UNA RIFLESSIONE SUL FUTURO DEL MONDO IN BALIA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO. È QUANTO SI PROPONE LA MOSTRA “RECLAMATIO TERRA. RIFLESSIONI SUL RAPPORTO TRA UOMO E AMBIENTE”, CHE SI INAUGURA A ROMA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI
L’incertezza per il proprio destino dovuta agli effetti del cambiamento climatico pone la necessità di costruire un nuovo rapporto tra uomo e natura. Questa esigenza traspare anche nell’arte. Infatti dedica ampio spazio a questa tematica il nuovo progetto espositivo “Reclamatio Terra. Riflessioni sul rapporto tra Uomo e Ambiente”.
Proprio in occasione del World Oceans day, l’8 giugno, la mostra aprirà al Piano Nobile di Palazzo Falconieri, la sede dell’Accademia d’Ungheria a Roma, e durerà fino al 15 settembre.
In maniera sperimentale è stata predisposta una narrazione collettiva. Ogni contributo artistico affronta il rapporto tra uomo e natura da diversi punti di vista, da quello etico a quello culturale. L’obiettivo è trasmettere, attraverso l’arte, la consapevolezza dei problemi ambientali esistenti e stimolare le persone a reagire al degrado e a prendersi maggior cura del proprio pianeta, ricordandosi sempre che le risorse della Terra sono deperibili.
Il giorno dell’inaugurazione accompagneranno gli ospiti nella visita anche le dolci note di un concerto pianistico. È organizzato in collaborazione con l’Accademia Internazionale per l’Alta Formazione nella Musica e nelle Arti dello Spettacolo (AIMART) e si terrà nella Sala Liszt dell’accademia.
“Reclamatio Terra”, l’arte come mediazione tra uomo e natura
Nella mostra d’arte contemporanea saranno esposte circa quaranta opere realizzate da ventotto artisti. Questi si sono messi in gioco nel riflettere sul problema del cambiamento climatico e sul futuro del pianeta.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Neworld ETS, è a cura dell’architetta Antonietta Campilongo, mentre i testi sono stati realizzati da Alice Straffi. Gli artisti a prendere parte al progetto sono Veronika Palkovics, Villő Steiner e Klára Várhelyi dall’Ungheria. Dall’Italia invece hanno contribuito con le proprie opere Rosella Barretta, Juna Cappilli, Antonella Catini, Antonio Ceccarelli, Silvano Corno, Alessandro Di Francesco, Alexander Luigi Di Meglio, Alexandre di Portovenere, Lean (nome d’arte di Andrea Leonardi), Valentina Lo Faro, Lucia Nicolai, Enrico Porcaro, Gabriella Porpora, Loredana Raciti, Fabio Romoli, Loredana Salzano, Stefania Scala, Sound of clay con Elena Urbani e Fabiola Arcuri, Andrea Sterpa, Carlo Tirelli, Anna Tonelli, Tommaso Maurizio Vitale e Maria Pia Michieletto. Di quest’ultima, in particolare, saranno esposte due opere: “Ipnos, mare” e “Ipnos, terra“.
Infine un ospite speciale della mostra sarà Adriana Pignataro, nelle cui opere il tema dell’equilibrio è determinante e presupposto della sua poetica. «Una pittura fatta di frammenti, campiture, volumi, spazi che sembrano ereditare il grande filone della “Pop Art” italiana ma con un respiro invero vastissimo – afferma lo storico dell’arte Claudio Strinati parlando dell’artista – che congloba tante diverse esperienze in uno stile e in un sistema di organizzazione dell’immagine. Il fattore del dualismo è costantemente presente nell’idea di una contrapposizione che è di fatto, fratellanza».