sabato, Maggio 18, 2024

Segno e Haiku, l’arte come strumento di recupero

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L’AMORE PER LA NATURA E L’IMPORTANZA DEL RICICLO: “SEGNO E HAIKU”. IL VERNISSAGE IN PROGRAMMA IL 28 GENNAIO A MILANO

Trasmettere l’amore per la natura in un’altra veste, quella dell’arte e dell’immagine, è l’idea da cui trae ispirazione il vernissage “Segno e Haiku” del 28 gennaio, alle 18 e 30, al GreenParlor di Milano, sede della redazione di GreenPlanner.

A cura della Stamperia Ripa 69, associazione culturale che opera da anni nel quartiere di Trastevere a Roma, la mostra unisce l’importanza del recupero con la poesia. Incisioni nascono infatti proprio su scarti di linoleum, resiliente, riciclabile e composto da materie prime di origine naturale.

È poi l’alternarsi dei diversi colori della matrice a far sì che le immagini grafiche create siano perfette per descrivere il passaggio delle stagioni e la natura. Il linoleum, infatti, essendo nato come materiale per la pavimentazione, ha un’infinita gamma di colori, da quelli omogenei a quelli striati.

Dimostra quindi la stessa efficacia nel trasmettere il mutamento del tempo e dello spazio di un’altra famosa forma d’arte: gli Haiku, componimenti poetici giapponesi. Sarà quindi il colore a fare da padrone in questo vernissage, dove la poesia nasce dalle immagini.

Segno e Haiku, gli artisti in mostra

L’idea di sperimentare l’incontro tra l’incisione xilografica e linoleum, e tra matrice e stampa, nasce da un altro incontro: quello tra Cristina Ceresa, direttore responsabile della testata GreenPlanner, che tratta principalmente tematiche ambientali e di sostenibilità, e Susanna Doccioli, una delle artiste della Stamperia Ripa 69.

«La scelta della matrice è molto importante – spiega Doccioli -. Condiziona la parte di incisione tanto quanto la riproducibilità, la velocità di stampa e il consumo di colore».

Le sue opere saranno esposte durante la mostra, insieme a quelle di altri artisti dell’associazione, come Luisa Baciarlini, Alessia Consiglio, Luca Fabbri, Marcello Fraietta, Valeria Gasparrini, Caroline Heider, Elio G. Mazzali, Giorgia Pilozzi e Gianluca Tedaldi.

Uno degli artisti in mostra è anche Roberto Gianinetti, il quale ha già mostrato interesse per la tematica del riciclo con la sua personale intitolata “Raccolta indifferenziata”. Inoltre a breve inaugurerà un’altra esposizione a Longiano, vicino Rimini. In questa occasione i materiali riciclati e rottami saranno stampati sia su carta sia su seta, proprio per trasmettere l’idea che dal riuso di materiale di scarto possa nascere, in un diverso contesto, qualcosa di “prezioso”.

GreenPlanner e Stamperia Ripa 69, insieme per l’ambiente

Ogni matrice sarà accostata alle stampe e circonderanno la redazione di GreenPlanner nella sede milanese GreenParlor, in via della Braida 5. Qui la mostra “Segno e Haiku” è visitabile fino al 24 marzo in orario lavorativo.

Chi farà visita a questa esposizione, esempio virtuoso dell’importanza delle pratiche di riuso e recupero, in questo caso di scarti di linoleum, potrà trascrivere il proprio Haiku, un pensiero che la visione di queste stampe possa avergli suscitato. Quelli più belli e ispirati saranno inclusi nel prossimo numero di GreenPlanner. Questa realtà editoriale, infatti, reputa fondamentale dare vita a buoni progetti che facciano bene al nostro Pianeta.

«Abbiamo a cuore l’arte – spiega la direttrice Ceresa – che troviamo sia un linguaggio diretto, molto efficace e utile alla salvaguardia dell’ambiente».

Lo stesso intento è condiviso dalla Stamperia Ripa 69, che nasce come laboratorio di incisione e sperimentazione per la grafica d’arte. In particolare è convinzione dei fondatori che la tecnica dell’incisione racchiuda, nella sua forma e concezione, una forte originalità espressiva, attraverso la manualità che comporta e lo stretto contatto con la materia.

Oltre “Segno e Haiku”, il progetto Planet Art Camp

La vetrina “Segno e Haiku” non è però il primo evento di questo tipo organizzato dalla realtà di GreenPlanner. Sono anche tanti i progetti portati avanti. Tra questi c’è Planet Art Camp. Il concorso prevede l’ideazione di un’opera d’arte che utilizzi materiali naturali e di scarto (tranne la plastica). Questa deve trasmettere un messaggio significativo per la salvaguardia dell’ambiente. L’opera di Land Art deve quindi mostrare la consapevolezza e la passione per l’arte e per la sostenibilità.

Il progetto, attivo già da qualche anno, era finora dedicato solo agli studenti delle scuole superiori e delle università. Adesso invece è aperto a tutti. Basterà compilare entro le 12:30 del 5 febbraio 2024 una specifica scheda, in cui spiegare l’idea dietro l’opera e il messaggio, e alla quale allegare una prima bozza dell’opera.

La prima selezione si terrà dal 21 al 23 febbraio al MyPlant&Garden Fiera Milano – Rho. Una volta passata questa fase si potrà realizzare fisicamente l’opera, di cui inviare una foto o video entro l’8 aprile per la valutazione finale da parte della giuria.

La premiazione avverrà in diretta sul canale You Tube di GreenPlanner il 24 aprile, in occasione della Giornata della Terra. Le opere vincitrici saranno installate alla Milano Green Way, giardino comunitario del Villaggio Barona, nato su un’area urbana degradata con lo scopo di restituire alla città un nuovo spazio verde e creare lavoro per persone svantaggiate.

L’opera d’arte vincitrice sarà poi esposta nel parco del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze Naturali dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. L’autore sarà anche intervistato dalla redazione di GreenPlanner.

Numero verde ONA

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