Sars-Cov-19: la nuova influenza
Per sars-cov-19 si intende il ceppo influenzale di ultima generazione che ha generato la pandemia mondiale del coronavirus.
Non si esclude un ritorno del virus previsto per il prossimo autunno. Questo perché sappiamo che i virus non sopravvive alle alte temperature estive, potrebbe quindi starsene a riposo e ritornare nel momento meno opportuno.
L’ottimismo delle ultime settimane, dovuto alla diminuzione del numero dei decessi e dei ricoveri e anche all’arrivo del caldo, che potrebbe, come è stato ipotizzato dagli esperti, indebolire il virus, si riduce dinanzi ad alcuni dubbi che in molti si pongono. In queste prime giornate di caldo, preludio di un’estate afosa che richiederà l’uso di climatizzatori e condizionatori, l’interrogativo è “l’aria condizionata veicolerà il virus?”.
Le prime ipotesi sul rischio contagio dovuto all’aria condizionata sono state formulate in seguito ad alcuni studi condotti in Cina e in Corea del Sud. Studi che hanno presentato, però, alcuni limiti, poiché non sono stati compiuti gli esperimenti per simulare la trasmissione aerea. Ma i timori che l’aria condizionata potesse aerosolizzare il virus sono, tuttavia, sorti e circolati. E la scienza, al momento, non fornisce risposte univoche.
Le opinioni sono contrastanti e non aiutano a fare chiarezza su un quesito di grande rilevanza. Di certo si sa che gli impianti industriali a doppia mandata, con una pompa per l’afflusso d’aria e una per il deflusso, sarebbero più sicuri.