martedì, Febbraio 11, 2025

La Puglia destina notevoli risorse allo sviluppo dei cammini e al turismo sostenibile

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I PELLEGRINI D’OLTRALPE PERCORREVANO I CAMMINI CHE ATTRAVERSANO L’ITALIA PER RAGGIUNGERE ROMA O I PORTI DELLA PUGLIA. LA REGIONE PUGLIA HA PRESENTATO UN PROGRAMMA INTERVENTI DA 3,2MILIONI DI EURO PER L’INFRASTRUTTURAZIONE DELLA RETE DEI CAMMINI E DEGLI ITINERARI CULTURALI PUGLIESI

“Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi”

Italo Calvino

Il nostro Paese è ricco di vie di grande interesse storico, culturale e naturalistico: i cosiddetti cammini. Il più noto è senza dubbio quello della Via Francigena.

Sin da prima del Medioevo i pellegrini d’Oltralpe percorrevano i cammini che attraversano l’Italia per raggiungere Roma o i porti della Puglia. Da qui, infatti, si imbarcavano, poi, per raggiungere la Terra Santa.

Oggi i cammini sono oggetto del turismo lento, a contatto con la natura, con un’attenzione particolare alla sostenibilità. Secondo le statistiche, di quasi la metà degli italiani che desiderano fare questa esperienza, sono gli under 40 a scegliere la mobilità dolce.

«La Puglia è pronta a cogliere queste opportunità destinando importanti risorse allo sviluppo dei cammini e al turismo sostenibile». Così l’assessore al Turismo della Regione Puglia, Gianfranco Lopane, in occasione della presentazione del progetto di infrastrutturazione che coinvolgerà tutte le province pugliesi.

«Il più grande intervento pubblico regionale sulla rete dei cammini. Un passo decisivo per la strutturazione di un prodotto turistico sempre più ricercato e competitivo».

In Puglia cresce la rete dei cammini

Infatti, la Regione Puglia ha presentato il programma di interventi da 3,2milioni di euro per l’infrastrutturazione della rete dei cammini e degli itinerari culturali pugliesi.

“Gli interventi, esecutivi a partire dal 2023 – è scritto nella nota -, interesseranno principalmente le aree extraurbane di vari comuni in tutte le province pugliesi e, nel dettaglio, riguarderanno: la realizzazione della segnaletica, delle aree di sosta, di installazioni artistiche e di cartelli informativi e di benvenuto sulla Via Francigena e lungo gli altri cammini della Puglia; il recupero di edifici pubblici per la costruzione di ostelli e la messa in sicurezza dei percorsi”.

Questo risultato, nato da poco tempo – un Atlante dei cammini è stato redatto solo nel 2021 – ha generato, però, già una notevole attenzione in ottica turismo lento, per i riflessi positivi che questo genera sull’ambiente, sull’economia dei territori e sulla qualità della vita dei residenti. In particolare con la mitigazione dell’overtourism, o “sovraffollamento turistico”.

La Regione Puglia ha «lavorato intensamente dal 2016 alla costruzione di un sistema integrato di cammini e itinerari culturali connesso con il resto d’Italia e d’Europa principalmente attraverso la Via Francigena nel Sud – riconosciuta dal Consiglio d’Europa nel 2019 – e l’Appia Regina Viarum – in fase di candidatura a patrimonio UNESCO», ha evidenziato Aldo Patruno direttore del Dipartimento Turismo e Cultura dell’ente.

La definizione dei cammini secondo il MBCT

Il ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, li ha così definiti: “sono considerati cammini gli itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e culturale diffuso, nonché un’occasione di valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e dei territori interessati. In coerenza con la visione del Consiglio d’Europa, i cammini attraversano una o più regioni, possono far parte di tracciati europei, si organizzano intorno a temi di interesse storico, culturale, artistico, religioso o sociale”.

I cammini in cifre

Queste vie, da diversi decenni in Spagna generano un indotto di 200milioni di euro l’anno con quasi mezzo milione di presenze. Anche il Portogallo e la Francia hanno realizzato notevoli investimenti in infrastrutture e promozione.

In Italia cresce il numero di cammini e di credenziali, ossia “passaporti” che attestano lo status di viaggiatore lento. Oggi sono oltre 59mila; nel 2017 erano circa 23mila. L’indotto stimato sulla base delle credenziali distribuite è di circa 27milioni di euro, che arrivano a 52milioni se si considera la totalità dei camminatori, anche senza credenziale e la fruizione parziale dei percorsi.

Sulla Via Francigena, principale cammino in Italia, le percentuali più cospicue di camminatori si riscontrano nel tratto della Toscana e del Lazio, direzione sud. Infatti, come certificato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), di cui la Regione Puglia è socia, la presenza dei viandanti è in aumento nel tratto sud della via, soprattutto nel territorio appulo.

«Un dato destinato a crescere nei prossimi anni anche attraverso il lavoro di comunicazione di prodotto dell’Agenzia regionale del Turismo Pugliapromozione», ha dichiarato il suo direttore generale, Luca Scandale.  Pugliapromozione «ha già avviato azioni concrete per sensibilizzare i camminatori verso la nostra regione con la web series di “Puglia Fuori Rotta – Cammini edition”, curata da Lorenzo Scaraggi, e con la guida tascabile dei cammini, scaricabile con download gratuito da viaggiareinpuglia.it. I cammini – conclude Scandale – sono uno dei prodotti del turismo en plein air su cui vogliamo puntare insieme al bike».

Numero verde ONA

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