STRIMS: tutte le informazioni utili sul portale
Il portale di STRIMS soddisfa un’importante novità prevista dal D.Lgs. 101/2020, entrato in vigore lo scorso 27 agosto.
Il decreto legislativo prevede l’obbligo di registrazione al sito istituzionale dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN) di tutti gli operatori del settore. Ovverossia tutti i soggetti che si occupano di gestione di rifiuti radioattivi.
Chi commercia materiali o sorgenti di radiazioni ionizzanti, effettua attività di intermediazione degli stessi, detiene sorgenti di radiazioni ionizzanti, trasporta materiali radioattivi. Il decreto legislativo riordina la normativa di settore.
Il D.Lgs. 101/2020
Fissa norme di sicurezza per la protezione delle persone dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti. Sia in ambito industriale, medico e ricerca sia da esposizione a particolari sorgenti di radiazioni naturali.
Il D.Lgs. 101/2020 disciplina, inoltre, la sicurezza degli impianti nucleari, delle installazioni e delle attività in cui vengono impiegate materie radioattive. Nonché la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.
Gli interessati potranno registrarsi a STRIMS da febbraio
Il provvedimento adegua la normativa nazionale a quanto previsto in sede europea dalla Direttiva 2013/59/Euratom. Abroga e sostituisce, in particolare, il Decreto Legislativo n. 230/1995. Potranno accedere ai video tutorial o effettuare richieste di assistenza.
Dopo essersi registrati al sito, questi dovranno trasmettere le informazioni relative a ciascuna operazione effettuata, alla tipologia e alla quantità delle sorgenti oggetto dell’operazione.
Gli utenti possono consultare i contenuti pubblici del sito. Come, per esempio, le FAQ, disponibili alla sezione “Informazioni Utili”, nella home di STRIMS.
Il decreto segue di alcuni giorni la pubblicazione della CNAPI. La Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Al momento tac, risonanze magnetiche o medicina nucleare, sono stipati in siti provvisori.
Il documento, pubblicato da SOGIN, localizza sessantasette siti potenzialmente idonei per impiantare il “Deposito Nazionale” delle scorie nucleari. Oltre al Parco tecnologico dedicato alla ricerca e alla formazione sul nucleare. Entro quattro anni si dovrebbe individuare il sito definitivo.
Il parere di Confindustria
La Cnapi è arrivata con oltre dieci anni anni di ritardo, commenta Confindustria. La quale, nel rapporto “Il Deposito Nazionale: un progetto Paese. Prime valutazioni dell’impatto socio-economico”, riepiloga le varie tappe della vicenda. Compresa una panoramica anche europea.
Gli effetti positivi de Deposito Nazionale
La relazione dell’associazione degli industriali italiani, inoltre, chiarisce quanto costa mantenere i venti siti provvisori attuali. I quali sono ormai colmi dei rifiuti nucleari prodotti anche per l’attività sanitaria, industriale e di ricerca universitaria.
E, soprattutto,la nota descrive quanto, la costruzione del nuovo Deposito Nazionale, invece, apporterebbe in termini di benefici. Infatti, spiega Confindustria, la spesa prevista per la realizzazione del Deposito Nazionale è pari a 1,5 miliardi di euro.
Ma l’esercizio operativo genererebbe sul sistema economico nazionale effetti positivi pari a circa 3miliardi di euro. A beneficiarne, inoltre, sarebbe anche il mercato del lavoro, cui si aggiungerebbero 23mila unità utilizzate a tempo pieno.