L’ISOLA DI LAMPEDUSA È LA CULLA DI MOLTE SPECIE RARE. QUI L’AMBIENTALISTA SEBASTIAN COLNAGHI È ANDATO ALLA RICERCA DI DUE ESEMPLARI DI SERPENTI CHE È POSSIBILE TROVARE IN ITALIA SOLO SULL’ISOLA
L’isola di Lampedusa, al largo del Mar Mediterraneo, non è conosciuta solo come meta delle rotte migratorie e purtroppo come teatro di tragedie, tra le quali quella avvenuta dieci anni fa e che ha visto morire 368 persone a poche miglia dalla costa.
Lampedusa va anche ricordata per le bellezze naturali che custodisce: le sue incantevoli spiagge, le acque trasparenti e le maestose grotte disseminate soprattutto lungo la costa settentrionale. Tutto ciò ha reso l’isola un rifugio perfetto per varie specie animali, tra cui alcuni rettili rari.
Ad andare alla ricerca di alcuni esemplari l’ambientalista Sebastian Colnaghi. È conosciuto sui social per la sua attenzione alla salvaguardia del pianeta e per i suoi viaggi durante i quali scova rare specie di rettili, di cui è un esperto. Proprio sull’isola di Lampedusa è riuscito a trovare due particolari esemplari di serpenti: il Colubro lacertino orientale (Malpolon insignitus) e il Colubro dal cappuccio (Macroprotodon cucullatus).
Che cos’è il Colubro lacertino orientale di Lampedusa?
«In questo mio ultimo viaggio ho studiato attentamente gli habitat locali. Ho esplorato le aree naturali nella speranza di avvistare e documentare le due specie di serpenti che vivono sull’isola – spiega Sebastian Colnaghi -. Con pazienza e determinazione sono riuscito finalmente a osservare due esemplari di Colubro lacertino orientale. È un predatore supremo nella sua nicchia ecologica e la sua presenza rappresenta una testimonianza della biodiversità dell’isola».
Questo serpente supera un metro e mezzo di lunghezza. È dotato di denti scanalati nella parte posteriore della mascella da cui scaturisce il suo veleno che, pur se pericoloso, non è letale per l’uomo. Sebbene è possibile trovarlo in altre parti del mondo, come in Marocco orientale, nel nord Africa, in Giordania, in Iraq, in Iran orientale, nel Caucaso orientale fino alla Turchia, Grecia, Croazia e nei Balcani, in Italia è presente soltanto a Lampedusa.
La ricerca notturna del Colubro dal cappuccio
Sempre l’isola è l’unico luogo dove può essere avvistato un’altra tipologia di serpente: il Colubro dal cappuccio. Il suo nome si riferisce alla sua caratteristica testa a forma di cappuccio. È anch’esso velenoso ma non pericoloso per l’uomo. A differenza del Colubro lacertino orientale, ha dimensioni più modeste e può arrivare solo a quasi 53 centimetri di lunghezza.
È prevalentemente una creatura crepuscolare e notturna. Proprio in questo momento va a caccia delle sue prede, come gechi, ragni, centopiedi e insetti.
«Di notte mi sono messo alla ricerca del Colubro dal cappuccio – prosegue l’ambientalista -. Ho avuto la fortuna di poterne osservare due esemplari. La sua area comprende il Sahara occidentale, Israele, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto e le Isole Baleari (Maiorca e Minorca). In Italia, invece, è una specie vulnerabile che richiede particolare protezione, essendo presente solo sull’isola di Lampedusa dove si ritiene possa essere arrivata durante le regressioni marine pleistoceniche. La sua presenza è un segno di un ambiente equilibrato e sano».
L’importanza di rispettare e proteggere gli habitat naturali
Questo viaggio alla ricerca di specie rare è solo l’ultimo tentativo di Sebastian Colnaghi di diffondere la consapevolezza dell’importanza della conservazione della fauna selvatica. Documentare la bellezza del mondo naturale è il modo più efficace per ispirare maggiori tutele.
E ciò non riguarda solo le tante specie di rettili rare presenti sull’isola. Infatti Lampedusa è l’habitat perfetto non solo per il Colubro lacertino orientale e il Colubro dal cappuccio, ma anche per le tartarughe marine Caretta caretta e per la lucertola striata comune (Psammodromus algirus), presenti entrambe soltanto nella riserva naturale dell’isola dei Conigli.
A questi animali si aggiungono il gabbiano reale, il falco della regina, la berta maggiore e minore, il gheppio, il falco pellegrino, il piccione selvatico, la calandrella, il cardellino e il fanello, il marangone dal ciuffo, il coniglio selvatico, il mustiolo, il pipistrello albolimbato e il topolino delle case.
A cavalcare le onde del mare vicino ci sono anche ben tre tipi di delfino (tursiope, stenella e delfino comune). Poi ci sono la balenottera comune e minore, il capodoglio, la cernia, la murena, il dentice, la ricciola, il pesce pappagallo e, più al largo, il pesce spada e il tonno.
«Ho espresso profonda gratitudine alla comunità locale e alle autorità per il loro sostegno e la loro apertura nel condividere le varie conoscenze sulle specie che vivono sull’isola – testimonia Colnaghi -. Ho apprezza gli sforzi fatti per proteggere l’ambiente naturale». In ogni suo viaggio, infatti, coglie l’occasione per connettersi con diverse culture, avendo sempre cura di rispettare e proteggere gli habitat naturali e le specie animali. Una cura che la popolazione locale ha da sempre.
Lampedusa, solidarietà verso gli animali e verso le persone
E questa generosità gli abitanti di Lampedusa non la donano solo agli animali ma alla vita stessa. I tragici eventi di questi anni hanno visto la popolazione locale impegnata in una catena di solidarietà.
Nel solo 2011 l’isola accolse e sfamò 11mila nuovi arrivati e il flusso migratorio non è mai cessato. Secondo gli ultimi dati trasmessi dall’Osservatorio sulle migrazioni, nel 2022 oltre 41 mila persone sono transitate per Lampedusa. Queste provengono sia dalla cosiddetta “rotta libica” (Bangladesh, Egitto, Siria, Sudan, Pakistan) sia dalla “rotta tunisina” (Tunisia, Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Camerun, Mali).
Questo impegno ha portato Lampedusa a essere proposta persino per il Premio Nobel per la pace. Nel 2004 ha invece ricevuto dal Presidente delle Repubblica Italiana la Medaglia d’oro al Merito Civile, mentre nel 2012 il riconoscimento è stato dato dalla Regione Sicilia. Infine nel 2015 è arrivata anche la medaglia d’oro al merito da parte della Croce Rossa Italiana per “Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontarietà, Unità, Universalità”.