Inquinamento aucustico: gli effetti nocivi
Per inquinamento acustico si intende fastidio avvertito all’udito, provocato dai rumori e dai suoni che vi sono nell’ambiente.
L’esposizione a questi volumi altissimi incide sulla salute umana, pregiudicando lo stato di benessere fisico, mentale e sociale di ognuno di noi. Gli effetti nocivi, che consistono in danni fisici, disturbi nelle attività e fastidi generici, dipendono dalle caratteristiche fisiche del rumore prodotto, dalle condizioni di esposizione e dalle caratteristiche psicofisiche della persona esposta.
I danni fisici si distinguono in uditivi ed extrauditivi. Nel primo caso, si registrano due tipi di danno: quello acuto, che segue a una stimolazione acustica particolarmente intensa (ad esempio un’esplosione) e si realizza in tempo brevissimo, e quello cronico, dalla più lenta evoluzione, successiva a un’esposizione protratta nel tempo (parecchie ore al dì per un periodo di almeno 10 giorni). La diminuzione dell’udito causata dal rumore, definita ipoacusia di tipo neurosensoriale, può esser quantificabile attraverso esami audiometrici, è irreversibile e si manifesta con vari sintomi, quali fatica uditiva, insensibilità, fastidio accompagnato da ronzio e vertigini.