IL PROGETTO SHARK NOISE NELLE ISOLE PELAGIE TUTELA GLI SQUALI GRIGI, SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE. INSTALLATE NEI GIORNI SCORSI BOE DI ORMEGGIO PER PROTEGGERLI
Una serie di boe di ormeggio sono state installate a Lampione, nelle isole Pelagie, in Sicilia, per proteggere gli squali grigi. Qui infatti l’area marina protetta ospita “una rara aggregazione stagionale di squalo grigio, specie protetta e in via di estinzione“. Lo rende noto la Blue Marine Foundation, organizzazione dedita alla creazione di riserve marine, al ripristino di habitat vitali e alla creazione di modelli di pesca sostenibile.
L’installazione delle boe è parte del progetto Shark Noise, guidato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn in collaborazione con l’Area
Marina Protetta Isole Pelagie.

Alle isole Pelagie c’è troppo rumore per gli squali
C’è troppo rumore alle isole Pelagie, disturba gli squali grigi, e così è scattata l’operazione di installazione delle boe per regolamentare gli ancoraggi a Lampione.
“Il progetto Shark Noise ha permesso di proseguire il monitoraggio degli squali che, ogni anno, si aggregano intorno a Lampione nei mesi estivi. Le attività di ricerca si sono focalizzate sullo studio degli effetti del rumore antropico sulla distribuzione e comportamento della specie. La ricerca ha confermato che alti livelli di rumore generato da imbarcazioni e subacquei incidono negativamente sulla presenza degli squali, che potrebbero allontanarsi dall’isola, zona protetta, ed essere potenzialmente più vulnerabili alla pesca“. A spiegarlo è la Blue Marine Foundation.
La strategia messa in campo vuole infatti tutelare la specie gestendo in maniera più responsabile e sostenibile il turismo e la nautica da diporto. Con l’istallazione di due gavitelli per l’ormeggio temporaneo e regolamentato, si vogliono appunto limitare l’ancoraggio e l’inquinamento acustico delle imbarcazioni attorno all’isolotto.

Squali grigi alle Pelagie, aggregazione rara da preservare
«La presenza di un’aggregazione così rara intorno a Lampione non è scontata ed è molto importante per la buona salute di questo tratto di mare. Utilizzando tecniche di campionamento video non invasive abbiamo monitorato l’aggregazione nel tempo, stimando che alcune decine di squali si riuniscono ogni anno intorno all’isolotto per qualche mese. Il monitoraggio dell’aggregazione e lo studio degli effetti che alcune attività umane hanno sugli squali, hanno permesso di individuare azioni di protezione mirate che contribuiranno alla protezione della specie». A spiegarlo è il dott. Carlo Cattano, ricercatore del Dipartimento di Ecologia Marina Integrata della Stazione Zoologica Anton Dohrn e coordinatore del progetto.
Grazie ai dati raccolti nell’ambito del progetto, l’area è stata recentemente designata come ISRA (Important Shark and Ray Areas) dallo Shark Specialist Group dell’IUCN, l’unione internazionale per la conservazione della natura. Questo permetterà di promuovere ulteriori azioni di tutela di squali e razze nell’area.
«Lampione è solo una delle tappe dello squalo grigio nel corso dei suoi spostamenti in Mediterraneo, durante i quali la specie è gravemente minacciata dalla pesca – ha spiegato ancora Cattano -. Il numero di squali è in forte diminuzione ed è quindi urgente pianificare e applicare azioni mirate di conservazione su scala transfrontaliera».

Tutelare lo squalo grigio dalla pesca
«Lo squalo grigio è una delle specie di squalo più pescate in Mediterraneo e Lampione rappresenta un’importante area di sosta durante i suoi spostamenti. La sua salvaguardia richiede il contributo
di tutti, dai ricercatori alle istituzioni, diving e pescatori, ma anche cittadini e turisti. A tal proposito, è stato avviato un percorso di sensibilizzazione del territorio a più livelli». Lo afferma la dott.ssa Elena Principato, responsabile scientifica dell’AMP delle Isole Pelagie.
«Le attività di osservazione degli squali in natura, se ben regolamentate, rappresentano quindi un’opportunità per la conservazione di questa specie, contribuendo a incentivare un turismo responsabile e un uso non estrattivo».