Radiazioni ionizzanti e danni alla salute

Le radiazioni ionizzanti sono un elemento naturale, ovvero che fa parte dell’ambiente in cui viviamo. Il sole e altri elementi del cosmo, le rocce ed altri elementi terrestri emettono radiazioni ionizzanti. Ogni essere vivente in piccola parte contiene una componente radioattiva.

A certe dosi ed esposizioni, le radiazioni ionizzanti sono però estremamente pericolose per la salute e per l’ambiente. Esse hanno infatti la capacità di danneggiare il DNA e alterare l’ambiente che le circonda in modo irreparabile.

In questa guida, coordinata dall’Avv. Ezio Bonanni, scopriamo cosa sono le radiazioni ionizzanti, quali sono le principali sorgenti e quali sono i danni che provocano all’ambiente e alla salute umana. Quali sono gli effetti delle radiazioni sul corpo umano?

Scopriamo anche come ottenere l’assistenza legale e lo status di vittima del dovere in caso di malattia determinata dall’esposizione a questo genere di radiazioni. Gli esposti hanno infatti diritto a ricevere una rendita INAIL e i benefici che derivano dalla causa di servizio o dallo status di vittime del dovere.

Indice dei contenuti

Tempo stimato di lettura: 16 minuti

Cosa sono le radiazioni e le tipologie

L’energia emessa da una fonte in fisica si chiama radiazione. Sono radiazioni il calore sprigionato dalla resistenza di un forno tradizionale, le onde di un forno a microonde, compresa la luce visibile. Sono radiazioni anche i raggi X usati in una radiografia o i raggi gamma impiegati in esami diagnostici come la PET.

Eppure sappiamo che dobbiamo proteggerci dai raggi X danni ma non dal calore di un forno. Perché? A distinguere l’energia emessa da una stufa da quella emessa in una radiografia sono la lunghezza e la frequenza delle onde attraverso le quali queste energie si propagano.

Le onde a maggiore lunghezza e minore frequenza trasportano meno energia. Le onde corte e a maggiore frequenza trasportano più energia.

Cosa sono le radiazioni ionizzanti?

Le radiazioni ionizzanti sono le radiazioni a maggiore energia. Proprio per questa loro caratteristica sono in grado di interagire con la struttura atomica della materia. Rimuovono elettroni che orbitano intorno al nucleo e conferiscono all’atomo una carica elettrica. In altre parole sono in grado di ionizzare l’atomo.

Dunque, mentre le radiazioni non ionizzanti non sono responsabili di danni alla materia e alla salute, le radiazioni ionizzante sono un fattore di rischio per il cancro. La capacità di ionizzare la materia, infatti, fa sì che possano interagire anche con i tessuti degli esseri viventi.

Quali sono le radiazioni ionizzanti?

Sono radiazioni ionizzanti i raggi X, quelli gamma, le particelle alfa e le particelle beta. Anche una limitata porzione di raggi ultravioletti è ionizzante. Quelli più vicini per lunghezza d’onda ai raggi X, provenienti dal Sole o da altre fonti.

Le fonti naturali principali di raggi ionizzanti includono il sole, i fulmini e l’esplosione di una supernova. Le fonti artificiali includono reattori nucleari, acceleratori di particelle e tubi a raggi x.

Le comuni vie di esposizione alle radiazioni ionizzanti sono:

  • irradiazione esterna;
  • irradiazione interna, che può avvenire per ingestione, inalazione o contaminazione attraverso la presenza di una ferita aperta.

Fonti di radiazioni ionizzanti naturali

Si chiama fondo naturale di radiazione la quantità di radiazioni a cui siamo naturalmente esposti nel nostro ambiente. Il fondo naturale di radiazione è la maggiore fonte di radiazioni ionizzanti a cui siamo esposti, se si considera la sua costanza nel tempo e nello spazio.

Ognuno di noi è esposto a circa 2,4 millisievert (mSv) all’anno, l’equivalente di 100 radiografie del torace. L’entità dell’esposizione varia però a seconda della zona in cui si vive. Non è possibile sapere se ci sono effetti radiazioni ionizzanti sulla salute. Non c’è infatti nessuno che non è esposto e che possa essere usato come controllo in uno studio scientifico.

