sabato, Settembre 14, 2024

Studenti Unimore, studio e ricerca in Costa Rica

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DODICI STUDENTI E STUDENTESSE UNIMORE SONO PARTITI PER UN’ESPERIENZA IN COSTA RICA, DOVE PARTECIPERANNO ALLA “FIELD SCHOOL – COSTA RICA 2023”

Fauna, flora e meteorologia tropicale sono i settori delle scienze naturali che dodici studenti e studentesse di Unimore indagheranno in Costa Rica.

Gli universitari sono partiti per la “Field School Costa Rica 2023” e per oltre tre settimane seguiranno lezioni interattive nella Riserva Karen Mogensen.

Sono coinvolti nella missione studenti dei Dipartimenti di Scienze Chimiche e Geologiche e di Scienze della Vita. La Scuola giunge, così, alla sua seconda edizione dopo due anni di sospensione dell’attività causata dall’emergenza pandemica.

I partecipanti sono ora il doppio degli studenti partiti nel 2020 e potranno scoprire alcune delle variegatissime realtà naturali costaricensi.

Sono guidati dagli studiosi Unimore Luca Lombroso, Matteo Dal Zotto, Giuseppe Romeo, Dario Sonetti e membri dell’associazione modenese “Foreste per Sempre ODV”.

La Field School in Costa Rica verrà riconosciuta nell’ambito del tirocinio universitario, in base a una convenzione attiva tra l’associazione Foreste per Sempre e Unimore. 

Costa Rica, la Field School a contatto con la natura

La Field School si svolgerà principalmente nella Riserva Karen Mogensen (vedi foto di copertina), un’area protetta gestita dalla locale associazione conservazionistica Asepaleco. Qui sono state recentemente condotte e sono tuttora in fase di svolgimento diverse indagini, soprattutto nei settori zoologico, botanico e meteorologico.

Gli studi dipendono in gran parte dalla creazione della Stazione di ricerca “Italia Costa Rica”, realizzata anche grazie ai fondi raccolti da “Foreste per Sempre”.

Patrocinata da Unimore, ha lo scopo di studiare la biodiversità tropicale e gli effetti che i cambiamenti ambientali e climatici possono generare su di essa. Da oltre sei anni, una stazione meteorologica e una webcam inviano dati all’Osservatorio Geofisico di Unimore, fornendo indicazioni sulla variabilità meteoclimatica dell’area.

Gli studenti frequenteranno parchi e aree protette

I partecipanti conosceranno il personale locale dei parchi e delle aree protette. Scopriranno ulteriori attività di ricerca condotte in habitat rappresentativi di una piccola parte della ricchezza naturale del Paese. In particolare i/le partecipanti coinvolti/e appartengono ai seguenti corsi:

  • Laurea Triennale in Scienze Naturali (nove studenti);
  • Laurea Magistrale in Didattica e Comunicazione delle Scienze (uno studente) del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche;
  • Laurea Triennale in Scienze Biologiche (una studentessa);
  • Laurea Magistrale in Biologia Sperimentale e Applicata (uno studente) del Dipartimento di Scienze della Vita.

Le zone che gli studenti visiteranno

Nel corso della Field School, gli studenti potranno visitare altre aree protette del Paese:

  • La Riserva Naturale Assoluta di Cabo Blanco, lembo incontaminato di litorale e foresta sull’Oceano Pacifico;
  • Il Parco Nazionale Palo Verde, con aree umide e la foce di uno dei principali fiumi del Paese;
  • Il Parco Nazionale Volcán Tenorio;
  • Il Parco Nazionale Miravalles, caratterizzato dalla suggestiva foresta nebbiosa in cui vivono, tra gli altri, giaguaro e tapiro di Baird;
  • Il Parco Nazionale Cahuita, situato lungo la costa caraibica e nato per proteggere la principale barriera corallina.

