Sensibilità chimica multipla: la chimica big killer
La sensibilità chimica multipla è una sindrome che identifica una serie di disturbi di natura fisica, con ripercussioni anche psicologiche.
Ne sa qualcosa l’Avv. Ezio Bonanni, che con il prof. Giancarlo Ugazio è autore di “Patologie ambientali e lavorative. MCS amianto e giustizia“. Minerva Medica, Torino, gennaio 2011.
Sono proprio le nuove molecole chimiche che provocano danno all’essere umano tanto più per il fatto che non sono testate preventivamente. Secondo gli autori (avv. Ezio Bonanni e prof. Giancarlo Ugazio) quello che è mancato e manca è un sistema di prevenzione fondato sulla precauzione.
Le sostanze chimiche causano molte malattie agli esseri umani. Multiple Chemical Sensitivity: esiste davvero o è piuttosto una sindrome psichiatrica. Infatti, alcuni prodotti chimici causano tossicità o reazioni avverse, tra cui allergie. Quindi, alcune persone sono più sensibili. Dunque, la loro sensibilità a un più ampio spettro ad agenti ambientali provoca queste reazioni.
Queste persone rientrano nel quadro clinico chiamato MCS (molteplici sensibilità chimiche), cioè intolleranza ambientale idiopatica.
Cos’è la sensibilità chimica multipla?
Ad oggi sulla sindrome da sensibilità chimica multipla è in corso il dibattito scientifico nella comunità medica. Alcuni scienziati mettono in dubbio il valore nosologico di questa definizione del quadro sintomatologico.
In altre parole, in molti casi questi sventurati pazienti sono considerati malati immaginari. In sostanza, se ne adduce una natura psichiatrica dei loro disturbi. Si sostiene che sarebbero causati dall’ansia.
Gli altri, invece, riconoscono che questi pazienti hanno subito un vero e proprio danno biologico. Patologie multiple e multiorganiche, per esposizioni a sostanze chimiche, forze elettromagnetiche o altri fattori scatenanti ambientali.
Il fatto stesso che questa sindrome si manifesta solo in seguito ad agenti tossici e nocivi dimostra l’eziologia della malattia.
Infatti, il colonnello Carlo Calcagni, in seguito a missioni nei Balcani, a causa di intossicazioni multiple
La malattia insorge spesso dopo un’esposizione chimica grave e a breve termine, come una fuoriuscita chimica o un’esposizione a lungo termine, inclusa quella all’amianto.
Criteri di definizione del consenso 1999:
La sindrome MCS (sindrome da sensibilità chimica multipla) è una condizione cronica. Per la malattia MCS sintomi hanno le seguenti caratteristiche:
- sono non riproducibili;
- rischio anche a bassa dose di esposizione chimica;
- si manifestano se esposti a più sostanze chimiche non correlate;
- migliorano o si risolvono quando vengono rimossi i prodotti chimici di innesco (incitanti);
- sono interessati più sistemi di organi.
Le sostanze chimiche e le reazioni nel corpo umano
La sensibilità multipla chimica può essere scatenata da una serie di fattori ambientali e una volta avviata, si possono avere reazioni a catena.
Tale sindrome chimica multipla può influenzare tutti i sistemi del corpo, ma ogni organismo reagisce in maniera differente, anche se per MCS malattia sintomi tra questi sono universali.
L’impatto delle sensibilità ambientali sulle prestazioni dei lavoratori può essere lieve, ma nei casi più gravi si registra una totale compromissione lavorativa.
Sta di fatto che una volta esposti, alcuni soggetti possono scatenare, come sintomi MCS, reazioni allergiche molto forti, anche a bassi livelli di sostanze chimiche presenti nei materiali di tutti i giorni, come saponi, detergenti, cosmetici e inchiostri per giornali.
Quali sono i sintomi di sensibilità chimica multipla?
Per la sensibilità chimica multipla sintomi più comuni possono essere:
- Mal di testa
- Eruzioni cutanee
- Asma
- Dolori muscolari e articolari
- Fatica
- Perdita di memoria
- Confusione
- Elevata sensibilità agli odori
- Difficoltà di concentrazione
Sensibilità chimica multipla: diagnosi tardiva e imprecisa
A causa della particolarità della malattia e soprattutto della scarsa formazione medica nel riconoscere le cause e gli effetti delle esposizioni ambientali multiple e le influenze chimiche o elettromagnetiche delle radiazioni sul cervello e sul corpo umani, la sensibilità chimica multipla diagnosi può richiedere troppo tempo.
Per arrivare ad essa, di solito si va ad esclusione, tenendo conto della cronologia dell’esposizione e utilizzando questionari o test per determinare quali sostanze reali stiano causando problemi.
Purtroppo si tratta di test costosi.
Prevenzioni, trattamenti, terapie persone con patologia MCS
Il miglior trattamento per le persone con malattia MCS consiste nell’evitare l’esposizione laddove possibile. Spesso ciò risulta difficile, infatti, è impossibile ottenere una completa evasione dell’esposizione ma quanto meno si può ridurre in maniera drastica il contatto diretto con le sostanze chimiche, pianificando ogni azione quotidiana.
