mercoledì, Marzo 19, 2025

Il Primitivo di Manduria minacciato dalle pale eoliche

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Pale eoliche deturperebbe la visuale dei vigneti

Nel Salento tarantino, il territorio del Primitivo di Manduria ha un legame indissolubile con il mondo del vino. Qui la Dop, negli ultimi decenni, ha guadagnato fette di mercato importanti e conquistato il palato degli amanti del vino internazionali.

Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria denuncia la minaccia il progetto dell’installazione di quarantuno pale eoliche nei comuni di Erchie e Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi e Manduria, Avetrana, Sava, Maruggio e Torricella in provincia di Taranto.

Associati al Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria sono diciotto comuni tra Taranto e Brindisi. Il territorio dedicato alla vitivinicoltura è pari a 5mila ettari. Nel 2020 sono stare prodotte oltre 28milioni di bottiglie che corrispondono a più di 21milioni di litri di vino primitivo. Per un giro d’affari di 182milioni di euro. Un aumento del 26% rispetto al 2019.

Tutelare il territorio del Primitivo di Manduria

Pertanto, nei giorni scorsi si è riunito un tavolo istituzionale cui sono intervenuti: Francesco Filograno, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, Gregorio Pecoraro, sindaco di Manduria, Dario Iaia, sindaco di Sava e l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia (in remoto).

Secondo Filograno, la vitivinicoltura del Primitivo di Manduria va tutelata in tutti i modi. Investimenti come quello del parco eolico non si conciliano il territorio.  

L’enoturismo è uno dei settori di riferimento dell’economia e la presenza delle pale eoliche lo metterebbe a rischio.

«Ci tengo a sottolineare che questa non è una battaglia contro le fonti di energia alternative – afferma il presidente del Consorzio – ma il tentativo di preservare un’area che fa della viticoltura e dell’enoturismo uno dei settori di riferimento della propria economia».

Il Primitivo di Manduria è anche enoturismo

Le aziende locali negli ultimi anni oltre alla produzione di vino hanno dato vita anche all’attività di enoturismo e «creare bellezza».

Clienti ed esportatori esteri possono ammirare dal vivo le lunghe distese di terra coltivate a vite. Il Consorzio ha amplificato l’attività di promozione investendo in pubblicità. E ancora, ha programmato per il 2022 attività di incoming con buyer e giornalisti internazionali.

«Chiediamo al ministero – continua Filograno, sostenuto dai sindaci dei comuni coinvolti – di respingere i progetti e, inoltre, al governo di approvare una norma per blindare le aree DOC e DOCG d’Italia da quegli interventi di forte impatto negativo sull’ambiente e sul paesaggio, anche se legati a nobili tematiche come le energie rinnovabili».

La posizione della Regione Puglia

Pertanto, l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia ha assicurato che a gennaio convocherà una ulteriore riunione con la commissione delle Politiche agricole e della Transizione ecologica per discutere della questione.

«Come assessorato all’Agricoltura – ha concluso Pentassuglia – siamo contro l’autorizzazione a ulteriori installazioni di energie rinnovabili, soprattutto quando deturpano il territorio di uno dei vini pugliesi tra i più famosi al mondo».

Numero verde ONA

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