DA NORD A SUD DELLA PENISOLA, MIGLIAIA DI VOLONTARI SI SONO RIUNITI A FINE SETTEMBRE PER DARE IL VIA ALLA GRANDE AZIONE DI “RI-PARTY-AMO”. IL PROGETTO NAZIONALE AMBIENTALE NASCE DALLA COLLABORAZIONE TRA WWF ITALIA, INTESA SANPAOLO E JOVA BEACH PARTY. PREVEDE LA PULIZIA DI SPIAGGE E FIUMI E IL RIPRISTINO DI NUMEROSE AREE DEGRADATE
Il 25 settembre scorso, in occasione della “Giornata mondiale dei fiumi”, centinaia di volontari si sono dati appuntamento a Rovigo, Torino e Sirmione.
L’obiettivo era quello di pulire dai rifiuti interi tratti del fiume Po e del lago di Garda, come previsto dal progetto “Ri-Party-Amo”. Nato dalla collaborazione fra WWF Italia, Intesa Sanpaolo e Jova Beach Party, il progetto si basa sulla pulizia di spiagge, laghi, fiumi e fondali.
È stato, così, dato il via a un “tour di pulizie” che durerà per un intero anno e riguarderà anche le spiagge. Infatti, contestualmente alle iniziative sul fiume Po e sul lago di Garda, i volontari hanno effettuato interventi di pulizie su alcuni litorali. Ad essere interessate sono state le spiagge di Fiumicino, Molfetta, Policoro, Bacoli e Marina di Vecchiano.
Cosa prevede il progetto “Ri-Party-Amo”
Declinato in tre macroaree di intervento dedicate alla pulizia delle spiagge, a progetti di ripristino naturale, ad attività di educazione, Ri-Party-Amo ha un ambizioso obiettivo. Intende coinvolgere i giovani, le scuole, le famiglie, le aziende e l’intera comunità nella salvaguardia e nel restauro della natura d’Italia. Difatti, il progetto prevede:
- la pulizia di 20milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali;
- la realizzazione di otto macro-azioni di ripristino degli habitat;
- l’organizzazione di otto incontri nelle università italiane con workshop on field;
- un progetto didattico dedicato alle scuole primarie e secondarie.
A fine anno, il litorale laziale nell’area di Torre Flavia, comune di Ladispoli (RM), sarà oggetto di un intervento di tutela e ripristino degli habitat. Ciò si inserisce nel secondo filone del progetto, denominato “Ricostruiamo la natura”. In questa località si lavorerà alla delimitazione dei settori dunali con presenza potenziale o effettiva di nidi di uccelli.
La pulizia delle spiagge
Centinaia di volontari hanno già ripulito dai rifiuti circa 1milione di metri quadri di spiagge in varie regioni d’Italia. Un migliaio di sacchi della spazzatura sono stati riempiti soprattutto da bastoncini di cotton fioc, frammenti di plastica mescolati alla sabbia e copertoni.
Le zone litoranee più sommerse dai rifiuti che arrivano dal mare sono quella antedunale e le foci dei fiumi. In Italia si recuperano in media 477 oggetti ogni 100 metri di spiaggia. Ma per raggiungere il “buono stato ambientale” una spiaggia deve avere meno di 20 rifiuti marini ogni 100 metri lineari di costa. Così è stato stabilito dalla Commissione EU nella Strategia per l’Ambiente Marino.
Il WWF Italia ha coordinato le azioni diffondendo dati e informazioni scientifiche sul tema dell’inquinamento da plastica nei nostri mari. Ha reso così le persone più consapevoli e attente sulle quantità, sulla composizione e sulle fonti dei rifiuti marini.
Mare Nostrum, un deposito di plastica
Il Mediterraneo è sempre più un mare di plastica, come dimostrano numerosi studi e attività di monitoraggio dei rifiuti. Ogni anno entrano nel Mare Nostrum circa 230mila tonnellate di rifiuti di plastica. 50mila provengono dai diciannove Paesi costieri che includono 505 città entro i 10 chilometri dalla costa.
Circa 30mila tonnellate ogni anno, invece, arrivano dai fiumi che, in molti casi, sono dei veri e propri affluenti di plastica. Altre 20mila tonnellate sono prodotte, inoltre, dalle rotte marittime più trafficate. La plastica in mare si accumula sui fondali, sulle coste e negli organismi.
L’impatto dell’inquinamento da plastica sulla natura
I rifiuti sulle coste, soprattutto quelli di plastica, hanno impatti diretti e indiretti su piante, animali e sugli habitat che compongono gli ecosistemi costieri. Gli organismi, siano essi vegetali o animali, possono finire intrappolati o ferirsi, possono ingerire la plastica e assorbirne le sostanze tossiche associate. La probabilità di accumulo dei rifiuti aumenta verso la zona dunale e retrodunale delle spiagge con la vegetazione a bassa chioma. Aumenta anche in prossimità degli accessi alla spiaggia e alle foci dei fiumi, che non sempre possono essere raggiunti dalle attività di pulizia dei litorali.
Sulle spiagge, poi, si accumulano non solo i macro-rifiuti, ma anche le microplastiche.
La realizzazione di “Ri-Party-Amo” è stata possibile grazie alla grande campagna di raccolta fondi attiva su For Funding. Questa è la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo, con cui sono stati donati ad oggi più di 3milioni di euro.