LA CALABRIA È STATA LASCIATA A SECCO DAL GESTORE DELLE RISORSE IDRICHE CHE HA SVUOTATO I LAGHI SILANI, PRIVATO GLI AGRICOLTORI DELLA PREZIOSA RISORSA E MESSO IN ATTO PERICOLOSE SPECULAZIONI
I laghi della Sila sono stati svuotati per consentire lo sfruttamento intensivo per fini energetici da parte della multinazionale A2A.
Questa gestisce le risorse idriche silane e ha messo in ginocchio il Crotonese nei mesi scorsi. Siccità a parte, la questione dei laghi silani è piuttosto anomala. Sulla carta, infatti, appartengono alla Calabria, ma nei fatti a una multinazionale che li gestisce a suo piacimento.
Gli invasi destinati alla produzione di energia idroelettrica sono stati svuotati per ragioni interne alla multinazionale. Nonostante siano artificiali, questi laghi sono diventati negli anni una grande attrazione turistica.
Oggi, invece, i laghi sono solo grandi distese prosciugate. «A2A è sempre di più padrona assoluta dell’acqua silana. Svuota i laghi e la Regione, che dice di non saperne niente, ora è costretta a mettere le toppe», ha dichiarato Roberto Torchia, presidente del Consorzio Ionio crotonese.
Svuotamento dei laghi silani, un’operazione dannosa
L’operazione compiuta da A2A non ha tenuto conto delle priorità. Esse mettono al primo posto le necessità potabili, poi quelle irrigue e infine quella idroelettrica se compatibile con le prime.
Purtroppo l’amministrazione regionale non vigila e si è così giunti alla guerra dell’acqua. «La Regione – ha affermato Torchia – dovrebbe obbligare A2A a conservare l’acqua nei due invasi che nascono come serbatoi artificiali di accumulo».
Secondo la multinazionale, invece, la carenza di acqua nei due laghi silani sarebbe stata generata da cause esogene e non dall’attività del Gruppo A2A.
Quello che è emerso dall’accaduto è che si è consentito a privati di lucrare e trarre profitti su un bene prezioso come l’acqua. Ciò equivale a svenderlo, di conseguenza non si fanno gli interessi dei cittadini, né quelli degli agricoltori.
L’intervento del consigliere regionale Ferdinando Laghi
Sulla vicenda è intervenuto Ferdinando Laghi, presidente nazionale Associazione Medici per l’Ambiente ISDE-Italia e consigliere regionale: «Lo svuotamento dei laghi da parte della multinazionale A2A rappresenta uno dei più spregiudicati e violenti attacchi ai beni comuni del nostro territorio. La società ha letteralmente prosciugato i due laghi silani per produrre energia elettrica, avendo come unico obiettivo la massimizzazione dei guadagni». «Siamo in una regione che produce quasi il triplo dell’energia che consuma, senza per altro trarne alcun beneficio. Come è possibile – ha continuato Laghi – che in tutto questo tempo la Regione non si sia accorta dello “scippo” in atto ai danni dei bacini idrici della Sila? E che, addirittura, si parlasse di “rapporti positivi con A2A, improntati al reciproco rispetto”? Chi non ha adeguatamente vigilato, affinché tutto ciò non accadesse?».
Si attendono ancora le risposte e i provvedimenti della Regione Calabria in merito all’operazione della multinazionale A2A.