AMBIENTE, SCIENZA, CINEMA E FANTASCIENZA SI MESCOLANO IN TRIESTE SCIENCE+FICTION FESTIVAL, IN PROGRAMMA NEL CAPOLUOGO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA DAL 27 OTTOBRE AL 1 NOVEMBRE.
Torna il più importante festival italiano dedicato alla fantascienza, Trieste Science+Fiction. Dal 27 ottobre al 1 novembre si terrà la 23° edizione di questa rassegna cinematografica. Raccoglie le migliori produzioni del genere fantastico e oltre cinquanta anteprime, a cui parteciperanno registi, attori e autori da tutto il mondo.
Animeranno questi giorni dedicati a tutti gli appassionati di fantascienza anche feste, videogiochi, musica, mercatini, iniziative per tutta la famiglia, workshop e presentazioni di libri.
«Per il 60° anniversario, gli “Extra-Triestini” avranno la possibilità di assistere a una straordinaria varietà di film. Grazie a una line-up eclettica si volge lo sguardo lontano: dalla straordinaria storia del nostro festival, passando dai traguardi raggiunti dal genere fantascientifico fino a oltrepassare i limiti spaziali – spiega il direttore artistico Alan Jones -. La fantascienza è un genere vario e inclusivo. Il Trieste Science+Fiction Festival, grazie a un’identità e una mentalità aperte, permette di far vivere emozioni cinematografiche totalmente inaspettate e tematiche di ampio respiro, congiungendo persone diverse provenienti da culture diverse, nel gusto della visione fantascientifica e delle scoperte tecno-sociali».
I film selezionati al Trieste Science+Fiction Festival sono poi in gara per ben tre concorsi, il Premio Asteroide e i due premi Méliès d’argent della MIFF (Méliès International Festivals Federation), la federazione europea Méliès dei festival di cinema fantastico.
Cosa ci ha insegnato la fantasia sul cambiamento climatico
Quest’anno uno dei temi che verrà maggiormente affrontato dagli appuntamenti in programma è la crisi ambientale. Infatti i film di fantascienza da sempre hanno saputo prevedere e rappresentare al meglio le conseguenze del cambiamento ambientale e dello sfruttamento illimitato del nostro pianeta.
La fiction è infatti uno straordinario laboratorio di creatività capace di anticipare il futuro: proiettandoci in mondi futuribili e ipertecnologici, non solo ispira scoperte e invenzioni, ma ci pone anche di fronte alla miopia di alcune scelte scellerate compiute dall’umanità, come mostrano gli scenari distopici dovuti all’inquinamento e al riscaldamento globale. La fantascienza ci offre quindi una bussola per orientarci nelle sfide della nostra società.
Incontri con divulgatori, scienziati e comunicatori porranno l’attenzione sulle soluzioni green più innovative e sul mondo di domani in cui sembra venir meno il confine tra fiction e realtà. In particolare gli appuntamenti di “Questa non è fantascienza” sono dedicati agli studenti. Spingono a riflettere su vari temi di attualità scientifica: dalla crisi climatica all’esplorazione dello spazio, dalle nuove frontiere dell’ingegneria genetica alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
Riusciremo davvero a riportare in vita animali estinti, come accade in “Jurassic Park”? Siamo pronti a usare l’editing genetico per progettare a piacimento gli esseri umani, come racconta il romanzo distopico di Aldous Huxley, “Il mondo nuovo”? Se un asteroide fosse in rotta di collisione con la Terra, saremmo in grado di evitare l’Armageddon? Partendo dalla visione apocalittica di “The Day After Tomorrow”, la fusione dei ghiacciai è un segnale dell’accelerato cambiamento climatico in corso?
Non solo film al Trieste Science+Fiction Festival
La tutela dell’ambiente sarà anche protagonista dell’evento “L’ecologia del cinema”, in programma martedì 31 ottobre. Durante questa occasione sarà presentato il libro “Ecovisioni: l’ecologia al cinema dai fratelli Lumiere alla Marvel in 100 film e 5 percorsi didattici” di Marco Gisotti.