Per le radiazioni ionizzanti fonti sono i raggi cosmici, le particelle radioattive che arrivano direttamente dallo spazio. Esse sono emesse dal sole e dalle altre stelle. L’atmosfera terrestre le blocca in parte. Sono maggiori ad altitudini elevate.

Anche la Terra emette radiazioni ionizzanti. Il radon, per esempio, è un gas radioattivo che si trova in particolari terreni e rocce. In Italia soprattutto sulle Alpi e sugli Appennini.

Fonti di radiazioni prodotte dall’uomo

Da circa un secolo gli esseri umani sono in grado di sfruttare le proprietà delle radiazioni ionizzanti. Gli impieghi principali sono la produzione di armi e di energia.

  • Armi nucleari

La maggiore fonte di radiazioni disperse nell’ambiente dagli esseri umani è rappresentata dai test sulle armi atomiche, specie quelli realizzati in atmosfera. Fino al 1963, quando i test nucleari in atmosfera furono vietati (alcuni Stati hanno continuato però fino agli anni Ottanta), ne sono stati effettuati oltre 500.

Secondo un rapporto realizzato dai Centers for Disease Control and Prevention e dal National Cancer Institute il fall-out radioattivo dei test in atmosfera sarebbe responsabile nei soli Stati Uniti di circa 11.000 morti per cancro dagli anni Settanta al 2000.

Le radiazioni ionizzanti sono utilizzate per alimentare le armi nucleari. Le bombe al neutrone e al cobalto sprigionano energia rispettivamente sotto forma di radiazione di neutrone e di raggi gamma. Sono usate per uccidere gli esseri viventi e lasciare intatte le strutture.

La bomba atomica (Bomba A) sfrutta il processo di fissione nucleare. L’uranio impoverito viene disperso nell’ambiente attraverso proiettili e corazze.

I proiettili all’uranio impoverito usati nelle esercitazioni militari e nelle missioni di pace dai nostri militari, causano ingenti danni da radiazioni alla sua salute per via della radioattività e della loro tossicità.

Le vittime dell’uranio impoverito non sono solo militari, ma anche i civili. Infatti l’uranio impoverito, attraverso i missili, nel corso degli anni ha contaminato cibo e acqua ed ha creato danni importanti a tutti coloro che li hanno ingeriti. Anche se molti anni dopo. L’ONA ha stimato che circa 8.000 militari hanno riportato patologie, tra cui linfomi di Hodgkin e non Hodgkin e le leucemie, come amianto leucemia. Più di 375 i militari deceduti a seguito di patologie da radiazioni e patologie da esposizione ai cancerogeni.

Altri impieghi delle radiazioni ionizzanti

  • Centrali nucleari

Le emissioni di radiazioni dagli impianti di produzione di energia basati sullo sfruttamento di reazioni nucleari sono attentamente monitorate e controllate.

La dispersione di radioattività nell’ambiente è trascurabile, tuttavia malfunzionamenti degli impianti o incidenti possono causare grandi perdite di radiazioni ionizzanti nell’ambiente.

  • Radiazioni ionizzanti nell’industria

La radiazione di neutrone è essenziale per il funzionamento di un reattore nucleare per la produzione di energia attraverso la fissione nucleare.

Dei traccianti radioattivi sono utilizzati in applicazioni industriali, biologiche e in chimica delle radiazioni. La radiazione alfa viene usata in elettrostatica e negli impianti di rilevamento incendi.

  • Medicina

Le radiazioni ionizzanti in medicina sono impiegate in tre aree:

  • in radiologia diagnostica, per eseguire indagini diagnostiche utilizzando strumentazioni che sfruttano i raggi X per ottenere immagini del paziente;
  • in radioterapia, sfruttando le proprietà delle radiazioni per colpire e uccidere le cellule tumorali;
  • medicina nucleare.

Le radiazioni ionizzanti impiegate in tutte e tre le attività aumentano le probabilità di sviluppare il cancro, ma la maggior parte delle procedure comporta un incremento del rischio molto basso. In ogni caso, il rischio derivante da queste procedure va sempre comparato con i benefici attesi.

