giovedì, Ottobre 3, 2024

Specie invasive, danni per 423miliardi di dollari l’anno

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LA STIMA IPBES HA CALCOLATO IN 423MILIARDI DI DOLLARI L’ANNO L’AMMONTARE DEI DANNI CAUSATI DALLE SPECIE INVASIVE NEL MEDITERRANEO: DALLA DIFFUSIONE DI MALATTIE ALLA CRISI DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’ultimo rapporto dell’Ipbes, la Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità promossa dalle Nazioni Unite, ha calcolato in 423miliardi di dollari l’anno l’ammontare dei danni causati dalle specie invasive nel Mediterraneo.

Secondo gli esperti sarebbero più di 37mila le specie aliene introdotte dalle attività umane in tutte le regioni della Terra. Di queste, almeno 3.500 specie sono classificate come invasive: sono 1.061 piante, 1.852 organismi invertebrati (22%) e 461 vertebrati (14%); 141 invece i microrganismi (11%).

La loro diffusione, invece, sembra procedere al ritmo di circa 200 specie all’anno. I costi, invece, sono quadruplicati per ogni decennio dal 1970.

Zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti) – foto: wikipedia

Specie invasive, dalle zanzare ai granchi blu

C’è la zanzara Aedes egypti che diffonde malattie come Zika, e ci sono i granchi blu. Per fare degli esempi che tutti possono avere presenti.

per avere un’idea delle proporzioni che ha raggiunto il fenomeno a livello globale, basti pensare che il numero delle piante aliene supera quello delle piante autoctone nel 25% delle isole.

La maggior parte delle segnalazioni arriva dal continente americano (34%), seguono l’Europa e l’Asia Centrale (31%), Asia del Pacifico (25%) e Africa (7%).

Inoltre, secondo il rapporto Ipbes, le misure attuate dai Paesi per contrastare il fenomeno, sono insufficienti nonostante ben l’80% di essi si sia posto degli obiettivi per gestirlo. Ciò accade, probabilmente, perché il 45% dei Paesi non prevede investimenti.

L’Italia e il granchio blu: cosa stiamo facendo

L’estate italiana del 2023 è stata caratterizzata dall’invasione del granchio blu in gran parte delle regioni costiere. Il governo si sta occupando della problematica, che sta mettendo a rischio la pesca e le altre attività ittiche; oltre al danno ambientale relativo alla progressiva scomparsa del granchio nostrano lungo le coste.

L’uomo sia bioregolatore“, ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo in collegamento all’evento Quando cresce il Sud, cresce l’Italia, cresce l’Europa, organizzato a Scilla da Ecr.

“Sulla vicenda del Granchio blu – ha continuato il ministro – chiediamo aiuto ai pescatori: c’è stata una fase, che stiamo cercando di capire da cosa dipenda, che ha portato a una riproduzione incontrollata. Abbiamo dato risposte immediate, stanziando 2,9 milioni di euro per fronteggiare il problema, consentendo agli operatori del settore di non avere spese per lo smaltimento di questo animale, che rappresenta un serio problema per l’ecosistema. Noi crediamo che il Granchio blu possa anche diventare un’opportunità, perché è un prodotto molto consumato in diverse aree del mondo, ed è evidente quindi che si può attivare una filiera di consumo“.

Numero verde ONA

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