TORNA ANCHE QUEST’ANNO L’APPUNTAMENTO A ROMA PER LA “GIORNATA NAZIONALE DI PREVENZIONE DELLO SPRECO ALIMENTARE”, CHE SI CONCENTRERÀ SUL PROMUOVERE BUONE PRATICHE QUOTIDIANE PER CONTRASTARLO
“Make the difference. Stop #foodwaste”, per fare la differenza bisogna fermare lo spreco di cibo: questo il monito diventato il tema dell’11° Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, prevista per il 5 febbraio.
In occasione di questa data è in programma un evento a Roma, alla sede dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia e della Rappresentanza della Commissione Europea, che costituirà un’importante opportunità per sensibilizzare la società civile, la comunità scientifica e le istituzioni su come il contesto economico globale è influenzato dal modo in cui acquistiamo, consumiamo, affrontiamo il problema degli sprechi alimentari domestici e promuoviamo un’alimentazione sana e sostenibile. E tutto questo assume ancora più rilevo se si pensa agli obiettivi di sostenibilità, fissati dall’Agenda delle Nazioni Unite, da perseguire entro il 2030.
«Il focus dell’edizione del 2024 “Make the difference. Stop #foodwaste” non può prescindere dagli effetti della crisi globale sullo spreco alimentare domestico – aggiunge l’agronomo ed economista, fondatore di Last Minute Market, Andrea Segrè -. L’inflazione alimentare, ancora non domata, i salari stagnanti, l’aumento del costo della vita, uniti alle instabilità geopolitiche causate dalle guerre in zone chiave per la produzione di materie prime e il trasporto delle merci, determinano un contesto assai complesso».
Buone pratiche contro lo spreco alimentare
La Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare di quest’anno avrà quindi l’obiettivo di moltiplicare le buone pratiche quotidiane a ogni livello: cittadini, enti pubblici, imprese, associazioni e scuole.
Infatti si inizia dalla prevenzione e riduzione dello spreco alimentare nelle case. Poi occorre concentrarsi sulla filiera di produzione, distribuzione e commercio del cibo, nella ristorazione e nelle mense. Bisogna infine analizzare i comportamenti e le abitudini di acquisto, la gestione e la conservazione degli alimenti. In tutto ciò si deve sempre essere consapevoli dello stretto legame tra lo spreco alimentare e il suo impatto ambientale.
«L’aumento dei costi della vita spinge i consumatori a essere più attenti nelle scelte di acquisto e a ridimensionare le proprie abitudini, in ottica quantitativa e qualitativa – continua Segrè -. I consumatori di ogni latitudine del pianeta faticano con il carrello della spesa. In media sette su dieci dichiarano di dover drasticamente tagliare i loro acquisti. È l’effetto di un quadro economico e sociale drammatico in tutti i Paesi, con un indice di fiducia sul futuro molto basso. Solo in Italia lo spreco di cibo è sceso del 25% circa. Si è assestato su 469,4 grammi settimanali (-125,9 grammi rispetto all’estate 2022 e -54,7 rispetto alla rilevazione dello scorso gennaio).
Oltre a ridurre gli acquisti, i consumatori, in particolare le fasce più povere della popolazione, sono stati spinti a scegliere opzioni alimentari meno costose, spesso abbassando la qualità e il valore nutrizionale degli alimenti. Tutto questo ha avuto un doppio riflesso negativo:
- sono aumentati gli sprechi perché i beni acquistati, soprattutto ortofrutta, deperiscono prima;
- è peggiorata la salute dei consumatori per l’abbassamento qualitativo della dieta».
Stop #foodwaste: i nuovi dati sullo spreco alimentare
L’appuntamento in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, ideata per la prima volta nel 2014 dalla campagna Spreco Zero, con l’Università di Bologna – Distal e il ministero dell’Ambiente, è promosso da Last Minute Market, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e di RAI per la sostenibilità.
Questo incontro, al motto “Stop #foodwaste“, sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale ufficiale You Tube. Darà l’opportunità di presentare il nuovo report dell’Osservatorio Waste Watcher International che raccoglie anche i dati di “Caso Italia” 2024. Questa è un’indagine promossa dalla campagna Spreco Zero in sinergia con l’Università di Bologna e la società IPSOS.
«I dati del Rapporto 2024 dell’Osservatorio Waste Watcher International restituiranno il complesso scenario determinato dai risvolti economici, sociali e ambientali della crisi – conclude Andrea Segrè – e le sue molteplici conseguenze sullo spreco alimentare, sulle abitudini di acquisto e sul consumo alimentare».
Infine la novità di quest’anno è che chiunque lo desideri potrà raccontare le proprie iniziative per la Giornata di prevenzione dello spreco alimentare. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale di Spreco Zero.