L’utilizzo di radiazioni ionizzanti in medicina

La medicina nucleare utilizza i radiofarmaci. Essi permettono di osservare come il radiofarmaco si distribuisce nell’organismo in modo da identificare precocemente eventuali alterazioni.

La scintigrafia e la PET-TC forniscono informazioni sia anatomiche sia sulla funzionalità dei tessuti. Per esempio, sapendo che un cancro consuma più glucosio delle cellule sane, si può somministrare al paziente un composto radioattivo del glucosio e tracciarne la distribuzione nell’organismo. È così possibile non solo localizzare il tumore ma anche valutarne lo stadio.

In terapia, invece, i radiofarmaci sono usati soprattutto nel trattamento dell’ipertiroidismo e di alcune forme di cancro, come le metastasi ossee.

Il radiofarmaco viene eliminato velocemente dall’organismo e perde in breve tempo effetti radioattività. Inoltre, di solito la dose di radiazioni emessa durante l’esame è limitata.

Gli effetti di sterilizzazione delle radiazioni ionizzanti sono anche utili per la pulizia di strumenti medici.

Un’altra tecnica medica che utilizza le radiazioni ionizzanti è l’adroterapia, che utilizza particelle adroniche (protoni, ioni carbonio o altri tipi di ioni) prodotte da ciclotroni e sincrotroni.

I fasci di protoni e ioni carbonio, rilasciano la loro energia ad una distanza stabilita, il cosiddetto “picco di Bragg”. Il vantaggio principale è costituito dalla caduta della dose al di là del picco di Bragg. In Italia l’adroterapia è praticata a Pavia nel CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica), che è dotato di un sincrotrone in grado di accelerare i protoni sino all’energia di 250 MeV e gli ioni carbonio fino a 400 MeV/nucleone.

Radiazioni ionizzanti e lo sviluppo del cancro

Le radiazioni ionizzanti sono un fattore di rischio riconosciuto per l’insorgenza del cancro. Sono in grado di indurre lo sviluppo di ogni forma di tumore.

Tra l’esposizione alle radiazioni e l’insorgenza della malattia possono trascorrere molti anni. Il tempo di latenza che varia da tumore a tumore.

La sensibilità alle radiazioni varia da organo a organo. Il midollo osseo e la tiroide sono quelli maggiormente soggetti alla trasformazione indotta dalle radiazioni. Per questo motivo, alcune forme di leucemia e di cancro della tiroide sono le neoplasie che si verificano più frequentemente e più precocemente nelle persone esposte a radiazioni ionizzanti.

Anche la dose a cui si è esposti, la durata dell’esposizione e il tipo di radiazione hanno effetti diversi sullo sviluppo del cancro, oltre alle aree del corpo irradiate e l’età in cui si è entrati in contatto con le radiazioni.

Il rischio di cancro aumenta al crescere della dose di radiazioni a cui si è esposti. Inoltre non è possibile determinare una dose al di sotto della quale l’aumento del rischio di sviluppare un tumore si azzeri.

Per la maggior parte dei tumori indotti da radiazioni ionizzanti, le probabilità di ammalarsi sono maggiori se vi si è esposti da bambini e diminuiscono al crescere dell’età, anche perché non si ha il tempo di sviluppare il tumore.

I bambini sono più sensibili degli adulti alle radiazioni. Essi hanno un’aspettativa di vita più lunga degli adulti e perciò più tempo a disposizione perché eventuali mutazioni indotte dalle radiazioni evolvano in tumori.

Perché le radiazioni ionizzanti causano il tumore?

Il DNA contiene le istruzioni per il corretto funzionamento dell’organismo. Le informazioni che passano dalla cellula madre alla cellula figlia devono essere trasmesse correttamente. Per questo motivo il DNA è salvaguardato da sofisticati meccanismi di riparazione.

