Il nuovo rapporto EEA per la gestione dei rifiuti organici
Per una corretta gestione dei rifiuti bisogna puntare su quelli di tipo organico. Questo perché i rifiuti organici sono superiori al 34% del complesso dei rifiuti urbani. Se gestiti adeguatamente, si potrebbe conseguire l’obiettivo prefissato dall’UE: raggiungere il 65% di riciclo dei rifiuti entro il 2035.
È quello che affermano le politiche dei rifiuti e l’economia circolare che si basa sull’impiego di materiali che possono essere riutilizzati. Quindi, lo scopo è quello di trasformare i rifiuti in una risorsa ottenendo “un’economia che si rigenera da sola”.
Dato che una parte dei rifiuti è costituita da quelli organici non differenziati, impegnarsi a riciclare adeguatamente ridurrà in modo notevole la quantità totale dei rifiuti urbani prodotta entro il 2030. Purtroppo, nel 2017, hanno raggiunto 86milioni di tonnellate nell’UE a 28 Paesi.
Come raggiungere questo obiettivo
Per raggiungere gli obiettivi contenuti nell’Action Plan dell’Unione Europea sull’economia circolare, bisogna puntare sugli amministratori a livello nazionale, regionale e locale insieme agli stakeholder.
Questi devono prendere decisioni nette in tempi brevi.
Per questo il nuovo report dell’EEA (Agenzia europea per l’ambiente) sui rifiuti organici si rivolge in particolare agli amministratori che devono supportare la realizzazione dei processi di gestione dei rifiuti attraverso la loro esperienza.
Com’è articolato il rapporto EEA
Il documento è suddiviso in più capitoli che affrontano la questione dell’importanza del trattamento dei rifiuti organici in Europa.
- Offre una panoramica sui sistemi di raccolta e gestione dei rifiuti organici e gli output che possono derivare dal loro corretto trattamento.
- Focalizza l’attenzione sui rifiuti alimentari, soffermandosi in particolare su politiche e misure per la riduzione di questa particolare tipologia di rifiuti.
- Fa il punto sulla gestione del compost e del digestato (Il digestato è ciò che resta degli effluenti zootecnici) e su come creare un mercato per questi particolari prodotti.
- Guarda all’innovazione e alla ricerca per valorizzare i rifiuti organici traendone e trasformandoli in nuovi prodotti.
La differenza di gestione dei rifiuti organici
La raccolta differenziata, è diversa da un Paese all’altro dell’UE. Alcuni Paesi membri sono molto lontani dal raggiungimento di una corretta gestione dei rifiuti, questo perché i sistemi di raccolta differenziata sono molto lenti e complessi.
Come superare queste differenze?
Bisogna puntare sui rifiuti organici per attenuare le divergenze e stabilire strategie comuni. Per questo motivo è necessario puntare sui valori dell’economia circolare.
- Si paga in base a quanti rifiuti si produce.
- Incentivi chiari che stimolino a differenziare i residui organici dagli altri tipi di rifiuti
- Senso di consapevolezza e corretta informazione dei consumatori
- Capacità di trattare i volumi di rifiuti organici differenziati
Scarti alimentari
Gli scarti alimentari, invece, rappresentano i due terzi (circa il 60%) di tutti i rifiuti organici provenienti dalle abitazioni private e da situazioni analoghe.
Ridurre la quantità di cibo gettato è una responsabilità morale del singolo individuo e della società. Fortunatamente, nella maggior parte dei Paesi membri dell’UE, ridurre gli sprechi alimentari rappresenta una priorità nella politica di prevenzione dei rifiuti.
Come ridurre i rifiuti alimentari
Attraverso la consapevolezza e le campagne di informazione. Inoltre, esistono altre misure specifiche come la redistribuzione del cibo attraverso l’utilizzo di piattaforme e l’incremento delle vendite di “alimenti di seconda classe”. Nel futuro, attraverso i dati, si potrà comprendere l’efficacia delle diverse politiche di prevenzione adottate nei Paesi europei.
Il compostaggio e la digestione anaerobica
Il compostaggio è un processo di riciclaggio mediante il quale si ottiene un fertilizzante naturale detto compost (attraverso un trattamento in presenza di ossigeno).
La digestione anaerobica, che si effettua in assenza di ossigeno, si attua attraverso un processo di degradazione dei rifiuti organici che vengono trasformati in biogas.
Quest’ultima tecnica è in aumento perché il biogas è una fonte di energia rinnovabile e fornisce maggiori benefici ambientali. Infine, il compost e il digestato dovrebbero essere di buona qualità in modo da essere impiegato per migliorare e fertilizzare il terreno. Generando, così, fiducia nel consumatore.
Qual è il modo migliore per creare un fertilizzante di qualità?
Può essere fatto solo separando all’origine i rifiuti organici e garantisce la produzione di un compost o un digestato di qualità in grado di apportare nutrienti, azoto minerale, fosforo e potassio, ai terreni impoveriti.
Questi fertilizzanti migliorano la capacità di trattenere acqua e nutrienti oltre che quella di stoccare carbonio, rendendo il terreno più fertile.
I dati sulla raccolta di rifiuti organici
È stato stimato che, in Europa, 134mila tonnellate di azoto e 44mila tonnellate di fosforo si perdono a causa di un’errata raccolta differenziata dei rifiuti organici di provenienza urbana.
Secondo il report, sono 24 i Paesi che stanno sviluppando standard nazionali di qualità per il compost.
Di questi, 12 hanno già determinato uno standard di qualità per prodotti come il terriccio.
Differenza di prodotti “biodegradabili” tra diversi Stati
Alcuni prodotti come le borse di plastica in alcuni Paesi sono classificati come “biodegradabili”. Quindi vengono riciclati diversamente (essendo una particolare tipologia di rifiuti).
Perché è importante differenziare questo tipo di rifiuti? È necessario un trattamento di valutazione da parte dell’impianto dei rifiuti perché possano degradarsi in base a varie condizioni (come la presenza di umidità e di ossigeno).
Anche i prodotti compostabili (come borse di plastica) non sono necessariamente biodegradabili. Quindi le etichette e le istruzioni d’uso devono essere chiare riguardo la biodegradabilità delle plastiche.
Direttiva dei rifiuti dell’Agenzia europea per l’ambiente
Nel 2018, la Direttiva sui rifiuti, sottoposta a modifiche, ha introdotto importanti cambiamenti per quanto riguarda i rifiuti organici.
In particolare, ha previsto:
- L’obbligo per tutti gli stati membri di raccogliere separatamente i rifiuti organici o assicurare il riciclo a partire dalla fine del 2023.
- Nuovi target per la preparazione per il riuso e il riciclaggio dei rifiuti urbani. In accordo con la direttiva sulle discariche, questi necessitano di individuare una corretta gestione dei rifiuti organici.
- L’obiettivo di ridurre gli scarti alimentari in linea con quanto stabilito dagli obiettivi di sviluppo sostenibile, prevedendo di dimezzarne i quantitativi prodotti entro il 2030.
- L’imposizione per tutti gli Stati dell’UE di misurare e riportare i dati raccolti sulla produzione dei rifiuti alimentari generati ogni anno
I rifiuti organici hanno un importante potenziale, non solo come fertilizzanti (in grado di migliorare i terreni) ma anche in termini di nuovi prodotti, come il biocarburante e non solo.