Continuano, a Mongrassano, in Calabria, i lavori per impiantare sei torri eoliche, nonostante irregolarità burocratiche ma, soprattutto, i grossi rischi idrogeologici alimentati dalle forti piogge dei giorni scorsi
lavori per impiantare sei torri eoliche
“Questo parco s’ha da fare”, anche se verrà giù con le prime piogge autunnali. È quanto sta accadendo nel territorio di Mongrassano, prescelto insieme ai comuni di San Marco Argentano e Cervicati (CS) per ospitare un inutile parco eolico in località Aia dei Venti o Aria dei Venti.
Le precipitazioni degli ultimi giorni hanno provocato diversi smottamenti sulla strada provinciale appennina, in località “Cumma”, interessata dai lavori per la costruzione dell’impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica.
Un affare di 40milioni di euro, autorizzato dalla Regione Calabria, che prevede la realizzazione di sei torri eoliche alte 150 metri, su un’area classificata ad alto rischio sismico e idrogeologico. È prevista una colata di circa 12mila mc di calcestruzzo, oltre al carico delle sovrastrutture. Un impianto da 16 megawatt che mette in pericolo un territorio fragilissimo.
Val la pena ricordare che la Calabria si annovera tra le principali aree produttrici di energia elettrica. Infatti, è seconda per sovrapproduzione e in piena autosufficienza da anni. Ma costi quel che costi, tra milioni buttati al vento, autorizzazioni scadute, norme non rispettate e vincoli ignorati, il parco eolico di Mongrassano sta prendendo forma, mentre tutto intorno si deforma.
I conoscitori del territorio, che lo vivono quotidianamente, sono preoccupati, poiché la zona in questione, già in condizioni normali, è a rischio frane.
Il “Gruppo ambiente e territorio” di Mongrassano
Il “Gruppo ambiente e territorio” di Mongrassano, costituitosi per tutelare l’intera area, lancia l’allarme su un’opera «devastante, un disastro ecologico e idrogeologico e siamo ancora solo ai primi, timidi segnali di una natura violentata che si difende. Non vogliamo essere catastrofisti, ma è già sotto gli occhi di chi vuol vedere che dopo poche ore di pioggia il territorio si ribella, ci chiediamo cosa accadrà nel prossimo inverno? Chi conosce il territorio sa bene che questo versante presenta continui smottamenti e frane. Adesso sarà peggio, dopo le modifiche sostanziali a tutto l’assetto idrogeologico, alla morfologia del territorio, ai corsi naturali delle acque meteoriche, modificati, intubati e forzati al solo scopo di rendere più veloce possibile l’esecuzione del famoso e folle progetto del Parco eolico. Si spera che non si ripresenti ciò che ben tutti ricordano, cioè un evento come la famigerata frana di Cavallerizzo».
Il Gruppo ha anche segnalato a tutti gli uffici competenti alcune irregolarità: i lavori per impiantare le sei torri eoliche sarebbero dovuti iniziare nel 2014 e terminare a giugno 2019, ma furono prorogati all’anno successivo.
In realtà, sono iniziati nei primi mesi del 2019 e hanno già distrutto un intero patrimonio boschivo, senza tener conto del vincolo incendi, né delle tradizioni, visto che la costruzione del parco ricade su un sentiero riconosciuto dall’Atlante storico dei percorsi francescani (Via Frangigena, percorsa da San Francesco di Paola da San Marco Argentano a Paola, attualmente rovinata).
Con una segnalazione, inoltre, inviata a tutti gli uffici competenti, il Gruppo ha evidenziato che «l’autorizzazione unica n. 7505 del 20/06/2014, rilasciata dalla Regione Calabria per la realizzazione del parco eolico “Aria del vento”, con termine di inizio lavori entro 90 giorni dal rilascio del suddetto atto e poi prorogato dalla Regione Calabria sino al 06/10/2015, risulterebbe priva di efficacia in quanto scaduta da tempo e che inoltre i predetti lavori hanno avuto inizio soltanto nell’anno 2019, nonostante il titolo autorizzativo non avesse più alcuna efficacia.
Uno degli uffici destinatari della suddetta comunicazione, in accoglimento della predetta segnalazione, da alcuni giorni riscontrava quanto segue: inizio dei lavori oltre il termine di scadenza fissato dall’autorizzazione unica, cioè dopo circa tre anni dal fissato termine di inizio lavori; mancato inizio dei lavori entro il 06/10/2015, con conseguente decadenza del titolo autorizzativo; mancata osservanza delle disposizioni normative relative alla concessione di proroga, per una sola volta, dell’autorizzazione unica…
Nonostante le varie e insanabili irregolarità e decadenze dei provvedimenti amministrativi, riscontrate e segnalate da tempo dal “Gruppo ambiente e territorio”, i lavori di costruzione del suddetto parco eolico proseguono, a quanto pare, in totale violazione della normativa edilizio – urbanistica di settore».
E ora le frane causate dalle copiose piogge potrebbero distruggere tutto.
Leggi “Il Giornale sull’Amianto”