Le dichiarazioni di Matteo Dal Zotto e Dario Sonetti

«La Stazione biologica meteoclimatica “Italia Costa Rica” nella Riserva Karen Mogensen sarà una sede privilegiata per l’attuazione di quest’iniziativa per studenti Unimore, che avranno l’opportunità unica di vivere totalmente a contatto con una delle più ricche realtà di biodiversità tropicale quanto di solito sono obbligati ad apprendere solo sui libri», riportano il prof. Dario Sonetti, Direttore scientifico di questa struttura, e il dott. Matteo Dal Zotto, promotore all’interno del Corso di Laurea in Scienze Naturali e co-organizzatore della Field School. Che continuano: «Si tratta di un’esperienza formativa che, per chi studia Scienze Naturali, dovrebbe essere imprescindibile. Come già avvenuto per altri studenti che hanno lavorato in quest’area per le loro tesi di laurea, torneranno in Italia con un background conoscitivo e professionale che contribuirà senz’altro in modo proficuo al loro futuro lavorativo e di vita».

I commenti di Luca Lombroso

«La Field School – chiarisce Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del DIEF Unimore – sarà un’occasione per mostrare agli studenti, grazie ai cinque anni di dati fin qui raccolti, i fondamenti della meteorologia e climatologia tropicale. Secondo le ultime ricerche, la “cella di Hadley” che regola la circolazione ai tropici, ma è connessa anche al tempo alle medie latitudini, si è allargata. Se questa tendenza continua, potrebbe avere un importante impatto sociale, ma anche cambiamenti ecologici in piante, insetti o animali».

La soddisfazione di Annalisa Ferretti

«Siamo molto orgogliosi che gli studenti abbiano accettato nuovamente e in modo così entusiastico la nostra sfida di operare direttamente sul terreno, anche all’interno di un’area protetta che ha già fornito preziose informazioni alla comunità scientifica», afferma la prof.ssa Annalisa Ferretti, Presidente del Consiglio di Interclasse in Scienze Naturali e in Didattica e Comunicazione delle Scienze. «La Field School, frutto della collaborazione tra corsi di Laurea del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche e del Dipartimento di Scienze della Vita, in sinergia con l’associazione Foreste per Sempre, metterà i nostri studenti a stretto contatto con la biodiversità tropicale, le dinamiche del sistema climatico attuale e gli effetti del suo cambiamento. I partecipanti terranno una sorta di “diario di bordo” delle loro attività alla pagina Facebook/Instagram S4EDU del Corso di Laurea. Alcuni di loro tradurranno questa esperienza in progetti di Tesi, a testimoniare la stretta sinergia esistente tra Didattica e Ricerca all’interno di Unimore», conclude Ferretti.

Le affermazioni di Annamaria Mercuri

«Si tratta di un’opportunità di straordinario interesse per i nostri studenti, una realtà che nasce dall’iniziativa e dall’esperienza dell’Ateneo – dichiara la prof.ssa Annamaria Mercuri Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Biologia Sperimentale e Applicata – e che conferma la grande sensibilità e competenza in tema di biodiversità floristica e animale dei docenti. In questi tempi di trasformazioni rapide degli ecosistemi e necessità di mitigare l’impatto antropico sull’ambiente, la Field School, che nasce dalla cooperazione tra i dipartimenti che affrontano queste tematiche nei loro corsi di studio, Scienze Chimiche e Geologiche e Scienze della Vita, porta gli studenti a incontrare un esempio eccezionale di diversità di specie, le relazioni in un ambiente tropicale e la stretta relazione tra le dinamiche ecosistemiche e la risposta al cambiamento climatico in atto».  

 Le considerazioni di Vincenzo Zappavigna

«La Field School Costa Rica rappresenterà una straordinaria opportunità per gli studenti di Scienze Biologiche – asserisce il prof. Vincenzo Zappavigna, presidente del Corso di laurea in Scienze Biologiche – per fare esperienza in prima persona, sul campo, nei settori della biologia ambientale e della conservazione della biodiversità. Un’opportunità di crescita non solo professionale, ma anche personale. Infatti, secondo le testimonianze di chi vi ha partecipato negli anni passati, si tratta di un’esperienza unica che lascerà un’impronta duratura sulle loro vite personali e professionali, qualsiasi sia l’ambito della biologia nel quale gli studenti andranno ad operare nella loro futura carriera».

Numero verde ONA

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