TUTELARE L’AMBIENTE E LA SALUTE DEI CITTADINI È L’OBIETTIVO DEL COMITATO “ROMA IN TRANSIZIONE”, CHE RESPINGE L’IDEA DI GESTIRE I RIFIUTI ATTRAVERSO GLI INCENERITORI
È nato nella Capitale il Comitato “Roma In Transizione”, con lo scopo di dare il proprio contributo all’individuazione di soluzioni alternative al problema dei rifiuti.

Il Comitato nasce in un momento storico in cui tiene banco nella politica romana l’idea anti-storica della gestione dei rifiuti attraverso la realizzazione di un inceneritore.
L’intento è quello di superare le prese di posizione ideologiche e aprire un dibattito e un confronto sulla scelta di realizzare un impianto tecnologicamente obsoleto.
Invece, si deve tendere a investire su tecnologie di ultima generazione per il recupero di materia da immettere nella filiera produttiva come materiale post consumo.
Il Comitato dice no agli inceneritori
Incenerire è sbagliato per l’ambiente, per la salute dei cittadini e per l’economia. Realizzando un impianto di questo tipo, si creerebbe una spinta sotterranea per disincentivare la differenziazione del rifiuto.
Se questo non accadesse, il Comune di Roma avrebbe bisogno di molti anni per rientrare dall’investimento di un inceneritore che non lavorerebbe a pieno regime.
Quindi, comunque vada, sarebbe una scelta sbagliata. Non si può ignorare il quadro normativo dell’Europa che è chiaro e orientato verso la dismissione degli impianti di incenerimento.
Questi si collocano nella coda della gerarchia della gestione dei rifiuti. Non si può capovolgere il principio dell’economia circolare che parte dalla raccolta differenziata, il riuso, il riciclo e la riduzione. Che solo alla fine arriva all’incenerimento.
Seguendo i principi dell’economia circolare, le priorità per Roma Capitale dovrebbero essere la raccolta differenziata da incrementare e il rafforzamento del porta a porta.
Le norme europee e il principio DNSH, Do No Significant Harm
Il presidente del Comitato Roma in Transizione, Antonino Di Giovanni, ha detto che per l’Unione Europea le norme ambientali devono basarsi sul principio “DNSH” (in italiano: Non fare alcun danno significativo).
«Se un’attività economica comporta un aumento significativo della produzione, dell’incenerimento o dello smaltimento dei rifiuti, ad eccezione dell’incenerimento di rifiuti pericolosi non riciclabili, non risponde al principio “DNSH”. Principio – ha spiegato Di Giovanni – che si aggiunge ad un altro fondamentale concetto che riguarda il recupero di materie privilegiate, vista la scarsità di quelle primarie. Un impianto di incenerimento come quello proposto da Gualtieri va nella direzione diametralmente opposta a quella della Transizione Ecologica».