venerdì, Dicembre 6, 2024

Salvare l’ambiente dalla plastica: parola ai giovani

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Colnaghi, ricercatore e green influencer per i giovani

Un sentimento di preoccupazione per l’ambiente e la sua salvaguardia pervade soprattutto le generazioni più giovani. Molti cercano attivamente di fare la propria parte per proteggere il nostro delicato ecosistema, come Sebastian Colnaghi, 21 anni, green influencer e ricercatore nell’ambito delle specie di anfibi e rettili.

«Ho sempre nutrito una grande passione per l’ambiente e per gli animali– racconta Sebastian-. Sin da piccolo i miei genitori mi davano in mano dei piccoli animaletti per farmeli conoscere. Così ho imparato a non averne più paura e da lì è nata la mia passione».

La sua voglia di proteggere la Terra lo ha spinto a organizzare varie iniziative, soprattutto per ripulire tratti di costa del suo territorio, la Sicilia. Infatti, seppur sia nato a Milano, quando aveva pochi giorni di vita era già sul primo aereo diretto a Siracusa. Ed è proprio l’amore per quel luogo e il suo mare che lo spinge ad agire.

«Passeggiando di spiaggia in spiaggia mi sono reso conto che la plastica aveva invaso il nostro pianeta», perciò è fondamentale che «nel nostro piccolo, ognuno di noi faccia un passo avanti. Per esempio quando ci troviamo in spiaggia, potremmo portarci un sacchettino e raccogliere plastica e rifiuti che si trovano sulla sabbia».

Il problema della plastica in Sicilia e in Europa

La plastica è una piaga che da anni affligge la Sicilia e, in generale, tutta l’Italia. Nel sud est dell’isola, la situazione era talmente grave che nel 2017 la procura di Ragusa ha sequestrato una parte del litorale. Ha poi dichiarato il disastro ambientale. Infatti, in quella zona la costa era coperta di rifiuti e c’erano delle vere e proprie dune di plastica.

Per far fronte al problema, la Sicilia è diventata la prima regione italiana a dotarsi di una legge che limita e contrasta l’utilizzo spregiudicato della plastica. E dal 14 gennaio le norme contro la plastica monouso sono entrate ufficialmente in vigore in tutta Italia. Il decreto legislativo, frutto del recepimento della direttiva SUP (Single Use Plastics) 2019/904 della Comunità Europea, vieta la vendita di posate, piatti, cannucce e altri prodotti in plastica anche oxo-degradabili, cioè materiali in grado di decomporsi in presenza di ossigeno.

Questa direttiva europea sulla plastica monouso nasce soprattutto con l’obiettivo di limitare la dispersione di questo materiale in mare e salvaguardare l’ecosistema marino. Infatti sono molte le specie a rischio a causa di questo materiale.

«Qualche mese fa, camminando per le coste della Sicilia, mi sono imbattuto in due tartarughe marine spiaggiate, morte a causa della plastica», racconta a questo proposito Sebastian. Colnaghi sostiene l’importanza di informare di questo problema i giovani e di tutelare il nostro mare, la casa di molte specie rare oppure a rischio, come appunto le tartarughe marine.

Sebastian Colnaghi e l’intento di sensibilizzare i giovani

Perciò cosa occorre fare? Secondo Sebastian la prima cosa è sensibilizzare i giovani, perché, sebbene l’interesse per le tematiche ambientali coinvolga sempre più le nuove generazioni, «c’è tanto ancora da fare».

A questo scopo utilizza anche il suo profilo Instagram, uno dei social network più amati del momento, in cui ha raggiunto un milione di follower. «Avendo un grande pubblico cerco di fare la mia parte, sensibilizzando i giovani che mi seguono su questo tema», spiega Sebastian.

Eppure confessa come inizialmente Instagram fosse solo un modo per svelare un’altra sua grande passione: viaggiare. «Con la mia famiglia ho sempre fatto ogni anno tanti viaggi avventurosi in giro per l’Italia. Così ho avuto modo di scoprire la bellezza dei parchi nazionali e dei paesaggi che abbiamo nel nostro Paese».

In seguito ha deciso di condividere su Instagram le sue esperienze fuori dal comune. Per esempio, ripensando a una delle foto a cui è più legato, Sebastian racconta di quando ha visitato una delle grotte più belle della Sicilia. Trovandosi in mezzo alla campagna, non è molto conosciuta dai turisti e conserva, così, ancora il suo aspetto unico e incontaminato.

Un’altra foto che risalta nel suo profilo è quella che lo ritrae mentre sfiora il viso della statua di Rossana Maiorca, ex apneista mondiale, deceduta nel 2005 a causa di un tumore. «Sono sceso in apnea, quindi senza autorespiratore, a 20 metri di profondità nell’area marina protetta del Plemmirio. Lì si trova la statua a forma di sirena dedicata a Rossana Maiorca. Questa è senza dubbio una delle mie foto preferite».

Scoperta una rara specie di vipera in Sicilia

La passione per il mare, l’ambiente e gli animali si riflette anche nel lavoro di Sebastian Colnaghi. Come ricercatore, insieme ai suoi colleghi di Milano e di Palermo, preleva campioni di anfibi e rettili e, durante la bella stagione, quando i rettili escono dal letargo, partecipa a battute di ricerca in giro per l’Italia.

Due anni fa, insieme al suo team, ha pubblicato su una famosa rivista scientifica, Herpetological Review, un articolo riguardante un’importante scoperta. Per la prima volta, in Sicilia, a Castelluccio, nel comune di Noto, è stata trovata una rara varietà monocromatica della Vipera aspis hugyi.

Questa vipera, contraddistinta dalla pupilla ellittica, si trova in tutta la Sicilia, soprattutto sulle montagne ed è l’unica specie di rettile velenoso nel territorio. Tuttavia quella identificata da Sebastian aveva una particolarità: era solo di un colore.

«Di solito la nostra vipera ha un pattern dorsale, quindi ha una colorazione – spiega Sebastian -. Questa varietà era invece solo di un colore. Si chiama “concolor” e non era mai stata riscontrata in Sicilia».

Tutte le specie appartenenti alla Vipera aspis hugyi sono estremamente importanti per il territorio. Infatti mantengono sotto controllo le popolazioni di micromammiferi, garantendo l’equilibrio dell’ecosistema isolano.

Purtroppo, però, anche questa specie è minacciata. Sebastian Colnaghi stima che, circa 50 anni fa, il numero degli esemplari fosse 20 volte superiore a quello attuale. La colpa di questa diminuzione non è da attribuire ai cambiamenti climatici ma all’uomo. Infatti, la vipera, essendo un serpente velenoso, è un animale molto temuto in Sicilia e quindi molte volte viene ucciso. «Purtroppo l’uomo teme gli animali perché non li conosce – conclude Sebastian -. È vero che magari esso può rappresentare un reale pericolo, però la conoscenza apre un mondo».

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