Per sensibilità chimica multipla terapia importante è dunque la prevenzione di allergeni (compresi quelli nell’aria, nel cibo, nell’acqua), osservare scrupolosamente le procedure di pulizia ambientale, le diete rotazionali, il miglioramento dello stato nutrizionale, l’immunoterapia, la stimolazione immunitaria, la disintossicazione, ove appropriato, e il trattamento sociale del paziente per rafforzare la sua salute emotiva.
ONA offre a chi soffre di sensibilità chimica multipla cure, tutela legale e consulenza gratuita, grazie ai suoi sportelli d’ascolto.
Sensibilità chimica multipla MCS, al di là della sua definizione nosologica, implica la sussistenza di un danno biologico. In altre parole è la lesione all’integrità psicofisica.
Quindi, in campo eminentemente giuridico, occorre verificare l’eventuale origine professionale insieme alla tutela previdenziale.
Nel caso in cui ci fossero anche delle responsabilità del datore di lavoro, ci sarebbe la possibilità di agire per la tutela risarcitoria di tutti i danni.
La procedura di regola consiste, prima di tutto, nella verifica medico-legale, al fine di valutare se procedere con la richiesta di malattia professionale. In caso positivo di riconoscimento, sarà possibile agire per chiedere il danno differenziale.
Tutela MCS malattia professionale indennizzo Inail
Nel caso in cui il medico legale riferisce che l’esposizione si fosse verificata per motivi lavorativi, può essere attivata la tutela INAIL.
In sostanza si tratta dell’indennizzo che l’ente previdenziale riconosce in caso di malattia professionale.
In questi casi, il medico redige certificato sul modello Inail 5SS-bis che viene inoltrato telematicamente così da avviare il percorso per il riconoscimento della malattia professionale.
L’Inail fissa la visita medica alla quale il paziente deve presenziare con tutta la documentazione clinica e lavorativa.
A questo punto l’ente emette il provvedimento di accoglimento o di rigetto. In caso di rigetto di quantificazione del danno biologico non soddisfacente a caso di specie, può essere proposto ricorso amministrativo ai sensi dell’articolo 104 del d.p.r. 1124 del 65.
L’Inail, in questo caso, fissa la visita medica collegiale. Il paziente, così, può essere accompagnato da un sanitario. In seguito l’Inail emette un altro provvedimento. Se anche questo non fosse di accoglimento si dovrà procedere con ricorso al giudice del lavoro.
Risarcimento danni differenziali MCS malattia professionale
Nel caso in cui l’Inail dovesse riconoscere l’origine professionale della sindrome MCS (sensibilità chimica multipla) il lavoratore può agire per chiedere la piena tutela dei suoi diritti.
In questo caso occorre prima di tutto mettere in mora il datore di lavoro ed informarlo del danno biologico.
Poi valutare tutti gli altri pregiudizi, prima di tutto il differenziale del danno biologico, ma non solo. Infatti, questo tipo di infermità provoca anche sofferenza fisica e morale, arrivando a cambiare la vita del lavoratore che ne è vittima.
Per questi motivi sussistono anche altri pregiudizi che rientrano fra quelli non patrimoniali e di cui si deve tener conto e che non sono indennizzabili dall’Inail.
Quindi, occorre provare l’entità del pregiudizio che poi deve essere personalizzato nella sua quantificazione. Il criterio è sempre quello equitativo: la base è quella delle tabelle del Tribunale di Milano per poi personalizzare in base all’entità dello specifico pregiudizio subito dalla vittima.
Lo scomputo dell’indennizzo Inail MCS malattia professionale
Nel calcolo dell’entità del pregiudizio, si deve tener conto dell’indennizzo in alcuni casi computato. In altre parole c’è un procedimento di calcolo che tiene conto del danno complessivo al cui va sottratto l’importo erogato dall’Inail per poste omogenee.
Infatti, la Corte di Cassazione, sezione lavoro, con sentenza numero 8580/2019 ha stabilito che lo scomputo deve essere sempre preposte omogenee.
Quindi al danno biologico va scomputato l’indennizzo Inail, mentre quello morale quello esistenziale vanno integralmente risarciti. Questi ultimi infatti non sono contemplati nell’indennizzo Inail e come tale vige il principio civilistico ordinario dell’integrale ristoro. Sul punto si richiama sentenza della Corte di Cassazione, sezione lavoro, numero 4477/2015.
MCS malattia professionale e danni ambientali: consulenza
La tutela legale dei diritti delle vittime è sempre una delle principali azioni dell’ONA–Osservatorio Nazionale Amianto. Questa associazione inizialmente nata per accogliere il grido di dolore delle vittime dell’amianto, ha poi svolto la sua attività in tutela di tutte le vittime, comprese quelle di MCS.
Non a caso l’Avvocato Ezio Bonanni, autore, insieme con il prof. Giancarlo Ugazio della pubblicazione patologie ambientali lavorative ha affrontato questo tema. MCS sensibilità chimica multipla non è difforme, per quanto riguarda l’allusività, dalle malattie asbesto correlate. Per questi motivi tutte le vittime possono rivolgersi per una consulenza gratuita.