Invece domenica 29 ottobre il divulgatore scientifico Giacomo Moro Mauretto, conosciuto come Entropy for Life sui canali social, fornisce le coordinate per un ambientalismo consapevole nel suo libro “Se pianto un albero posso mangiare una bistecca?”.
Labile il confine tra fantasia e realtà anche nei film
Infine le tematiche ambientali saranno affrontate dalle pellicole protagoniste nel festival. “Low-Tech” di Adrien Bellay, in programma lunedì 30 ottobre, si impegna a veicolare tecniche e conoscenze utili, sostenibili e accessibili a tutti. Sempre lunedì a rappresentare la Terra al collasso ecologico nel 2041, epoca in cui la razza umana è stata costretta a fondare una civiltà interplanetaria, è il film di Mitch Jenkins, “A Million Days“.
Martedì 31 ottobre invece sarà l’industria della plastica il protagonista del documentario “Plastic Fantastic” di Isa Willinger. Ancora martedì è in programma l’ultimo film post-apocalittico polacco con tematiche green, “The last spark of hope” di Piotr Biedroń. Ambientato dopo la fine delle guerre climatiche, la sola persona rimasta sulla Terra è Ewa, che vive assieme al robot Arthur. Girato in un’unica location, in un set costruito solo con rottami, ci mostra un mondo devastato dai mutamenti climatici. Mette poi in discussione i limiti tra umani e intelligenze artificiali.
«Il Trieste Science+Fiction Festival è sempre stato all’avanguardia nel mettere in luce importanti questioni di attualità, con un’attenzione encomiabile sulla qualità che non ha rivali – continua Jones-. La missione del Festival è spingere il genere verso nuove emozionanti direzioni per il nostro pubblico, sempre più vasto. La nostra affidabilità nella programmazione garantisce la purezza di genere che ha stimolato i nostri devoti fan per un periodo record di sessant’anni.
La fantascienza è un genere dove abbonda la sperimentazione estetica e il pensiero innovativo e fuori dagli schemi, tra creativi dell’industria cinematografica, registi, produttori, distributori nazionali e internazionali. Tutto questo mix travolgente si presenta ancora una volta come un altro esplosivo concentrato di film indimenticabili, letteratura, fumetti, musica, videogiochi e arti visive. Ecco perché il Trieste Science+Fiction Festival rimane così vivo, così entusiasmante e così attuale».
Tanti ospiti per Trieste Science+Fiction Festival
Sono tanti gli ospiti nazionali e internazionali attesi per questa edizione 2023 del festival. L’attrice Claudia Gerini e il regista Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino, saranno presenti sabato 28 ottobre per presentare in anteprima il film “The Well“.
Sempre sabato sarà ospite a Trieste anche il cantautore e compositore Pino Donaggio. Al Teatro Miela presenterà la versione restaurata di “Don’t Look Now” (A Venezia… un dicembre rosso shocking), capolavoro horror di Nicolas Roeg. Il programma della giornata si conclude con il cortometraggio “Flite” del famoso creatore di effetti speciali Tim Webber.
Lunedì 30, invece, Trieste Science+Fiction Festival accoglierà Paolo Nespoli. È stato il primo astronauta italiano a partecipare a una missione di lunga durata, ben 313 giorni, sulla Stazione Spaziale Internazionale. Qui racconterà la sua vita da astronauta, illustrando quali lezioni ha imparato nello Spazio. Un documentario che analizza proprio l’isolamento sociale che, nella storia, colpirà gli astronauti in viaggio verso Marte è “The Longest Goodbye” di Ido Mizrahy. Sarà proiettato domenica 29 al Teatro Miela.
«Mentre ci “immergiamo nell’Iperfuturo” per il nostro 60° anniversario, celebriamo tutto ciò che di meraviglioso offre il genere della fantascienza: i multiversi del possibile, il futuro immaginato, le molteplici possibilità intergalattiche, le nuove tecnologie, i progressi nell’esplorazione spaziale, le riflessioni sui viaggi nel tempo, gli universi paralleli e la vita extraterrestre– conclude il direttore artistico -. Il Trieste Science+Fiction Festival sarà un evento assolutamente irrinunciabile per la città, grazie alle anteprime mondiali e italiane, alla possibilità di incontrare un parterre di ospiti stellari».