venerdì, Marzo 21, 2025

Ghiacciai valdostani risentono delle poche piogge invernali

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LA SCARSITÀ DI PRECIPITAZIONI DELL’INVERNO APPENA TRASCORSO È CONFERMATA DALLE MISURE DI ACCUMULO NEVOSO EFFETTUATE SUI GHIACCIAI VALDOSTANI

A fine maggio sono stati effettuati dei monitoraggi su alcuni ghiacciai valdostani. Gli studiosi hanno preso in considerazione il ghiacciaio del Timorion (Valsavarenche) e del Rutor (La Thuile).

Con essi si è conclusa la prima fase del monitoraggio dei ghiacciai regionali destinata alla misura degli apporti nevosi. L’Agenzia regionale per l’ambiente della Val d’Aosta ha diffuso i dati. La situazione, tuttavia, appare drammatica in tutti i ghiacciai italiani.

Ghiacciai valdostani: situazione del ghiacciaio del Timorion

Il valore di accumulo nevoso dello scorso inverno è fra i più bassi dell’intera serie di misura di 22 anni e segue solo il 2008. Gli accumuli dell’inverno passato sono del 50% inferiori rispetto alla media degli ultimi 22 anni. Infatti, sul ghiacciaio il manto ha mostrato spessori variabili fra 80 e 300 cm della zona di accumulo, dove la quota media è di 3.350 m sul livello del mare.

La densità media, rilevata in due punti considerati significativi del comportamento degli accumuli in ampie zone del ghiacciaio, risulta essere pari a 347 kg/mc. Ciò determina un accumulo specifico di poco superiore a 467 mm di equivalente di acqua. Nell’anno 2008, il più basso della serie, gli accumuli nevosi corrispondevano a 389 mm di equivalente di acqua. Nel 2013, invece, il più alto della serie, erano stati registrati accumuli corrispondenti a più di 1400 mm di equivalente in acqua.

Ghiacciaio del Rutor

Gli accumuli misurati al ghiacciaio del Rutor risultano maggiori se confrontati con quelli dei settori più interni della nostra regione. Questo ghiacciaio infatti, considerata la posizione di confine e la prossimità alla Francia, ha beneficiato maggiormente degli apporti delle perturbazioni atlantiche.

Queste, attraversando le ampie pianure francesi, giungono fino alla cresta di confine con l’Italia. Sulla base delle 339 misure di altezza del manto nevoso, l’accumulo medio è calcolato pari a 224 cm. La densità media del manto, determinata sulla base di 5 misure effettuate sul ghiacciaio, è pari a 486 kg/mc.

L’accumulo specifico è dunque pari a 1077 mm di equivalente d’acqua. Il valore colloca perciò l’inverno 2022 al sesto posto per scarsità di massa, con valori leggermente inferiori alla media degli ultimi 18 anni.

Numero verde ONA

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