Le radiazioni ionizzanti, però, possono rompere i filamenti di DNA o indurre cambiamenti nella sua struttura, modificando così l’informazione in esso contenuta. Inoltre possono alterare l’ambiente cellulare e dare vita a radicali liberi che possono a loro volta dare origine a molecole dannose per le cellule.

Secondo lo IARC, le radiazioni ionizzanti sono nel gruppo I (Monografie IARC volume 75 e 100).

Cosa succede quando le radiazioni danneggiano il DNA?

Ci sono conseguenze radiazioni? Quando il DNA viene danneggiato in seguito all’esposizione a radiazioni ionizzante possono succedere diverse cose:

  • la cellula muore;
  • ripara efficacemente se stessa;
  • subisce alterazioni che non vengono riparate correttamente e originano delle mutazioni.

Nel caso in cui la cellula subisca alterazioni, essa passerà le informazioni alterate alla cellula figlia, dando avvio ad una mutazione, ovvero al cancro.

Gli effetti delle radiazioni ionizzanti

I possibili effetti delle radiazioni ionizzanti sono di due tipi:

  • effetti delle radiazioni sull’uomo deterministici;
  • stocastici.

Al di sopra di una certa dose di radiazione c’è la certezza che si verifichino. In questo caso si parla di effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti.

Questi sono eritemi, necrosi cutanea, perdita dei capelli e dei peli, cataratta, sterilità, fino alla morte. Un’esposizione a dosaggi particolarmente elevati provoca la sindrome acuta da radiazioni, con danni al midollo osseo, alle mucose intestinali e al sistema nervoso centrale.

Essi si distinguono tra effetti somatici, che riguardano l’individuo irradiato, ed effetti genetici, che riguardano la progenie.

Gli effetti stocastici delle radiazioni non si verificano con certezza. Le probabilità che avvengano aumentano al crescere della dose e del numero di volte in cui si è esposti a radiazioni. Essi si verificano dopo mesi o anni.

Portano effetti di depressione midollare, soprattutto a carico dei leucociti, ma anche di globuli rossi e piastrine. Infatti gonadi, cristallino e midollo osseo sono le parti del corpo umano che hanno una soglia più bassa di sensibilità alle radiazioni.

Tipi di tumore causati dalle radiazioni ionizzanti

Le leucemie sono il tipo di cancro che insorge più rapidamente (anche dopo pochi anni), mentre i tumori solidi impiegano diversi decenni.

Dunque i tumori del sangue sono più frequenti. La leucemia mieloide acuta è quella che ha maggiori probabilità di svilupparsi, mentre sembra che le radiazioni abbiano un effetto minore sul rischio di ammalarsi di leucemia linfoblastica cronica, linfomi non Hodgkin e mieloma multiplo.

Se si esclude il tumore della tiroide, in particolare con carenza di iodio, il rischio di sviluppare tumori solidi dopo esposizione alle radiazioni è più basso rispetto a quelli del sangue.

Molto sensibili alle radiazioni ionizzanti sono il tessuto linfatico, cellule emopoietiche e gonadi. Invece sono sensibili mucosa gastrointestinale, cellule endoteliali, follicoli peliferi, mammella, pancreas, vescica e polmoni. Meno sensibili sono ossa e cartilagine, apparato muscolo scheletrico e nervoso.

Tutela e assistenza legale per gli esposti

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza medica e legale gratuita alle vittime di esposizioni a sostanze nocive o cancerogene. Difende da decenni le vittime di esposizione a radiazioni ionizzanti con lo scopo di permettergli di percepire gli indennizzi previsti dalla legge.

Chiamando il numero verde 800 034 294 riceverete tutte le informazioni necessarie per una prima consulenza.

Le vittime dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti hanno diritto a ricevere una rendita INAIL, causa di servizio e lo status di vittima del dovere.

Chi sono le vittime dell’esposizione?

I lavoratori esposti alle radiazioni sono legati all’estrazione di minerali radioattivi, agli impieghi industriali nella produzione di coloranti e fertilizzanti, lavorano nell’industria elettronica o sono coinvolti nella sterilizzazione medica o nella radiodiagnostica, radioterapia e analisi radiochimiche.

