ANCHE IN EUROPA SI PARLA SEMPRE PIÙ SPESSO DELLA CRESCENTE EVOLUZIONE DELLA CRISI CLIMATICA, UN FENOMENO RESPONSABILE DI UNA SERIE DI MINACCE ALLA SICUREZZA ENERGETICA E ALIMENTARE, AGLI ECOSISTEMI, ALLE INFRASTRUTTURE E ALLA SALUTE DEI CITTADINI. MA, IL “VECCHIO CONTINENTE”, È IN GRADO DI AFFRONTARE TALI CAMBIAMENTI E DI STARE DIETRO ALLA LORO CONTINUA EVOLUZIONE? SECONDO I RISULTATI PUBBLICATI DALL’AEA (AGENZIA EUROPEA DELL’AMBIENTE) SULLA PRIMA EUROPEAN CLIMATE RISK ASSESSMENT (EUCRA), SEMBREREBBE DI NO
Il cambiamento climatico: ecco cosa bisogna sapere
Definire con poche parole che cosa si intende per cambiamento climatico non è semplice. Ma, ciò che è certo è che tale cambiamento rappresenta una minaccia di rilevanza globale, dovuta principalmente dalle attività umane. Questo fenomeno, causato dall’emissione di gas serra, come l’anidride carbonica, dovuta principalmente dalla combustione di carburanti fossili e dalla deforestazione, porta dietro di sé gravi conseguenze: l’aumento delle temperature globali, lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento del livello del mare, maggiore frequenza di eventi meteorologici e calamità naturali estreme.

Accordi internazionali: obiettivi per raggiungere la neutralità climatica
I cambiamenti climatici con le loro evoluzioni sono già da tempo oggetto di discussione e si stanno cercando delle soluzioni. Ad esempio, tramite l’Accordo di Parigi, tutti gli Stati membri dell’Unione Europea si sono impegnati a diventare la prima economia e società a impatto climatico zero entro il 2050, offrendosi di limitare l’aumento della temperatura media globale entro valori accettabili, incoraggiando la decarbonizzazione e l’adozione di fonti energetiche rinnovabili.
Nell’UE, sono stati stabiliti ambiziosi obiettivi per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, implementando una serie di misure, come la legge sul clima, la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici e il pacchetto “Pronti per il 55%”, per raggiungere tali obiettivi.

Europa impreparata: cosa significa?
L’Europa si trova di fronte a una crisi climatica senza precedenti, con minacce crescenti alla sicurezza energetica e alimentare, agli ecosistemi, alle infrastrutture e alla salute dei cittadini. È necessario un impegno urgente per adottare misure concrete e proteggere il futuro delle generazioni successive.
Per “impreparazione”, dunque, si intende la difficoltà, da parte di alcuni Paesi, ad adottare misure significative per affrontare i cambiamenti climatici e politiche sostenibili.
Il “Vecchio continente”, nonostante sia quello che sta subendo i più rapidi aumenti delle temperature al mondo, con rischi climatici che minacciano diversi settori vitali e la salute dei cittadini, sembra non tenere il passo della rapida evoluzione del clima.
A dimostrarlo, sono i risultati della prima Valutazione europea dei rischi climatici – EUCRA, che l’Agenzia Europea dell’Ambiente AEA ha pubblicato, contribuendo a individuare priorità politiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici e supportare settori sensibili al clima. Il rapporto è stato coordinato in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e ha coinvolto ventitré esperti dei tre Istituti di Ricerca dello stesso CMCC.
L’Europa e le priorità
La valutazione individua trentasei principali rischi climatici in Europa, richiedendo interventi immediati per preservare gli ecosistemi, proteggere la popolazione dalle ondate di calore e garantire la sostenibilità delle risorse.
I principali rischi climatici in Europa
Ecosistemi: tra i principali rischi climatici individuati, uno dei focus principali riguarda quelli per gli ecosistemi marini e costieri. È essenziale intervenire con urgenza per preservare questi ecosistemi e limitare le ricadute negative su altri settori.
Alimenti: il caldo e la siccità minacciano la produzione agricola, non solo dell’Europa meridionale ma anche dell’Europa centrale. I lunghi periodi di siccità rappresentano un’importante minaccia per l’agricoltura, la sicurezza alimentare e l’approvvigionamento in acqua potabile. Tra le soluzioni, quella della transizione verso proteine vegetali sostenibili per ridurre il consumo di acqua in agricoltura.
Salute: il calore estremo rappresenta il rischio climatico più grave per la salute umana, con particolare vulnerabilità per quella categoria di lavoratori che prestano servizio all’aria aperta, gli anziani e le persone con alloggi fatiscenti. È necessario intervenire in settori come la pianificazione urbana e le normative edilizie per ridurre tali rischi.
Infrastrutture: eventi meteorologici estremi mettono a rischio l’ambiente urbano e i servizi critici come energia, acqua e trasporti. È fondamentale adattare le infrastrutture urbane e residenziali all’aumento della gravità, intensità e frequenza degli attuali eventi climatici.
Economia e finanza: gli eventi climatici estremi possono causare impatti economici e finanziari significativi, come aumenti dei premi assicurativi e vulnerabilità finanziarie delle famiglie a basso reddito. Tali rischi potrebbero minacciare la sostenibilità del Fondo di solidarietà dell’UE.
La relazione EUCRA dell’AEA: l’importanza della cooperazione
L’UE e gli Stati membri devono cooperare per affrontare e limitare i rischi climatici, coinvolgendo anche livelli regionali e locali per interventi coordinati. È fondamentale migliorare la comprensione dei rischi climatici e sviluppare politiche di adattamento tempestive per proteggere la società.
La relazione EUCRA dell’AEA integra le conoscenze esistenti sugli impatti climatici in Europa, fornendo supporto per la definizione di politiche strategiche attraverso la sintesi di dati provenienti da varie fonti, comprese le relazioni scientifiche internazionali e le valutazioni dei rischi a livello nazionale.
