giovedì, Dicembre 5, 2024

Preservare il Futuro: foreste e acqua al centro dell’equilibrio globale

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LE FORESTE E L’ACQUA EMERGONO COME PILASTRI VITALI IN GRADO DI PRESERVARE L’EQUILIBRIO DEL NOSTRO PIANETA. L’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE HA RICONOSCIUTO L’IMPORTANZA DI QUESTE RISORSE, ISTITUENDO DUE APPUNTAMENTI IMPERDIBILI: LA GIORNATA MONDIALE DELLE FORESTE IL 21 MARZO E LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA IL 22 MARZO

Preservare e non solo commemorare 

Nell’ambito della lotta ai cambiamenti climatici, preservare le risorse naturali come foreste e acqua, diventa una priorità.

Le alterazioni climatiche in corso richiedono una maggiore attenzione verso la conservazione di queste risorse, in quanto sono fondamentali per sostenere la vita sul nostro pianeta.

Le foreste svolgono ad esempio un ruolo fondamentale nell’assorbire le emissioni di carbonio. Contribuiscono a mitigare gli effetti del riscaldamento globale, inoltre, fungono da habitat per un’ampia varietà di specie animali e vegetali. Tutti fattori che garantiscono la biodiversità e contribuiscono alla stabilità degli ecosistemi.

L’acqua, d’altra parte, è un bene prezioso che già oggi riveste un ruolo di rilievo nei bilanci geopolitici. La sua disponibilità e gestione responsabile sono essenziali per la sicurezza alimentare, la salute pubblica e lo sviluppo economico. In un mondo in cui la scarsità idrica diventa sempre più diffusa a causa dei cambiamenti climatici e dell’uso non sostenibile delle risorse idriche, diventa chiaro come l’acqua possa influenzare direttamente la stabilità politica e sociale delle nazioni.

A rimarcarlo, Vanierò Maggini, presidente del WWF Roma e Area Metropolitana.

«I cambiamenti climatici, sempre più impongono un’attenzione alla conservazione di risorse naturali imprescindibili per garantire la vita sul pianeta quali foreste ed acqua. Acqua che già oggi appare come fattore determinante per gli equilibri geopolitici».

La situazione attuale: bacini idrografici e foreste minacciate dalle azioni dell’uomo

Purtroppo la situazione attuale non è rosea. Siamo di fronte a una crisi senza precedenti, che minaccia la vitalità dei nostri bacini idrografici e delle preziose foreste del nostro pianeta.

Nel corso degli ultimi decenni, l’uomo ha inflitto ferite profonde all’ambiente e le conseguenze sono devastanti. Un dato sconcertante emerge dalle nostre azioni: nell’arco di soli quarantadue anni, dal 1970 al 2012, abbiamo assistito alla perdita dell’81% della fauna selvatica d’acqua dolce. 

Le foreste poi stanno subendo una distruzione senza precedenti. La loro scomparsa minaccia non solo la biodiversità, ma anche il delicato equilibrio idrogeologico del nostro ambiente. 

Nello specifico, la deforestazione ha un impatto diretto sul ciclo dell’acqua e alimenta fenomeni disastrosi come alluvioni, dissesti, desertificazione e siccità. 

Ma non finisce qui. Le grandi aree metropolitane, epicentri della nostra presunta “civilizzazione”, sono teatro di una continua devastazione ambientale. Di conseguenza, il consumo insostenibile di suolo, alimentato dall’urbanizzazione smodata, stringe il giogo intorno agli habitat naturali e agricoli.

Roma Capitale e le sfide ambientali: l’importanza di preservare l’ambiente 

Dal rapporto del Sistema Nazionale Protezione Ambientale SNPA 38-2023, emerge un quadro allarmante per quanto riguarda il consumo di suolo, con Roma Capitale che continua a detenere il triste primato nazionale anche nel 2022.

