sabato, Dicembre 14, 2024

L’ennesimo atto di crudeltà: la triste storia del cane di Sciacca e l’urgente richiesta di riforme legislative

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A SCIACCA, NELLA SPLENDIDA PROVINCIA DI AGRIGENTO, SI È CONSUMATO UN ATTO DI CRUDELTÀ A DANNO DI UN ANIMALE. UN CANE È STATO TROVATO IN FIN DI VITA A CAUSA DI UN COLLARE CONFICCATO NELLA SUA CARNE. IL TRAGICO EPISODIO È SOLO UNO DEI TANTI CASI DI MALTRATTAMENTO DEGLI ANIMALI CHE AVVENGONO OGNI GIORNO IN ITALIA. EPPURE, NONOSTANTE LA CRESCENTE INDIGNAZIONE PUBBLICA, LA “LEGGE CONTRO I MALTRATTAMENTI SUGLI ANIMALI”, GIACE INATTUATA IN COMMISSIONE GIUSTIZIA DA TROPPO TEMPO. LA LAV, LEGA ANTIVIVISEZIONE SCENDE IN CAMPO

A Sciacca, l’ennesimo atto di crudeltà nei confronti di un cane

Rocky, un dolce simil maremmano bianco, è stato trovato nel buio del sottoscala di una casa a Sciacca, in provincia di Agrigento. Un collare di stoffa verde, ormai stretto come una morsa intorno al suo collo, lo stava strangolando lentamente, causandogli dolore e privandolo della vita.

Forse abbandonato, forse smarrito, Rocky aveva trovato rifugio lì, sotto il peso dell’indifferenza umana, con gli occhi bassi e il corpo segnato dalla sofferenza. Il suo respiro affannato e il sanguinamento persistente al collo erano segni inequivocabili del suo tormento.

Fortunatamente, la sua storia non è passata inosservata. I cittadini hanno allertato la sede locale della LAV e i volontari sono accorsi prontamente per soccorrere l’animale in pericolo. Trovato in uno stato di evidente prostrazione ma ancora desideroso di un approccio umano e di compagnia, gli attivisti hanno trasportato Rocky in un ambulatorio veterinario, dove è stato sottoposto a cure intensive e accertamenti per stabilire la gravità della sua condizione.

La sua storia toccante ha ovviamente suscitato una valanga di emozioni e indignazione nella comunità locale, spingendo molti a chiedere giustizia per questo innocente essere vivente.

«Pensavamo si trattasse di un taglio profondo o di una vecchia ferita, magari dovuta a un’esperienza passata, come se il cane fosse stato lungamente legato a catena. Ma non avremmo mai pensato che, alla fine, il veterinario avrebbe estratto dalla carne di Rocky un collare intero», hanno dichiarato le volontarie di LAV Sciacca

Stretto in una morsa: la storia di Rocky trovato a Sciacca

Un collare che, probabilmente gli era stato messo da cucciolo, aveva segnato la sua pelle e la sua vita, stringendosi lentamente intorno al suo collo man mano che cresceva. Il risultato era una ferita profonda e sanguinante, nascosta dalla carne che si era formata intorno ad essa nel corso del tempo, impedendogli persino di mangiare normalmente.

Grazie alla pronta e attenta assistenza, i veterinari hanno pulito e medicato la ferita. Tuttavia, l’operazione è stata complessa e delicata e ha richiesto tempo e precisione per liberare Rocky dal suo crudele giogo. Nonostante il trauma subito, il cane ha accettato il trattamento con grande serenità, mostrando una forza d’animo straordinaria.

Finalmente a casa

Oggi, Rocky è al sicuro nella casa di chi lo ha trovato e segnalato alla LAV di Sciacca. I volontari continuano a prendersi cura di lui, visitandolo regolarmente per medicare le ferite e monitorare il suo stato di salute. Nonostante il dolore fisico e psicologico che ha dovuto sopportare, Rocky mostra ancora segni di speranza e resilienza, scodinzolando e accogliendo l’amore e l’affetto che gli viene offerto. La sua storia è un monito contro l’indifferenza e la crudeltà, ma anche un inno alla forza e alla compassione che possono risiedere nel cuore degli esseri umani.

«È una gioia vedere Rocky migliorare giorno dopo giorno. Ringraziamo la persona che non si è voltata dall’altra parte e che si è resa anche disponibile ad ospitare Rocky per il tempo necessario alla sua ripresa fisica. Ringraziamo quindi tutti coloro che non restano in silenzio, che decidono di intervenire, che chiedono e danno aiuto per gli animali», dichiarano le volontarie. 

Vite come quella di Rocky meritano giustizia. «Da troppo tempo è fermo l’esame degli emendamenti riferiti al disegno di legge contro i maltrattamenti sugli animali. Chiediamo ai deputati della Commissione Giustizia della Camera, a tutti i parlamentari e al ministro della Giustizia Carlo Nordio di approvare una legge più severa ed efficace contro chi maltratta gli animali», conclude la LAV. 

Focus sul randagismo e l’abbandono in Sicilia 

In Sicilia, il problema del randagismo e degli abbandoni di animali domestici rimane un tema delicato. Ogni anno, si esportano migliaia di cuccioli verso il Nord Italia, evidenziando la persistente crisi nel trattamento degli animali nell’isola.

Una delle principali cause del randagismo è l’accumulo seriale di animali, spesso legato a disturbi psicologici di alcune persone che adottano gli animali pur non avendo possibilità di accudirli in maniera dignitosa. Questo fenomeno, noto come “animal hoarding”, non è nuovo alla cronaca, basti pensare al salvataggio di 50 gattini a Scicli.

La pratica di sterilizzazione, microchippatura e vaccinazione degli animali è fondamentale per contrastare il randagismo, ma alcuni Comuni in Sicilia risultano inadempienti in queste pratiche, a causa di limitazioni economiche o mancanza di volontà politica. Questo porta spesso i cittadini a intervenire autonomamente, affrontando spese elevate per la cura degli animali.

Inoltre, la migrazione massiccia di cuccioli verso il Nord Italia è un fenomeno preoccupante. Indica infatti una domanda non soddisfatta di animali domestici da parte delle famiglie. Questa situazione evidenzia anche la mancanza di una cultura della sterilizzazione e dell’adozione responsabile in Sicilia.

Quanto ai maltrattamenti, sono all’ordine del giorno. 

Il caso “Aron” 

Il caso di Aron, il pitbull bruciato vivo dal suo padrone lo scorso gennaio a Palermo, aveva scosso profondamente il web e l’opinione pubblica. Il cane, legato a un palo e dato alle fiamme, aveva riportato ustioni sull’80% del corpo. Nonostante i tentativi, volontari e veterinari non sono riusciti a salvarlo. 

L’odissea di Aron suscitò indignazione anche per il mancato intervento delle autorità, nonostante le segnalazioni di cittadini preoccupati. Per tali motivi, gli animalisti avevano annunciato denunce in Procura e richiesto l’inasprimento delle pene per chi si macchia di maltrattamenti animali.

Un invito alla sensibilizzazione: non solo Sciacca

L’adozione di un animale domestico richiede un impegno serio e una valutazione attenta delle proprie capacità e risorse. È fondamentale informarsi sullo stato di salute dell’animale e considerare il contesto ambientale in cui sarà inserito. Solo con un approccio responsabile e una maggiore sensibilizzazione della comunità si potrà contrastare efficacemente il problema del randagismo e degli abbandoni di animali domestici.

Numero verde ONA

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