INFORMARE E ASSISTERE BAMBINI, GENITORI E SCUOLE SULLE INSIDIE DEL WEB. IL PROGETTO “SAFER INTERNET CENTRE – GENERAZIONI CONNESSE” È LEGATO A UN’INIZIATIVA UE, NATA NEL 2005. POI RIPRESA E SVILUPPATA IN DIVERSI PAESI, PER SENSIBILIZZARE E PROTEGGERE I MINORI DA CYBERBULLISMO E ABUSI SESSUALI ONLINE
I Safer Internet Centres (SIC), centri internet più sicuri, sono presenti in circa 170 Paesi. Servono per informare e assistere bambini, genitori e scuole sulle insidie del web.
Specialmente su cyberbullismo, abusi sessuali e tutela della privacy online. Il progetto, che esiste già dal 2005, è finanziato dal programma della CE, Digital Europe. E consiste nella stretta collaborazione tra la piattaforma online Better Internet for Kids, gestita da European Schoolnet, Insafe (network che raccoglie tutti i SIC europei) e Inhope (network che raccoglie tutte le hotlines europee).
Nello specifico, il portale betterinternetforkids.eu, viene utilizzato, su base europea, per lo scambio di risorse e migliori pratiche di utilizzo della rete.
Per l’Italia, il progetto prende il nome di “Safer Internet – Generazioni Connesse”. Questo possiede un portale interamente dedicato alla tematica. In cui trovare i servizi principali offerti da Insafe per tutti i tipi di utenza: centri nazionali di sensibilizzazione, una helpline e una hotline.
I centri nazionali di sensibilizzazione
I centri servono per far luce soprattutto sui rischi cui sono sottoposti i giovani, navigando online. Seguono le tendenze emergenti (specie sui social) e producono materiale informativo per ragazzi, genitori e scuole. Inoltre, creano anche grandi eventi divulgativi, come il Safer Internet Day e forniscono strumenti adeguati per una navigazione sicura, indicando le cose da evitare.
Le helpline
Queste linee speciali forniscono aiuto e consigli a giovani, genitori e a tutti coloro che forniscono assistenza, su contenuti dannosi o comportamenti da tenere online. Fungono, cioè, da supporto, per sostenere, anche psicologicamente, gli utenti, nella gestione delle diverse problematiche derivanti dalla navigazione sul web.
Come cyberbullismo, grooming (tecniche di adescamento di minori), privacy, relazioni interpersonali o dubbi sull’uso delle nuove tecnologie. Tutto, tramite linee di ascolto dedicate, dove chiamare, chattare o mandare una mail.
Per l’Italia, la linea è 1.96.96 di Telefono Azzurro.
Le hotline
Attualmente le hotline sono 51 in tutto il mondo e forniscono agli utenti un canale per segnalare, nell’anonimato, contenuti inappropriati o illegali, come materiale pedopornografico. Consultando il sito dedicato inhope.org, è possibile individuare la hotline nazionale.
Per l’Italia, ad esempio, Telefono Azzurro ha creato “Clicca e Segnala”, mentre Save The Children “STOP-IT”. Una volta ricevuta la segnalazione, gli addetti la gireranno alle autorità competenti.
Generazioni connesse
Nel nostro Paese, come detto, esiste Generazioni Connesse, progetto coordinato dal MIUR. Ciò al fine di coinvolgere e supportare efficacemente la scuola, che gioca un ruolo chiave nel percorso di crescita. E che necessita di strumenti dedicati per educare i giovani alla lotta contro ogni forma di bullismo e disuguaglianze.
Tutto, con il partenariato di alcune delle principali realtà italiane che si occupano di sicurezza in Rete. Come l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, la Polizia di Stato e il MIBAC.
Gli Atenei di Firenze e La Sapienza di Roma, Save The Children e Telefono Azzurro. E ancora, la cooperativa EDI onlus, Skuola net, l’Agenzia di stampa DIRE e l’Ente Autonomo Giffoni Experience.
Dati sulle insidie del web
Come osservato da Save The Children, coinvolta nel progetto, «con l’uso sempre più massivo di Internet è aumentata anche l’esposizione di bambini e adolescenti a contenuti inadeguati. Spesso violenti e che possono nuocere alla salute e al benessere psicofisico».
E, secondo uno studio realizzato proprio con Generazioni Connesse nel 2022, «il 24% degli adolescenti intervistati ha affermato di aver condiviso immagini intime con qualcuno online. Il 7% ha dichiarato di essere stato vittima di cyberbullismo e il 21% ha dichiarato di avervi assistito».
In fine, sempre da indagini recenti, è emerso che, nel 2021, più di 531 bambini sono stati vittime di adescamento online, di cui 338 sotto i tredici anni! A trarli in facile inganno, facili promesse di diventare influencer o calciatori.
Un modo per proteggere i bambini, giocando
Come tutelare il benessere e la salute psicologica dei piccoli internauti? Save The Children suggerisce l’utilizzo di Interland, un gioco educativo, nato nel 2020 e creato da Google in collaborazione con il programma di sicurezza online Be Internet Awesome.
Adatto ai bambini dai sei ai tredici anni (ma possono giocarci tutti), la piattaforma introduce a una navigazione sicura. Il gioco fornisce, cioè, una serie di strumenti per riconoscere i possibili pericoli nascosti nella rete e suggerisce attitudini comportamentali positive, utili nelle relazioni interpersonali. In modo da esemplificare, giocando, cosa significa subire o commettere bullismo, per evitare certe pesanti situazioni.

I quattro Regni di Interland
Il gioco, disponibile in diverse lingue, è composto da una serie di sfide interattive, ognuna delle quali porta a diventare bravi cittadini digitali. Il percorso, poi, è diviso in quattro Regni. Il Fiume della Realtà, insegna a distinguere il vero dal falso, per non cadere facilmente vittime di hackers o phishing (truffe che estorcono dati personali). Nel Regno Cortese, poi, l’atmosfera circostante è sempre contagiosa, sia nel bene sia nel male. Per cui atteggiamenti di bullismo o altri gravi comportamenti, vanno sconfitti, diffondendo gentilezza. Il Monte Responsabile, incoraggia i bambini a utilizzare la tecnologia con buon senso e la Torre del Tesoro, insegna a custodire le informazioni personali e tutelare la privacy. Tutto, affrontando bulli e vari trabocchetti.
Altri metodi di protezione
Gli adulti, però, svolgono un ruolo fondamentale nell’educazione al buon uso di internet. Devono prima di tutto ascoltare il minore e sostenerlo nei momenti di difficoltà, in modo tale da potersi confidare e parlare di ciò che gli sta capitando. Evitando che ometta dettagli e situazioni.
Devono applicare trasparenza, sui motivi per cui essere cauti navigando, spiegando i possibili pericoli e rispondendo alle domande. Che possono essere cruciali per la crescita e la fiducia nel rapporto genitori-figli. Importanti anche le regole di utilizzo dei dispositivi, limitando tempo e aree di navigazione e stimolare il senso critico dei piccoli utenti, per scegliere bene dove navigare.