INDIVIDUATE LE SOGLIE DI LOCKDOWN E DI OCCUPAZIONE DEI MEZZI PUBBLICI PER LA PREVENZIONE DEL COVID-19 DAI RICERCATORI DI UNIMORE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA
Un gruppo di ricercatori di Unimore ha indagato le correlazioni tra la riduzione della mobilità conseguente al lockdown e l’efficacia del contenimento del COVID-19.
Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista inglese “Journal of Travel Medicine”. Gli autori sono due epidemiologi, Marco Vinceti e Tommaso Filippini, e due fisici, Erica Balboni e Sergio Teggi, di Unimore.
Questi sono stati affiancati da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità e da altri ricercatori italiani e stranieri. Si tratta di uno studio particolarmente innovativo che ha prodotto la prima analisi mai realizzata sulla effettiva associazione tra lockdown e contenimento del COVID-19.
Il periodo preso in considerazione è quello della prima ondata (febbraio-giugno) 2020 sull’intero territorio italiano.
Lockdown e Covid, la ricerca di Unimore
Nello studio “Substantial impact of mobility restrictions on reducing COVID-19 incidence in Italy in 2020”, gli autori hanno esaminato l’intero traffico telefonico mobile nazionale.
Lo hanno poi inserito in un sofisticato modello statistico-matematico che ha analizzato ed elaborato un grosso numero di movimenti telefonici. Il periodo di riferimento è stato febbraio-giugno 2020.
I risultati dello studio hanno evidenziato che il lockdown ha causato una riduzione dei movimenti. Nelle zone particolarmente colpite, la riduzione è stata fino al 90% e in tutta Italia in media all’80%.
È stata, inoltre, stimata l’entità del rischio associato ai singoli mezzi di trasporto e al relativo coefficiente di riempimento. Questo è un aspetto di particolare rilevanza in termini di sanità pubblica per il COVID-19 e per le infezioni/patologie similari.
Per l’uso del treno, il coefficiente di riempimento sufficiente e necessario da adottare per ridurre il contagio è pari al 55-60%.
I finanziamenti
Lo studio è stato sostenuto dal ministero della Università e della Ricerca grazie ad un finanziamento concesso alla proposta progettuale presentata dal Prof. Vinceti.
Ciò ai sensi del bando nazionale del Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR) emanato a maggio 2020, denominato Bando FISR-2020 contro il COVID.
Il bando ha sostenuto le proposte progettuali di ricerca di rilevanza strategica per affrontare le nuove esigenze e le questioni sollevate dalla diffusione del virus.