La tendenza alla riduzione, che sembrava iniziare a farsi strada nel periodo precedente, subisce invece un’inversione drammatica, con la crescita delle superfici artificiali che raggiunge livelli mai visti prima: ben 124 ettari di nuovo consumo di suolo netto.

La maggior parte dei cambiamenti di estensione superiori a un ettaro si concentra nel quadrante Sud-Ovest della città. A conferma delle tendenze degli anni passati, più del 67% dei nuovi cambiamenti è dovuto a cantieri o aree sterrate, mentre circa il 17% è attribuibile ad aree estrattive; il rimanente si divide principalmente tra aree pavimentate o impermeabili (8%) ed edifici (4%).

«Roma, purtroppo, non fa eccezione», commenta Maggini, «anzi vanta un triste primato nazionale in materia di consumo del suolo. Per il WWF, Roma potrebbe aspirare a essere la Capitale europea della biodiversità, grazie al suo straordinario patrimonio naturale, ma troppo spesso le scelte dell’Amministrazione comunale privilegiano ulteriori trasformazioni del territorio, chiedendo non solo un sacrificio di territorio libero ma anche aumentando la richiesta di servizi e risorse naturali, come la preziosa acqua».

Anche a livello regionale, emergono contraddizioni sconcertanti, con l’autorizzazione di progressivi aumenti di prelievi come risposta alla siccità, un’azione che mette a rischio l’equilibrio dei nostri fiumi e impoverisce pericolosamente le risorse idriche.

In questo contesto, diventa evidente l’urgente necessità di adottare politiche più sostenibili e orientate alla conservazione delle risorse naturali, al fine di preservare la biodiversità e garantire un futuro migliore per le generazioni a venire.

Il Lazio e le sfide ambientali

A esprimere preoccupazioni riguardo alla situazione ambientale della regione è il delegato del WWF Italia per il Lazio, Giampiero Cammerini.

Egli evidenzia l’importanza delle foreste nel mantenimento dell’approvvigionamento idrico per gli usi umani e agricoli. Tuttavia, pone l’accento sui rischi derivanti dai cambiamenti climatici e dal consumo irresponsabile di questa risorsa naturale.

«I cambiamenti climatici e il consumo poco responsabile di questo prezioso bene naturale – afferma – mettono in pericolo i già vulnerabili sistemi fluviali, oggetto di ulteriori captazioni che rischiano di ridurre la loro portata idrica al di sotto della soglia del “minimo deflusso vitale” (come nel caso del sistema acquedottistico del Peschiera-Le Capore, in provincia di Rieti n.d.r)».

Infine, esprime preoccupazione per la compromissione definitiva delle funzioni ecosistemiche di questi sistemi fluviali. «Compromettendone definitivamente la loro funzione ecosistemica – conclude – si rischia di causare danni irreversibili all’equilibrio ambientale della regione».

Discussione futura nelle giornate commemorative

Questi temi saranno oggetto di discussione durante due giornate commemorative dedicate alla salvaguardia ambientale e alla gestione sostenibile delle risorse idriche nel Lazio. 

L’iniziativa, organizzata da WWF Roma ed Area Metropolitana, vedrà il sostegno di numerosi cittadini e associazioni locali. 

Gli eventi, non solo offriranno un’occasione per sensibilizzare la comunità sulla necessità di proteggere gli ecosistemi naturali, ma anche per affrontare una situazione urgente che minaccia uno dei polmoni verdi della città.

In particolare, il WWF si unirà ai comitati e alle associazioni del territorio nella difesa del “Pratone di Via Teulada”, situato all’interno della Riserva Naturale Regionale di Monte Mario. Questo prezioso habitat rischia di essere compromesso dalla minaccia del cemento, anziché essere valorizzato per il suo importante ruolo ecologico. La situazione è ancor più critica considerando l’urgenza climatica che impone la necessità di preservare e ripristinare gli equilibri naturali.

Numero verde ONA

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