martedì, Luglio 15, 2025

Tessuto riutilizzabile: una, dieci, 75 vite

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Le mille vite del tessuto riutilizzabile

Presentato dall’EBLI il tessuto riutilizzabile per la ristorazione, un’alternativa conveniente in termini ambientali ed economici al monouso.

Tra il 26 e il 29 ottobre si è tenuta a Rimini la Fiera Internazionale Ecomondo. Le proposte, all’insegna del riuso e dello sviluppo sostenibile, anche quest’anno hanno avuto come parole d’ordine responsabilità, green economy e innovazione.

Proprio su quest’ultima ha puntato EBLI, l’Ente Bilaterale Lavanderie Industriali, presentando il tessuto riutilizzabile per la ristorazione.

Le metodologie rilevanti gli impatti ambientali ed economici (rispettivamente LCA e LCC) hanno indicato questo tessuto come la svolta verde amica di ambiente e portafogli.

Presentato alla rassegna riminese, il tessuto riutilizzabile promette di stupire: resiste a 75 cicli di lavaggio industriale e ha un impatto minore del monouso sull’effetto serra.

Il monouso, infatti, nel momento dello smaltimento, finisce per il 55% in discarica e per il 45% all’inceneritore; per un tessuto riutilizzabile alla fine della sua vita questi stessi dati sono rispettivamente dell’8% e dell’1%.

Rispetto al monouso, inoltre, il tessuto produce il 59% in meno di eutrofizzazione e dal 12% al -20% in meno di CO₂ equivalente.

Il numero di tovaglie monouso usato in Italia, stima Giornalisti nell’Erba, ogni anno è di 117 milioni, pari quasi al doppio della popolazione del Paese. Di tovaglioli ne vengono usati 4 miliardi, ossia quanto metà della popolazione mondiale, e di coprimacchia ben 369 milioni, quanto gli abitanti dell’intera Europa.

Tessuto riutilizzabile - fazzoletti
Ogni anno in Italia vengono usati 4 miliardi di fazzoletti. Il riutilizzabile invertirebbe questa tendenza ai grandi numeri

Il tessuto riutilizzabile invertirebbe questa tendenza ai grandi numeri con cui l’usa e getta ha riempito la Terra.

Il tessuto riutilizzabile va a vantaggio anche del risparmio

La proposta dell’EBLI rispecchia pienamente i propositi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che prevede, proprio nel tessile, il primo modello di studio di HUB circolare per recuperare gli scarti.

Il vantaggio è evidente: i rifiuti vengono gestiti in un’economia circolare e la filiera tessile si innova e rinnova all’insegna della sostenibilità. Investendo nel riutilizzabile, «si contribuisce alla crescita del Pil nazionale e all’occupazione lasciando in Italia un importante valore economico che altrimenti sarebbe indirizzato verso l’estero dove si produce il monouso», ha dichiarato Giuseppe Ferrante, presidente EBLI.

La minore produzione di CO₂ si traduce a livello monetario in un risparmio dai 39 milioni ai di 71 milioni di euro; in termini di costi sostenuti dai cittadini per riparare ai danni ambientali, questo corrisponde invece al 63% in meno.

Si stima infatti che il costo della raccolta e dello smaltimento del tovagliato a fine vita sia di circa 374 mila euro per il riutilizzabile e di quasi 28 milioni di euro per il monouso.

Tessuto riutilizzabile - tovaglie
Il tessuto riutilizzabile è amico del portafogli: solo per riparare ai danni ambientali, comporta una spesa del 63% in meno rispetto all’usa e getta

Sostenibile, economico e riutilizzabile. Queste tre parole chiave del tessuto riutilizzabile suonano come note di speranza per il nostro pianeta, per coloro ai quali lo lasciamo in eredità, per un futuro più pulito.

Numero verde ONA

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