ACQUA GERACI HA SCELTO DI ESSERE AL FIANCO DI BIOSURVEY PER REALIZZARE UN IMPIANTO PILOTA DI RIFORESTAZIONE, CON POSIDONIA OCEANICA, NEL GOLFO DI PALERMO. VIRTUOSA INIZIATIVA CONTRO LA DISTRUZIONE CONTINUA DELLE FORESTE MARINE E PER RIPRISTINARE QUELLA SICILIANA
Le foreste hanno un ruolo fondamentale per la vita sul pianeta, sia che si trovino sulla terra sia in mare. Nei casi in cui si verificano episodi critici di deforestazione, è utile effettuare il ripristino delle zone degradate, come nel Golfo di Palermo, dove la posidonia oceanica va sparendo in modo preoccupante.
Questo, infatti, è quanto intendono fare insieme Acqua Geraci, società siciliana di acque oligominerali, e Biosurvey, spin-off accademico dell’Università degli Studi di Palermo.
L’intervento di riforestazione sottomarina dovrebbe avvenire a dodici metri di profondità, tra il porticciolo della Bandita e Acqua dei Corsari e realizzato con una tecnica di fissaggio rapida ed efficace.
La posidonia oceanica
Nel Mediterraneo le praterie di Posidonia hanno un ruolo essenziale nell’equilibrio dell’ecosistema marino. Questa pianta, infatti, produce ossigeno e sottrae anidride carbonica all’ambiente. Così aiuta a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e a stoccare la CO2 nell’oceano.
Inoltre essa ospita circa il 25% della biodiversità marina del Mediterraneo e rappresenta un ottimo bioindicatore della qualità dell’ambiente marino, contribuendo anche alla difesa delle coste dall’erosione.
La Posidonia, tra l’altro, non è un’alga, come si tende a credere, ma una vera e propria pianta marina. Essa vive molto in profondità nelle acque del Mare Nostrum e ha una struttura costituita da fusto, radici e foglie. Produce anche frutti e semi. La sua presenza viene confermata dai suoi residui che si accumulano sotto costa, grazie al moto ondoso delle acque.
In fine, essa rientra fra le specie marine protette e le relative praterie sono considerate habitat prioritari, ai sensi della direttiva Habitat 42/93/CEE.
I progetti ambientali
Per le ragioni su indicate e a fronte di una diminuzione preoccupante delle foreste marine di Posidonia oceanica, sono numerosi i progetti ambientali che negli ultimi anni stanno prendendo vita.
Tra questi, rientra, appunto quello sorto dalla partnership tra Biosurvey e Acqua Geraci. Proprio quest’ultima ha voluto realizzare il sodalizio, nell’ambito del proprio percorso di sostenibilità.
Ciò, nell’ottica del raggiungimento degli Obiettivi fissati dall’Assemblea Generale dell’ONU, Agenda 2030. In particolare, per l’applicazione dell’Obiettivo 14, “la vita sott’acqua”, che prevede di “conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”.
Infatti, un’attenta gestione di queste fondamentali risorse, a livello globale, è alla base di un futuro sostenibile. Creando consapevolezza e stimolando il dibattito scientifico sulla necessità di proteggere gli ecosistemi marini. Pertanto la riforestazione della Posidonia oceanica nel Golfo di Palermo è proprio uno di quei progetti, idonei al conseguimento degli scopi prefissati.
La riforestazione
Come anticipato, lo scopo è di trapiantare la Posidonia oceanica sui fondali, a dodici metri di profondità, tra il porticciolo della Bandita e Acqua dei Corsari, nel Golfo di Palermo.
L’impianto di riforestazione è stato realizzato impiegando una tecnica di fissaggio, in forma rapida ed efficace, di organismi vegetali sul fondale marino. Si tratta di un modulo brevettato di ancoraggio biodegradabile (Mater-Bi(R)), a basso impatto ambientale, che garantisce l’attecchimento e la crescita della pianta, assecondandone la dinamica naturale di sviluppo.
Nello specifico, parliamo di una struttura a raggiera a cinque bracci, ancorabile al suolo con un picchetto, che consente la radicazione delle talee di Posidonia. Sistema realizzato da Biosurvey, che si occupa, appunto, di valutazione e monitoraggio ambientale e ripristino dei fondali degradati.