Enormi “dipinti” sui prati fatti con vernici ecocompatibili
Saype, dalla contrazione di “say” e “peace” – un’esortazione a invocare la pace -, è il nome d’arte di Guillaume Legros.

La rivista Forbes ha inserito Saype tra le trenta personalità più influenti nel mondo dell’arte e della cultura under trenta. L’artista franco-svizzero è diventato famoso per la sua Land Art.
Saype dialoga con il paesaggio nel pieno rispetto dell’ambiente e con la sua arte celebra la solidarietà, la speranza e l’ottimismo.
“Un nouveau souffle”
I suoi sono enormi “dipinti” sui prati – grandi migliaia di metri quadri -, prodotti con vernici ecocompatibili da lui stesso preparate, che hanno una durata media tra i 15 e i 90 giorni. La durata dipende dal meteo e dalla ricrescita dell’erba.
La sua ultima opera, “Un nouveau souffle”, Nuova vita, (vernice ecologica su erba – Moléson-sur-Gruyères, Svizzera, 2021) ritrae un bimbo soffia nuvolette (vedi foto di copertina).
«Tutti abbiamo guardato le nuvole, immaginando volti, animali, storie e di cosa sarà fatto il nostro futuro», spiega Saype. «Oggi più che mai abbiamo bisogno di prospettive nuove e fresche: reinventarci, creare un nuovo mondo e una nuova immaginazione. È questo momento privilegiato di pensiero e creazione, dove il tempo si ferma, che ho voluto catturare. Ognuno troverà i propri simboli tra le nuvole e i sogni che questo bambino soffia via verso ognuno di noi».
I temi esistenziali dell’artista dei prati

L’artista autodidatta, classe ’89, inizia la sua carriera giovanissimo. Comincia come street artist. Da subito si fa notare per la sua inclinazione verso le cause benefiche e umanitarie.
Le sue opere rispondono a temi esistenziali: la vita sulla terra e le conseguenze della sua esistenza sulla natura.
La “field painting” di Saype
Saype è in assoluto il pioniere della “field painting”, – letteralmente “pittura su prato” – una peculiarità che nasce dal connubio tra narrazione, graffitismo e “land art”.
I soggetti sono soprattutto persone. Volti, figure intere e, ultimamente, parti del corpo umano. Saype disegna le bozze su fogli. Quindi passa sull’area prescelta dove per riprodurre l’immagine utilizza particolari aerografi. Questi sono caricati con la vernice biodegradabile da lui stesso preparata. I colori sono prodotti col carbone, per il colore nero, di gesso e proteine del latte per il bianco.
“Qu’est-ce qu’un grand homme?”
Fra i primi lavori che hanno sbalordito critica e appassionati vi è “Qu’est-ce qu’un grand homme?”, (Cos’è un grand’uomo?). L’opera di diecimila metri quadrati d’erba, realizzata sulle colline a Leysin in Svizzera, rappresenta un pastore che fuma la pipa.

«Ogni progetto, soprattutto all’estero, richiede mesi, a volte anni di lavoro e preparazione».
“Beyond walls”, oltre i confini geografici e mentali
Un colossale progetto che il “field painter” sta portando nelle grandi città della terra si intitola “Beyond walls”, (Al di là di muri o confini). L’ambizione di Saype è creare la più grande catena umana al mondo, attraverso più di trenta Paesi. Il suo fine è appassionare la gente ad «aiutarsi reciprocamente, alla gentilezza e alla convivenza pacifica delle culture e dei popoli».
Il “riquadro” rappresenta due mani intrecciate, unite in uno sforzo comune. Un sacrificio che va oltre tutti i confini, sia geografici sia mentali.
Il progetto è partito da Parigi, sotto la Torre Eiffell, nel 2019. Le prime mani intrecciate sono state aerografate sui “Campi di Marte”.
Il riciclo e l’impatto sulla natura nei temi di Saype
Tra le tante opere realizzate da Saype, evidenziamo “Trash”, una serie dedicata al riciclo, e “Human Story”, dedicata all’”impatto sulle persone, senza impatto sulla natura”.




