L’associazione cura e accoglie gli animali in difficoltà
Accogliere gli animali in difficoltà è la missione del Rifugio Miletta. Questa associazione di volontariato di Novara, nata nel 2013 da un’idea di Alessandra Motta, si prende cura di animali feriti e in difficoltà. Qui asini, cavalli, mucche, capre, cani, gatti, uccelli e molte altre specie convivono liberi e pacificamente.
L’obiettivo dei volontari del rifugio è di riabilitare, fisicamente e psicologicamente, gli animali recuperati da situazioni di grave sofferenza, reinserendoli in una struttura priva di barriere. Le molte specie accolte coesistono in un ambiente fondato sull’empatia e sul rispetto della vita e della libertà. Ne sono un chiaro esempio alcuni ospiti del rifugio: i cuccioli orfani di volpe e cinghiale che convivono insieme a una cagnolina, anch’essa orfana della sua padrona.
Rifugio Miletta: operazioni di soccorso di animali selvatici
Spesso l’attività dell’associazione è finalizzata anche al soccorso immediato e alle cure di animali selvatici, come caprioli, daini, lepri, ricci e volpi, che poi vengono reintrodotti in natura. In quest’ultimo anno si contano ben 1662 animali selvatici soccorsi, di cui 1070 sono stati salvati. 158 di questi si trovano ancora in degenza al rifugio, mentre già 912 sono tornati al loro habitat.
Ma il lavoro del Rifugio Miletta non si ferma mai. Solo nel mese di aprile sono stati soccorsi già 148 animali selvatici, incluso un capriolo caduto nel canale Quintino Sella nel Novarese. Anche un’altra capriola ferita, trovata ad Agrate Conturbia, ha ricevuto aiuto. Un proiettile aveva trapassato il suo arto posteriore sinistro ed era rimasto incastrato in quello destro, fratturandole il femore. Fortunatamente è stata salvata e adesso è di nuovo in piedi, in attesa che possa tornare libera.
Nuovi ospiti del rifugio sono anche un’agnellina trovata sperduta nel bosco, con il simbolo di “destinazione-macello” impresso sulla testa, un gattino abbandonato in campagna, con poche ore di vita, e due capretti infreddoliti, la cui madre è morta durante il parto.
L’importanza delle azioni dei cittadini
L’azione di salvataggio che viene compiuta non è mai causale. Infatti i volontari sanno che un animale selvatico può essere soccorso solo se si trova effettivamente in difficoltà, come riportano anche le loro linee guida. Per questo si affidano al Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) della propria area per capire se è il caso di intervenire e in che modo.
Non bisogna, però, dimenticare che anche il contributo del cittadino è fondamentale. Infatti, solo grazie a una segnalazione tempestiva del ritrovamento di un animale ferito o in difficoltà si può agire velocemente e aumentare le sue possibilità di sopravvivenza. Per questo uno degli obiettivi di quest’anno dell’associazione mira alla sensibilizzazione e all’informazione riguardo lo sfruttamento subito da molte specie, condannate spesso, purtroppo, a una vita indegna e a una morte violenta.
Le campagne e l’impegno del Rifugio Miletta
Ma non è la sola campagna portata avanti dal Rifugio Miletta. C’è anche la lotta contro la caccia. Questa pratica violenta, ogni anno, conduce all’eliminazione di decine di milioni di animali innocenti e decine di uomini sono uccisi o feriti a causa di incidenti. Inoltre provoca danni ambientali, alla biodiversità e anche a livello economico, dato che decine di milioni di euro sono spesi per il ripopolamento di diverse specie selvatiche. Perciò è giunto il momento di abolirla.
A testimoniare gli effetti tragici della caccia, in particolare la “caccia di contenimento”, è proprio uno dei rifugiati del centro. Virginia è il nome dato a una cucciola di cinghiale, accolta quando pesava poco meno di un chilogrammo. Ritrovata sulla strada, era l’unica superstite di questa “carneficina legalizzata”.
Un’altra campagna dell’associazione è quella “Adotta una pecora”. Infatti, oltre a poter adottare, anche a distanza, molti degli animali accolti, si cerca di incentivare le adozioni di questa specie per poter salvare altre pecore destinate al macello. Al Rifugio Miletta vivono più di cento pecore sottratte a condizioni di estremo maltrattamento o giunte al rifugio dopo essere state investite e abbandonate.
Perché è importante sostenere il Rifugio Miletta?
Il rifugio si estende attualmente su tre ettari di terreno. Perciò il numero di animali che si possono ospitare è limitato a causa di:
- Spazi ristretti;
- numero di volontari, che assicurano un ambiente sempre pulito e confortevole per gli animali;
- impegno economico, dati i costi delle cure e del nutrimento per ciascun animale.
Per questo è importante sostenere l’associazione. Molti sono già coloro che contribuiscono. Grazie al loro aiuto e alle 180mila recensioni ottenute sull’app Abillion, un’applicazione che permette all’utente di donare, per ogni recensione, un dollaro a enti e fondazioni aderenti, si sono raccolti 140mila euro di donazioni. Questi fondi saranno utilizzati per acquistare nuovi terreni. Più grande sarà il Rifugio Miletta, più animali potranno essere salvati.