi pregiudizi per le aree marine sino ad oggi vincolate dell’Alto Adriatico e, in particolare, in quelle che fronteggiano il Delta del Po.