Problematiche e rischi relativi alle antenne 5G
Con il termine 5G si indica l tecnologia di “quinta generazione” con prestazioni e velocità superiori a quelli della precedente tecnologia 4G.
Durante la pandemia di Covid-19, il 5G (come già accennato) è stato tirato in ballo come possibile “untore”. Altro non era che una delle tante fake news diffuse sull’epidemia (e non solo): i virus non si trasmettono con le onde elettromagnetiche.
Alcuni sostengono che le reti e le tecnologie 5G avranno un forte impatto sulla salute. Ciononostante, non esiste alcuna prova scientifica che il 5G sia pericoloso. Anche quando si cominciava a parlare di 4G, qualche anno fa c’erano le stesse preoccupazioni, poi cadute nel vuoto col tempo.
I primi studi sul 5G indicavano che la quantità di radiazioni generate dalle torri con celle 5G e gli smartphone 5G stessi sono molto al di sotto dei limiti ufficiali di sicurezza.
Per quanto riguarda i 26 GHz di cui accennavamo nel precedente paragrafo, effettivamente stiamo parlando di una frequenza molto elevata rispetto a quelle su cui opera il 4G, ma le antenne (che saranno più numerose su tutto il territorio) installate useranno segnali di potenza inferiore. E la possibilità che queste onde possano causare un danno al DNA è praticamente nulla, per via della mancanza di energia sufficiente per farlo.
E’ ragionevole, tuttavia, essere prudenti: anche se non ci sono prove che il 5G faccia male, la maggior parte dei governi del mondo sta comunque monitorando la situazione.
Una complicazione risulta dal fatto che gli studi scientifici producono risultati diversi l’uno dall’altro. Se lo studio A non mostra alcun impatto negativo, lo studio B ne mostra uno, anche se molto limitato. In questo caso, non si parlerebbe molto dello studio A (non è molto interessante dire che non succede niente) ma lo studio B riceverebbe una copertura mediatica sicuramente maggiore.