LA COLLABORAZIONE FRA TIME IN JAZZ E BIOREPACK È FINALIZZATA A SENSIBILIZZARE ARTISTI, PUBBLICO E OSPITI SUI TEMI DELLA SOSTENIBILITÀ E DELL’ECONOMIA CIRCOLARE
La musica può essere trasformata in una potente opportunità per diffondere le buone pratiche nella raccolta delle bioplastiche e dei rifiuti organici.
Con questo spirito è stata sottoscritta la partnership tra Biorepack e Time in Jazz. Biorepack è il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica compostabile. “Time in Jazz” è, invece, il celebre festival internazionale fondato da Paolo Fresu. Fino al 16 agosto, a Berchidda e in molti altri comuni del Sassarese, il festival attirerà appassionati da ogni parte d’Italia e del mondo.
L’obiettivo della partnership è sensibilizzare il pubblico sull’importanza che riveste la corretta raccolta differenziata delle bioplastiche compostabili all’interno dei rifiuti organici.
Il settore delle bioplastiche è in costante crescita e la loro caratteristica di compostabilità rappresenta una vera e propria rivoluzione sul fronte del trattamento.
“Time in Jazz”, un programma ricco e sostenibile
Molteplici sono le iniziative messe in campo da Biorepack e dagli organizzatori del festival sul versante della sostenibilità e dell’economia circolare. Nel corso della manifestazione, infatti, i partecipanti utilizzeranno solo stoviglie e imballaggi in bioplastica compostabile.
Nell’arena concerti del palco centrale, in Piazza del Popolo a Berchidda, ci saranno appositi contenitori per raccogliere gli scarti umidi in sacchetti in bioplastica compostabile.
In programma anche un appuntamento di educazione per i bambini partecipanti a “Time to Children 2022”, sezione del festival dedicata all’educazione musicale dei piccoli.
Inoltre, nella serata finale del festival, Paolo Fresu consegnerà il premio “Biorepack in Jazz” all’artista più visionario presente alla kermesse. È un premio per chi con la sua opera musicale trasmetterà al pubblico i valori di rispetto degli ecosistemi e del territorio.
Fresu: “Un festival per l’ambiente”
«Il nostro festival – ha detto Paolo Fresu – è stato concepito fin dall’inizio come uno strumento di divulgazione di buone pratiche di rispetto ambientale. Anche i grandi eventi musicali come il nostro possono avere un basso impatto, attraverso ad esempio la riduzione del monouso e la raccolta dell’umido. La partnership con Biorepack permette di rafforzare questo percorso. Ci aiuta ad imparare, anche in modo divertente, l’importanza dell’uso e dello smaltimento corretto delle bioplastiche compostabili». «Tutto ciò è fondamentale per migliorare la qualità e la quantità degli scarti organici prodotti», ha dichiarato il celebre trombettista sardo. «Questi ultimi, infatti, trasformati in compost, diventano risorse preziosissime per l’agricoltura della nostra bella Sardegna, restituendo sostanza organica ai terreni. Al tempo stesso riducono l’esigenza di utilizzare i costosi fertilizzanti chimici di sintesi».