Dettagli e precisazioni sul TORIO
Il Torio è il novantesimo elemento della tavola periodica. Scoperto nel 1828 dal fisico svedese Jöns Jacob Berzelius, deve il suo nome al dio norreno del tuono e della tempesta. Esiste solo un isotopo “stabile” di questo elemento, che costituisce circa il 100% dell’elemento naturale. Quest’ultimo, l’isotopo 232, è debolmente radioattivo e soggetto a decadimento alfa con emivita di 14,5 miliardi di anni. In altre parole, la probabilità che un atomo di Torio in un anno è trascurabile, i.e., circa lo 0.0000000048%, rendendolo “stabile” su scala temporale umana.
Non è difficile incontrare brani scritti da opinionisti che propongono di utilizzare il Torio come combustibile per le centrali nucleari di nuova generazione.
In questo articolo, questi quattro punti vengono brevemente analizzati considerando la letteratura scientifica sull’argomento.
Non esattamente. Il Torio non è un elemento fissile, ma fertile. Ergo, non può essere utilizzato per generare una reazione di fissione a catena controllata, i.e., ad un neutrone assorbito ne corrisponde uno prodotto, come nel caso dell’Uranio.