L’AVVENTURA DI “SCALO SOGNI” CONTINUA E QUESTA VOLTA ETTORE CAMPANA ARRIVERÀ IN AFRICA. INTERVISTATO, HA RACCONTATO LA SUA MOTIVAZIONE PIÚ GRANDE: DARE SPERANZA AI BAMBINI CHE LO SEGUONO
Continua il progetto “Scalo Sogni” portato avanti dal giovane bresciano Ettore Campana. Dopo aver scalato le montagne, in sella alla propria bici, per portare un messaggio di speranza ai bambini ricoverati nel reparto di Oncoematologia pediatrica di Brescia, questa volta il viaggio avventura si sposta nel sud dell’Africa.
«Con il successo di “Scalo Sogni” e le grandi emozioni vissute, volevo poter rivivere quelle sensazioni con una nuova avventura – racconta Ettore Campana -. Dopo un anno trascorso sulle Alpi, sentivo il desiderio di esplorare mondi lontani e a me ancor sconosciuti. Ecco quindi che si è materializzato il desiderio di attraversare il sud dell’Africa in bicicletta, per vivere un viaggio alla scoperta della natura e dei suoi popoli.
Sarà un viaggio in bicicletta diverso dai precedenti in quanto sarà un’avventura già dal primo giorno. L’intento è di visitare zone naturali diverse tra loro e documentare l’incredibile biodiversità di questa terra, oltre che entrare in contatto con le popolazioni locali. Purtroppo la criminalità e la violenza sono marcatamente presenti in alcune aree del Paese a causa dell’estremo divario sociale tra ricchi e poveri. Perciò, in questo viaggio, penso che la sfida più grande sia legata ai rapporti umani».
Tutte le tappe e le difficoltà da affrontare
Partito il 16 ottobre percorrerà 3mila chilometri in bicicletta da Cape Town in Sudafrica a Maputo, capitale del Mozambico, passando per i Paesi montuosi del Lesotho e dell’Eswatini. Il suo itinerario documenterà le tante meraviglie naturali del continente: dalle coste atlantiche e indiane alle savane, dagli altopiani fino alla cima più alta dello Stato sudafricano, Thabana Ntlenyana.
«Le difficoltà sono meno rispetto alle Alpi – afferma Tony Gialdini Massardi, ideatore del progetto -. Principalmente la difficoltà attuale riguarda i tempi perché i chilometri sono tanti e li deve fare in un mese e mezzo. Inoltre c’è una vetta che arriva a 3400 metri ed Ettore ha intenzione di salirla. L’altra difficoltà è rimanere da solo ma Ettore riesce comunque a rimanere molto carico. Quando ci sentiamo è sempre vivace, nonostante sia da solo e le fatiche siano tante».
L’obiettivo di questo progetto, approvato anche dal primario del reparto di Oncoematologia Fulvio Porta, è sempre quello di motivare i piccoli pazienti e di spingerli a non mollare.
«Ettore è uno che ama l’avventura – racconta l’ideatore -. Quindi l’idea di continuare il legame con i bambini lo ha portato a mantenere questo rapporto che lo stimola e dà un senso al suo viaggio. Abbiamo incontrato insieme i bambini in ospedale, la settimana prima di partire. Ti rendi conto che sono davanti a delle cure dure e vederli emozionarsi, sorridere, è davvero un piacere».
Rimanere sempre connessi con “Scalo Sogni”
Ogni bambino potrà partecipare virtualmente a ogni tappa, grazie agli aggiornamenti costanti che si avranno sul canale Instagram dedicato e sulla chat Whatsapp. Sarà anche possibile vedere la posizione in tempo reale. Inoltre ai bambini che Ettore Campana incontrerà sul suo cammino saranno regalati i disegni preparati in precedenza dai bambini dell’ospedale, in segno d’amicizia.
«Ettore non è uno che vuole arrivare al risultato ma ama fortunatamente ancora l’esperienza – continua Massardi -. Eppure è riuscito lo stesso a mantenere alta l’attenzione dei bambini. Durante l’avventura sulle Alpi, sulle vette sventolava le bandierine firmate dai bambini ed è capitato che i piccoli pazienti si entusiasmassero vedendo il proprio nome. Ettore in funzione delle bandierine si è sentito come in missione, in dovere di portarle in vetta e questo lo ha stimolato molto, arrivando sino a scalare trentatré vette.
Questa volta non ci saranno le bandierine singole ma i bambini hanno preparato dei disegni e poi hanno firmato una bandierina unica, la bandiera dell’Italia. I disegni Ettore li ha portati con sé e li consegnerà nelle scuole del luogo, dove racconterà la storia del progetto e porterà il regalo dei bambini di Brescia. Anche la chat ha funzionato molto bene e nasce dalla volontà di creare un collegamento tra Ettore e i bambini. In più anche le mamme, attraverso questa chat, hanno iniziato a conoscersi».
Inoltre la maggior parte del ricavato prodotto dall’esperienza sarà poi devoluto allo stesso reparto di Oncoematologia, grazie anche alla collaborazione della Lega italiana per la lotta ai tumori.
Cosa significa “avventura” per Ettore Campana
«Per me l’avventura nasce da una sincera forma di curiosità, dettata dalla voglia di scoprire e di scoprirsi – scrive Ettore Campana in un post del suo profilo Instagram -. Significa mettersi in gioco, sfidando se stessi e i propri limiti. L’incertezza del risultato finale sarà proprio ciò che renderà l’esperienza reale e intensa. Il sognarla è poi un elemento cruciale: tutto nasce da un pensiero d’ispirazione che si insinua nella nostra mente e che, poi, se coltivato con impegno, può trasformarsi in realtà. Tutto quindi nasce sognando. Quando si intraprende un’avventura, non ci potrà mai essere una reale sconfitta; il vero fallimento sarebbe non aver mai avuto il coraggio di provarci».
Ed è proprio la volontà di andare in cerca di avventura che ha spinto Ettore a compiere il suo primo viaggio in bicicletta da Brescia a Marrakech, città del Marocco. In questa occasione ha portato avanti una raccolta fondi per fare una piantumazione delle Torbiere del Sebino, in provincia di Brescia.
In seguito è nata l’idea di un altro viaggio, dove vivessero in sinergia l’alpinismo e il ciclismo. Con l’aiuto di Tony Gialdini Massardi, questa volta l’avventura è stata volta a supportare i piccoli bambini del reparto di Oncoematologia pediatrica di Brescia, il cui primario era rimasto subito entusiasta dell’idea.
Nuovi traguardi da raggiungere con “Scalo Sogni”
Adesso Campana sbarca nel continente africano per continuare la propria missione. E già nei soli primi giorni di viaggio sono molti gli ostacoli superati. Per esempio l’avventuriero ha raggiunto la vetta di Table Mountain a Città del Capo, a quota 1100 metri. Qui ha esplorato grotte e labirinti rocciosi e ha osservato la biodiversità unica di questo incredibile luogo, fatta da fiori colorati, rocce milionarie e fauna selvatica, tra cui il cobra.
«Sono una persona capace di automotivarsi e che non cerca il consenso altrui per viversi e cimentarsi nell’avventura – chiarisce Campana -. Però, adesso ho anche la spinta emotiva dei bambini e di chi mi sta seguendo. Sapere di poter esser il loro “eroe” e poter trasmettergli i valori in cui credo è qualcosa di straordinario. Mi sento onorato di poter essere il loro ambasciatore di sogni».