Dieci regole per riscaldare le abitazioni e salvare l’ambiente
Giovedì 15 ottobre, gli oltre 4mila comuni italiani della cosiddetta “zona climatica E” avranno la possibilità di accendere i riscaldamenti. ENEA propone dieci regole pratiche per scaldare al meglio le proprie abitazioni, evitare sprechi e salvaguardare l’ambiente.

Il periodo e le ore giornaliere in cui è possibile accendere l’impianto di riscaldamento non sono uguali in tutto il Paese. Il territorio italiano, infatti, è suddiviso in sei zone climatiche in base alla media delle temperature giornaliere (D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993).
Ciò permette di valutare quale sia il fabbisogno termico per ciascuna area, così da ottimizzare i consumi, le emissioni di CO2 nell’atmosfera e l’impatto economico dell’approvvigionamento energetico.
Le sei zone sono contraddistinte dalle lettere maiuscole che vanno dalla A alla F. Appartengono alla zona climatica E i comuni di montagna, dove il clima è più rigido e le grandi città come Milano, Torino, Bologna, Venezia.
I dieci consigli di ENEA
Effettuare la manutenzione degli impianti
È la regola numero uno in termini di sicurezza, risparmio e per salvaguardare l’ambiente. Infatti un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).
Controllare la temperatura degli ambienti
Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa prevede una temperatura di 20°C più 2 di tolleranza, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per ogni grado in meno si risparmia dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile.
Attenzione alle ore di accensione
È inutile tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. In un’abitazione efficiente. Il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nel periodo di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).
Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone
È una soluzione semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete. Ne riduce lo spessore e il grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.
Schermare le finestre durante la notte
Chiudendo persiane e tapparelle o collocando tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni
Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria, ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi. Attenzione, inoltre, a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciarle troppo a lungo comporta solo inutili dispersioni di calore.
Fare un check-up alla tua casa
Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi dell’efficienza energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento, anche fino al 40%, gli interventi diventano ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici. L’ecobonus consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento. Con il superbonus l’aliquota di detrazione sale al 110%.
Scegliere impianti di riscaldamento innovativi
Dal 2015, tranne poche eccezioni, si possono installare solo caldaie a condensazione. È opportuno valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza. Sono disponibili anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali.
Scegliere soluzioni tecnologiche innovative
È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura che eviti inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale, garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica aiuta a risparmiare e salvaguardare l’ambiente: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici permettono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.
Installare le valvole termostatiche
Le valvole termostatiche servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%.