Anche il personale di volo è esposto a radiazioni ionizzanti di tipo naturale, che aumentano all’aumentare dell’altitudine. A seconda della rotta, volando per esempio nei pressi del Polo Sud e del Polo Nord l’esposizione aumenta. In questo caso la normativa al momento in vigore parla di esposizione pianificata. La normativa Euratom distingue infatti tra esposizione pianificata, di emergenza e le situazioni esistenti.

Effetti biologici delle radiazioni ionizzanti: esposizione

Il limite annuo di dose per i lavoratori esposti è di 20 mSv. Per le donne in età fertile il limite previsto è di 13 mSv. Il Sievert è l’unità di misura della dose equivalente e della dose efficace di radiazione assorbita. Misura l’effetto biologico della radiazione assorbita. 1 mSv equivale a una dose di 1 Gy impartita da raggi X o gamma.

Il limite annuo per essere considerati lavoratori esposti è di 1 mSv. Il livello di rischio per un lavoratore esposto a tale dose annuale, di contrarre un cancro mortale, è del 5% per una esposizione di 1 mSv nel corso della vita lavorativa e per esposizione occupazionale annua di 20 mSv mediata su un periodo di un anno.

La normativa sull’esposizione per motivi professionali prevede che l’Esperto Qualificato valuti chi debba essere considerato lavoratore esposto. Lo è chi corre il rischio di assorbire per motivi professionali una dose superiore a 1 mSv. Se la stima di dose è inferiore a 5 mSv si parla di lavoratore esposto di categoria B. Negli altri casi di lavoratore esposto di categoria A.

Sorveglianza medica e fisica del personale esposto

Secondo la normativa italiana vale il principio di fattibilità tecnica.

Il personale professionalmente esposto è sottoposto a sorveglianza medica da parte del medico competente (per gli esposti di categoria B). Il medico autorizzato si occupa degli esposti di categoria A o B.

L’Esperto Qualificato si occupa della sorveglianza fisica. Valuta la dose assorbita da ciascun lavoratore grazie all’uso di dosimetri personali. Nei lavoratori delle miniere o del settore aereo si procede per stime.

I diritti delle vittime di esposizione alle radiazioni

I rischi relativi alla esposizione a radiazioni ionizzanti sono tutelati dall’INAIL. L’INAIL è l’istituto nazionale per gli infortuni sul lavoro. Tutela i dipendenti privati o delle aziende pubbliche privatizzate.

Le attività comportanti esposizione a radiazioni ionizzanti in ambito sanitario trovano copertura secondo una normativa speciale (legge 93/1958 e s.m.i.). Questa coesiste con la tutela assicurativa ai sensi della normativa ordinaria (d.p.r. 1124/1965 e s.m.i. e d.lgs. 38/2000), che integra la normativa speciale per l’ambito non sanitario e in alcuni casi la rafforza per quello sanitario.

Gli oneri derivanti dalla normativa speciale sono a carico dei possessori degli apparecchi radiologici funzionanti e delle sostanze radioattive in uso: sono assicurati medici (dipendenti e autonomi), tecnici sanitari di radiologia medica (autonomi), allievi dei corsi per tecnici sanitari di radiologia medica e altre figure operanti in ambiente sanitario o nel contesto della vendita degli apparecchi radiologici e delle sostanze radioattive.

L’assicurazione speciale comprende tutti i casi di lesioni e malattie da radiazioni ionizzanti da cui sia derivata la morte o l’inabilità permanente assoluta e parziale. Rimane esclusa la copertura dell’inabilità temporanea assoluta e degli infortuni in itinere.

Rendita INAIL per malattia professionale

L’INAIL indennizza i danni da malattia professionale e da infortunio sul lavoro. Nel caso di lesioni al di sotto del 6%, l’ente non eroga alcuna prestazione. Invece, con la lesione pari almeno al 6%, l’INAIL liquida i danni biologici. Cosi, via via, fino a lesioni del 15%: punteggio inail per risarcimento danni biologici inail.

Nel caso in cui il danno biologico è almeno del 16% è erogata la rendita INAIL, che consiste in ratei mensili versati in favore del lavoratore.

