Ranger, dall’addestramento alla carriera
Un ranger in ambito militare, è un appartenente alla fanteria leggera, specializzato in attività come raid, imboscate, interdizioni d’area, svolte in ambienti non permissivi. È addestrato al combattimento nei centri abitati, al combattimento e movimento in alta montagna, sia ambiente innevato che ambiente estivo, alla capacità di operare su roccia e su sci, alla resistenza a cattura e interrogatori, all’aviotrasporto, al combattimento e sopravvivenza in ambiente anfibio.
Il personale Ufficiale, Sottufficiale, Graduato e Volontario di Truppa che acquisisce la qualifica di “Ranger” al termine di uno specifico iter selettivo e formativo della durata di circa due anni, entra nei ranghi del 4° reggimento alpini paracadutisti ranger.
I ranger sono Operatori di Forze Speciali che coniugano le capacità delle specialità da montagna (alpini) e delle aviotruppe (paracadutisti) per la condotta di Operazioni Speciali in ogni contesto operativo. La loro “vocazione” alpina li rende particolarmente specializzati per condurre operazioni in ambiente montano e artico.
Il personale VFP4 ranger che abbia terminato la propria rafferma quadriennale con le necessarie note di merito, transiterà in “servizio permanente” (ovvero, “a tempo indeterminato”) potendo accedere agli specifici posti che saranno riservati nei ranghi del Comparto “Operazioni Speciali” dell’Esercito.
A definire la qualifica sono stati gli Stati Uniti, che crearono un reparto di intervento rapido, che affrontasse per primo il nemico. Sono famosi per lo sbarco a Omaha Beach in Normandia, il 6 giugno 1944; il grido di un generale che diede l’ordine, Ranger, lead the way (Ranger, fate strada), è diventato lo slogan del corpo.