Ospedale Spallanzani: leggi tutte le notizie
L’ospedale Lazzaro Spallanzani fu fondato nel 1936 e fu destinato alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie infettive, occupando con i suoi 15 padiglioni un’area di 134 000 m² all’interno dell’ospedale San Camillo, fondato nel 1929.
Nel corso degli anni ’30 fu aperta una sezione dedicata alla cura e alla riabilitazione per i malati di poliomielite, mentre negli anni ’70 l’istituto si concentrò sul contrasto all’epatite B, che rappresentò un punto di partenza verso una maggiore competenza nel campo dell’epatite virale acuta e cronica. A partire dal 1980 rappresenta uno dei maggiori centri per l’assistenza e la ricerca sulle infezioni causate dal virus HIV.
Ministero della salute ha riconosciuto lo Spallanzani come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS).
Nei primi anni 2000 il ministero identificò l’ospedale come polo nazionale contro il bioterrorismo e specializzato nel trattamento di malattie infettive ad elevato impatto, ossia SARS, FEV e MERS.
Con deliberazione della giunta regionale nº 157/2007 è stato istituito il Polo ospedaliero interaziendale trapianti (POIT), una struttura deputata ai trapianti di fegato, reni e pancreas partecipata sia dallo Spallanzani che dal San Camillo-Forlanini.[2]
L’Istituto possiede uno dei due laboratori con livello di biosicurezza 4 presenti in Italia (l’altro è presso l’ospedale Luigi Sacco di Milano).[3]
Il 25 novembre 2014 è stato ricoverato presso l’istituto Fabrizio Pulvirenti, un medico italiano di Emergency infettato dal virus Ebola mentre si trovava ad operare in Sierra Leone[4], poi dimesso il 2 gennaio 2015[5].