L’INAIL comprende le malattie causate dall’esposizione a radiazioni ionizzanti nella lista I. Il che vuol dire che la causa della malattia da radiazioni ionizzanti è considerata con elevata probabilità di natura professionale.

Una volta ottenuto il riconoscimento di malattia professionale è sufficiente provare la presenza di radiazioni ionizzanti nell’ambiente lavorativo per ottenere l’indennizzo INAIL.

Malattie professionali per radiazioni ionizzanti

L’INAIL ha redatto una tabella con le malattie causate da radiazioni ionizzanti, inserite nella lista I dell’INAIL.

Malattie professionali correlate alle radiazioni ionizzantiPeriodo massimo d’indennizzabilitàListaGruppo
Anemia ipoiugenerativaIllimitatoI2
Infertilità maschile permanente o temporanea5 anniI2
Leucopenia5 anniI2
Opacità del cristallino 2 anniI2
Pancitopenia5 anniI2
Piastrinopenia5 anniI2
Radiodermite1 annoI2
Tumore celebraleIllimitatoI6
Tumore del colon-rettoIllimitatoI6
Cancro del fegatoIllimitatoII6
Cancro del pancreasIllimitatoII6
Tumore del polmoneIllimitatoI6
Tumore del reneIllimitatoI6

Le prestazioni aggiuntive per le Vittime del dovere

Il personale civile e militare delle Forze Armate e Comparto di Pubblica Sicurezza, che è vittima di esposizione a causa dell’attività lavorativa, ha diritto al riconoscimento di status Vittima del Dovere.

Le prestazioni e diritti che ne conseguono sono:

  • Speciale elargizione vittime del dovere
  • Assegno mensile vitalizio (€500,00 mensili)
  • Speciale assegno vitalizio (€1.033,00 mensili)
  • Incremento della retribuzione pensionabile di una quota del 7,5%, ai fini della pensione e indennità di fine rapporto, o altro trattamento equipollente;
  • Aumento figurativo di 10 anni di versamenti contributivi ai fini della pensione e della buona uscita;
  • Esenzioni dall’IRPEF delle prestazioni;
  • Diritto al collocamento obbligatorio con precedenza rispetto ad altra categoria di soggetti e con preferenza a parità di titoli;
  • Borse di studio vittime del dovere esenti da imposizione fiscale;
  • Esenzione dalla spesa sanitaria e farmaceutica, estesa anche ai medicinali di fascia C e anche in favore dei famigliari;
  • Assistenza psicologica a carico dello Stato;
  • Esenzione dall’imposta di bollo per tutti gli atti connessi alla liquidazione dei benefici;
  • Equiparazione alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

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Riconoscimento della causa di servizio

Il riconoscimento della causa di servizio e il diritto all’indennizzo presuppongono il nesso causale tra il lavoro e l’insorgenza della malattia.

Una volta dimostrato questo nesso, a seguito di uno specifico procedimento amministrativo lo Stato, si garantisce un equo indennizzo.

I familiari della vittima, in caso di decesso, possono richiedere la dipendenza da causa di servizio per l’infermità o lesione che ha causato la morte del dipendente.

In caso di accoglimento della domanda di causa di servizio nelle Forze di polizia e Forze armate c’è anche il diritto alla previdenza.

Radiazioni ionizzanti: servizi di tutela per le vittime

In aggiunta a quanto precedentemente detto, grazie all’ONA, i lavoratori possono ottenere il riconoscimento della malattia professionale, il prepensionamento e il risarcimento danni.

La vittima ha infatti diritto anche all’integrale risarcimento del danno, sia quello patrimoniale (danno emergente e il lucro cessante) sia quello non patrimoniale. Quest’ultima categoria comprende il danno biologico (lesione all’integrità psicofisica), quello morale (per sofferenza fisica e interiore) e quello esistenziale (riguardante un peggioramento sostanziale della propria qualità della vita).

Richiedi assistenza e affidati al team legale dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Il presidente Ezio Bonanni, insieme al suo pool di avvocati e professionisti, vi aiuterà a ottenere le indennità previste dalla legge e la tutela legale dei propri diritti.