Della grande ondata di caldo in Alaska e in altre parti del mondo in questa estate del 2019 ne ho già parlato sul mio blog e questo che segue è solo un triste corollario.
In Nord-America l’acqua è cosi calda che i salmoni muoiono in massa
In Alaska si sono registrate enormi morie di salmoni; morti di caldo. Le varietà si chiamano sockeye, chum e salmone rosa.
Se ne sono accorti per primi i residenti che hanno visto i corpi dei salmoni morti lungo il fiume Koyokuk, verso la fine di luglio. E poi sono arrivati biologi e altri esperti, fra cui Stephanie Quinn-Davidson, che dirige la Yukon Inter-Tribal Fish Commission, la commissione pesca per gli indigeni.
Hanno contato circa 850 salmoni morti ma la stima è che la moria di pesci sia fino a dieci volte tanto.
C’erano lesioni? Parassiti? Infezioni?
Niente. I salmoni avevano anche le uova nelle pance, il che vuol dire che erano sani prima di morire.
L’unica conclusione restante è che l’acqua fosse troppo calda.
Non era mai successo prima.
Il meccanismo del decesso è semplice: la calura fa diminuire la quantità di ossigeno in acqua così i pesci soffocano. A volte invece muoiono di stanchezza. Il troppo poco ossigeno fa sì che i salmoni non abbiano sufficiente energia per risalire le correnti dei fiumi.
Nel Cook Inlet, a sud di Anchorage, le temperature quest’estate sono esplose. I salmoni vivono in alcune di queste acque e i modelli climatici prevedevano modesti aumenti di temperatura per i fiumi. Invece l’annata 2019 ha fatto registrare temperature che si prevedevano per il 2069!
E non c’è solo la calura opprimente.
I salmoni sono da sempre in pericolo a causa dell’eccessiva pesca specie nel Canada e nello stato di Washington, sul Pacifico.
Le conseguenze si fanno sentire come effetti domino su altre specie.
Le orche mangiano salmone e sono pure loro specie a rischio di estinzione.
E poi ci sono le decisioni miopi di Donald Trump e dei suoi amici che hanno deciso per il silenzio-assenso ad un progetto di estrazione mineraria di rame e di oro nei pressi di una delle zone più grandi di ripopolamento dei salmoni in tutta l’Alaska.
È triste io penso.
Vediamo dove andiamo a finire.