Bari, fatto il punto sui tre mesi di attività del numero verde 800 894500 contro i reati ambientali in mare e sul demanio marittimo.
Il numero verde, dopo cinque anni, è stato affidato al WWF, al quale segnalare reati ambientali tra cui abusi edilizi, situazioni di emergenza come gli incendi e casi di inquinamento di aria, acqua e suolo.
Come tutelare le coste e il mare della Puglia
Il servizio, attivo dal 15 giugno fino al 15 settembre ha visto gli operatori del WWF registrare le segnalazioni, garantendo la privacy dei cittadini, i quali hanno potuto inviare anche foto e video sulla pagina Facebook 800894500, o alla mail 800894500wwf@gmail.com.
Gli annunci ritenuti fondati sono stati poi girati alle Forze dell’ordine, alla Guardia costiera, ai Vigili del Fuoco, alla Polizia locale e all’Agenzia Regionale Per l’Ambiente, ARPA, della Puglia.
Nel tre mesi di attività del numero verde le segnalazioni pervenute sono state in totale 415.
«Con il numero verde abbiamo voluto avere anche un controllo sociale sull’andamento della stagione balneare durante al quale occorre garantire la sicurezza e il rispetto delle regole», ha commentato l’assessore al Demanio della Regione Puglia, Raffaele Piemontese. «Come Regione Puglia attuiamo tanti controlli tramite le Capitanerie di Porto, la Polizia, i Carabinieri e ora abbiamo aggiunto, in collaborazione con il WWF, anche il controllo da parte dei cittadino. I risultati sono molto incoraggianti, naturalmente ci spingono a continuare questa iniziativa, anche per il prossimo anno».
Le segnalazioni, per provincia e in ordine decrescente, sono state così distribuite:
_ 87 segnalazioni pari al 20,96% nella provincia di Bari che riguardano fondamentalmente carcasse di animali sulle spiagge, accessi negati alle spiagge, rifiuti nei porti, rifiuti nell’agro, scorie industriali ferrose sulla spiaggia, recupero di animali, cani senza guinzaglio sulla spiaggia, accumuli di alghe sulla spiaggia, natanti sotto costa;
_ 71 segnalazioni pari al 17,10% nella provincia di Barletta-Andria-Trani, che riguardano soprattutto accessi negati al mare, abusivismo/cementificazioni sul demanio, spiaggiamento di carcasse di animali, strutture lidi in abbandono, natanti sotto costa, recupero di animali vivi, vendita illegale di animali sottoposti a certificazione CITES, pesca e vendita di novellame, pesca e vendita di datteri di mare;
_ 67 segnalazioni pari al 16,15% nella provincia di Foggia, che riguardano principalmente rifiuti abbandonati sulle spiagge, rifiuti nelle campagne, accessi negati alle spiagge e natanti avvistati sotto costa, accesso di cani sulla spiaggia;
_ 61 segnalazioni pari al 14,70% nella provincia di Brindisi che riguardano in particolar modo accessi negati alle spiagge, rifiuti nell’agro, strutture di lidi in abbandono e natanti sotto costa;
_ 65 segnalazioni pari al 15,67% nella provincia di Lecce con segnalazioni che riguardano recuperi di carcasse di animali sulla spiaggia, pesca in area naturale protetta, posizionamento lettini e ombrelloni sulla battigia e rifiuti sulla spiaggia oltreché natanti sotto costa, rifiuti nell’agro;
_ 60 segnalazioni pari al 14,46% nella provincia di Taranto riguardanti nella maggior parte discariche di rifiuti nell’agro, incendio di rifiuti in pineta, scarico di reflui maleodoranti, natanti sotto costa e rifiuti lungo le zone costiere.
_ 4 segnalazioni pari allo 0,96% sono giunte da fuori regione, 2 dalla Calabria, 1 dal Lazio e 1 dalla Liguria.
Inoltre volontari del WWF Puglia sono stati impegnati nel monitoraggio continuo dei circa 900 km di costa pugliese.
I risultati dell’iniziativa sono stati illustrati dal comandante della Direzione Marittima della Puglia e della Basilicata jonica, Contrammiraglio Giuseppe Meli e dal referente del WWF Puglia, Nicolò Carnimeo.