JDL, JUDITH DE LEEUW, LA NOTA STREET ARTIST OLANDESE APPREZZATA IN TUTTO IL MONDO, PER IL SUO ULTIMO MURALE HA SCELTO DI SENSIBILIZZARE LE PERSONE SULL’ATTUALE TEMA DELL’AMBIENTE
Sulla parete Nord-Est del complesso di palazzi del Nuovo Corviale a Roma, il famoso Serpentone, uno dei muri più simbolici della Capitale, JDL ha realizzato un nuovo murale.
Imponente con i suoi 40 metri di altezza, l’opera ha visto la luce nell’ambito dello “Street Art for Rights Forum Festival”. Porta la firma di JDL, Judith de Leeuw, la nota street artist olandese apprezzata in tutto il mondo.
JDL è conosciuta a livello internazionale per il suo attivismo nel diffondere messaggi sociali attraverso la street art, lavorando su temi come LGBTQIA+, razzismo e salute mentale, raccontandole sui muri del mondo con attenzione e lirismo, grazie al suo inconfondibile tratto.
Anche per Street Art for Rights Forum Festival, l’artista ha scelto di sensibilizzare le persone sull’attuale tema dell’ambiente, approfondendo con il suo lavoro la tendenza autodistruttiva della società moderna che supera i confini della natura.
Un’opera nel mito di Icaro
Al centro del nuovo muro – forse l’opera più alta della città – c’è un rimando al mito di Icaro. Icaro è colui che, incurante dei propri limiti, volò troppo vicino al Sole con le ali di cera e precipitò in mare. Metafora di una società accecata dal profitto che si sta dirigendo verso l’autodistruzione, che punta ad avere il massimo oggi non curante del futuro.
Nell’opera JDL raffigura due donne: una ricoperta di olio precipita nel vuoto, l’altra invece lotta, riuscendo a divincolarsi e a ritrovare la libertà volando. La donna sulla destra diviene simbolo dei tantissimi uccelli che si ritrovano invischiati nel petrolio in mare per colpa dell’uomo. Quella sulla sinistra invece rappresenta chi ce la fa, con forza e tenacia. Un’opera che diventa un auspicio per il futuro e un simbolo di speranza per il quartiere di Corviale e per tutti. L’artista inoltre, nella realizzazione della sua opera, ha scelto di non cancellare alcune scritte create dai ragazzi del quartiere, poste alla base del grande palazzo. Un chiaro segnale di mantenere vivo il legame con il territorio, senza voler “snaturare” l’anima popolare di Corviale.
I lavori sono iniziati lo scorso 15 dicembre. Dopo oltre un mese di lavoro tra gelo e pioggia, Corviale è diventata la sede di una delle opere più grandi e significative della città.
JDL ha ricevuto il supporto operativo degli street artists Spike, Smok, Marqus, Boogie, Joys e dell’inossidabile team di Street Art For Rights. Insieme hanno reso possibile un’altra grande opera murale che si aggiunge alle oltre trenta compiute negli ultimi anni.
Murale di JDL, un’opera dal destino segnato
Il muro di JDL avrà una durata temporanea di circa due anni, in quanto il Palazzone è interessato dalle attività di ristrutturazione del PNRR. In questo arco di tempo, però, prima che l’opera venga distrutta, sarà trasformata in NFT, (non-fungible token, un identificatore digitale unico che non può essere copiato, sostituito o suddiviso).
In questo modo, continuerà ad essere visibile e a vivere in rete nel mondo digitale della blockchain. I ricavati dalla vendita dell’opera saranno devoluti in beneficenza a varie associazioni benefiche che operano nello stesso quartiere.
Street Art for Rights: da Roma all’Europa
Street Art for Rights si è affermato in questi anni sempre di più come un punto di riferimento per la street art in Italia. Sono oltre trenta le opere realizzate a Roma nei quartieri periferici di Corviale e Settecamini, che hanno creato due musei tra Cassino, Fiumicino e Latina.
Il traguardo più grande, però, è arrivato quest’anno con il riconoscimento dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Europa Creativa. È stato così inaugurato un nuovo ciclo triennale di opere e iniziative legate alla street art che varcheranno i confini italiani per raggiungere la Francia.
Il Festival di street art è ideato e diretto da Giuseppe Casa, curato da Oriana Rizzuto per MArteGallery e prodotto dall’Associazione Culturale ARTmosfera. Nato come progetto speciale della Biennale MArteLive nel 2014, in questi otto anni ha sviluppato un percorso condiviso sul territorio. E ora si apre a una dimensione europea e internazionale che riserverà molte sorprese.