A CATANIA SI È SVOLTO UN CORSO DI ALTA FORMAZIONE SU TECNICHE INVESTIGATIVE, REATI E NORMATIVA, PER CONTRASTARE LA GESTIONE ILLECITA DEI RIFIUTI. HANNO PARTECIPATO FORZE DI POLIZIA STATALI E LOCALI
“La gestione dei rifiuti: i reati, le tecniche investigative e le novità normative” è il titolo del corso di formazione svoltosi oggi 15 giugno a Catania.
L’incontro ha visto la presenza di 170 partecipanti delle Forze di Polizia statali e locali. È stato promosso dal Consorzio nazionale del riciclaggio dei rifiuti dei beni in polietilene Polieco, con il sostegno della Fondazione Santa Chiara.
Il corso, di alta formazione, è stato realizzato per fornire strumenti di conoscenza a chi ogni giorno è impegnato a contrastare la gestione illecita dei rifiuti. È questo un fenomeno che purtroppo vede anche la Sicilia in primo piano, come dimostrano vecchie e recenti inchieste giudiziarie.
Il corso di alta formazione e i suoi relatori
Gli aspetti investigativi, nell’ambito del corso, sono stati approfonditi dal Procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti. Ha relazionato sugli strumenti del diritto e del processo penale per il contrasto al traffico illecito dei rifiuti.
Il Procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, ha, invece, illustrato le tecniche investigative nei reati in materia di rifiuti, con particolare riferimento al traffico internazionale.
Il già Procuratore della Repubblica di Civitavecchia e docente di Diritto penale dell’ambiente presso l’Università La Sapienza di Roma, Gianfranco Amendola, è intervenuto sul pericolo di aumento dei traffici illeciti di rifiuti.
Soprattutto la plastica preoccupa, a causa delle nuove disposizioni comunitarie e della modifica della Convenzione di Basilea, focalizzandosi sull’allarme lanciato da Interpol e Unione europea.
Valentina Vattani, giurista esperta di Diritto ambientale, è intervenuta sulla disciplina e le novità normative relative al trasporto dei rifiuti.
Il presidente del Polieco, Enrico Bobbio, ha rimarcato che i consorzi, chiamati a monitorare i flussi dei rifiuti, devono offrire piena collaborazione alla magistratura e alle Forze di Polizia.
L’inchiesta Ghost Trash
Proprio da una denuncia di PoliEco, infatti, ha preso il via l’Operazione Ghost Trash della Procura di Catania che alcuni anni fa condusse ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto soggetti.
Furono accusati di associazione di stampo mafioso finalizzata all’acquisizione di posizioni dominanti nel settore economico della realizzazione di imballaggi destinati alle produzioni ortofrutticole di Vittoria. Nonché per intestazione fittizia di imprese e per traffico illecito di rifiuti.