CATANIA FA IL PUNTO SUL RISCHIO SISMICO E LO FA RICORDANDO IL TERREMOTO DEL 1693 CHE DEVASTÒ LA SICILIA ORIENTALE. APPUNTAMENTO 11 GENNAIO IN UNICT
L’UniCT, l’Università di Catania, ospita il focus su “Catania, sicurezza e futuro”. L’appuntamento è nell’aula magna dell’Edificio della Didattica, giovedì 11 gennaio 2024 alle 15, all’interno della Cittadella Universitaria.
A confronto ci saranno istituzioni, accademici, ricercatori, professionisti e imprese edili. Oltre che dall’università di Catania, il convegno è organizzato in collaborazione con vari partner. C’è il Comune di Catania, l’Ance Catania, ISI Ingegneria Sismica Italiana, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Ingv, Protezione Civile, categorie professionali.
Terremoto della Sicilia Orientale, 331 anni dopo
Oltre tre secoli dopo il terremoto che devastò la Sicilia Orientale nel 1693, si torna sul patrimonio edilizio esistente e sul tema del rischio sismico. Sono trascorsi 331 anni da quel devastante evento, che ancora viene ricordato. Quello della Val di Noto è infatti considerato il terremoto più forte che sia mai stato registrato nel territorio italiano, di magnitudo 7,31.
Farlo torna utile anche per analizzare lo stato degli edifici, agire per innalzare il livello di sicurezza a tutela dei cittadini e del tessuto urbano.
Interverranno per i saluti istituzionali Francesco Priolo (rettore Università di Catania), Enrico Trantino (sindaco di Catania), Matteo Ignaccolo (direttore Dicar Unict), Rosario Fresta (presidente Ance Catania), Mauro Scaccianoce (presidente Ingegneri Catania), Sebastian Carlo Greco (presidente Architetti PPC Catania), Agatino Spoto (presidente Collegio Geometri Catania), Stefano Branca (direttore sez. Osservatorio etneo Ingv Catania), Mauro Corrao (presidente Geologi Sicilia), Andrea Barocci (presidente ISI Ingegneria Sismica Italiana). Seguiranno le relazioni di Salvatore Cocina (direttore generale Protezione Civile Regione Sicilia), Salvatore Scalia (commissario straordinario Ricostruzione Sisma Area Etnea), Paolo la Greca (vicesindaco e assessore Urbanistica Comune di Catania).
Tavola rotonda sullo stato di rischio del territorio
Alle 16 si terrà inoltre una tavola rotonda su “Lo stato di rischio del territorio”. L’incontro sarà moderato da Annalisa Greco (associato Scienza delle Costruzioni Dicar Unict) e ci saranno gli interventi di: Mauro Corrao (Ordine Regionale dei Geologi), Domenico Patanè (dirigente di Ricerca Ingv), Ivo Caliò (Ordinario Scienza delle Costruzioni, Dicar Unict).
Alle 17 una nuova sessione, moderata da Matteo Ignaccolo (direttore Dicar Unict) con la partecipazione di Salvatore Riccardo Messina (vicepresidente Ance Catania), Giovanni Longhitano (consigliere Ordine degli Architetti PPC Catania), Alfio Torrisi (consigliere Segretario Ordine degli Ingegneri, Catania), Luca Zordan (vicepresidente ISI Ingegneria Sismica Italiana), Agatino Spoto (presidente Collegio dei Geometri, Catania).
Durante i lavori è previsto un video messaggio del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci.
Rischio sismico in Italia, 80milioni per la prevenzione
Il territorio nazionale italiano presenta un elevato rischio sismico. Secondo la classificazione della protezione civile, infatti “tutti i comuni italiani possono subire danni da terremoti“. Anche se “le scosse più forti si concentrano in alcune aree: nell’Italia Nord-Orientale (Friuli Venezia Giulia e Veneto), nella Liguria Occidentale, nell’Appennino Settentrionale (dalla Garfagnana al Riminese). E lungo tutto l’Appennino Centrale e Meridionale, in Calabria e in Sicilia Orientale“.
Negli anni 2022-2023 sono stati 100milioni in tutto i fondi per la prevenzione del rischio sismico. Con la legge di bilancio 2024 – fa notare il governo italiano in una nota – “gli interventi sulle infrastrutture per la prevenzione del rischio sismico segnano un incremento di 80milioni e 700mila euro (Casa Italia)“.