L’appello dell’ONA Reggio Calabria contro la strage amianto
L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso l’ONA Reggio Calabria, rivolge un nuovo pressante appello alle istituzioni.
Un primo pensiero è rivolto al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e ancora al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Al fine di affrontare concretamente il problema amianto in Italia.
Fu proprio il governo nazionale, con il ministro Sergio Costa a formulare la richiesta di aiuto delle vittime dell’amianto.
Per questa ragione, come coordinatore di ONA Reggio Calabria e ONA Stretto di Messina, non posso che richiamare l’attenzione del sig. ministro. A supporto del lavoro mirabile, eseguito dalla Commissione Amianto del Procuratore Guariniello venga portato a termine.
Infatti, il ministro dell’ambiente ha un ruolo fondamentale con l’interlocuzione diretta con la presidenza del Consiglio dei ministri proprio il Procuratore Dott. Raffaele Guariniello.
L’appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Facciamo appello all’avv. Giuseppe Conte, avvocato del popolo e presidente del Consiglio. In merito alla strage amianto, che colpisce duramente il nostro territorio.
Chi scrive ha perso già l’amato padre, colpito dal mesotelioma. A nulla serve la rendita INAIL se la malattia che colpisce è quella letale dell’amianto.
Per questi motivi rendo pubblico il mio grido di dolore. Mi rivolgo a tutti gli uomini liberi e forti.
Prima di tutto, al presidente del Consiglio che ora, forte della nuova maggioranza, può prender a carico le nostre richieste grazie al supporto di tutte le forze politiche.
In più il governo si avvale dell’importante sostegno del sen. Lello Ciampolillo, sempre vicino alle battaglie dell’ONA, passate e future.
La salute non ha colore politico
Un governo trasversale, che si avvale della collaborazione dei coniugi Mastella, evidentemente può affrontare e risolvere il problema dell’amianto.
L’ONA non ha difficoltà ad accettare che tutte le forze politiche si possano intestare, politicamente, di aver affrontato e risolto il problema amianto.
Dico questo, perché, nel frattempo, oltre a mio padre, abbiamo perso anche un altro familiare. Per questo si rende necessario combattere tutti la stessa battaglia.
Una battaglia di umanità contro le barbarie e le ingiustizie nei confronti di chi ha perso la vita per il proprio lavoro.
La vita spezzata di un uomo giusto e lavoratore
È la seconda volta che la fibra killer colpisce la mia famiglia. Per questi motivi a viso aperto dichiaro guerra contro l’amianto.
Chiedo che questo mio appello sia sostenuto dal presidente avv. Ezio Bonanni, al quale sottolineo la necessità di una nuova mobilitazione.
Pandemia permettendo, occorre ritornare alla primitiva impostazione garibaldina dell’ONA.
È necessario mobilitare il popolo, fargli prender coscienza della gravità della situazione. Inoltre, attendiamo il deposito di una proposta di legge per il licenziamento dei politici per giusta causa.
Con riferimento a coloro che non si presentano in parlamento, non rispettando un popolo che si mostra sempre aperto e fiducioso nei loro confronti. Con riferimento anche a coloro che fanno solo demagogia e non risolvono i problemi che caratterizzano il nostro tricolore. Tra i quali naturalmente risalta quello dell’amianto.
Ad oggi, i familiari delle vittime non hanno ancora metabolizzato la perdita di un padre, un fratello, oppure, come accaduto nel mio caso, anche di un secondo congiunto a distanza di un breve lasso di tempo.
Perché l’amianto uccide a prescindere dai legami sanguigni, di affetto e lavorativi.
Massimo Alampi, Coordinatore ONA Reggio Calabria