IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA HA RICHIESTO ALLA SOCIETÀ STRETTO DI MESSINA S.P.A 239 INTEGRAZIONI DI DOCUMENTI. IL CODACONS: NECESSARIO INTERVENTO DELLA CORTE DEI CONTI. ASSOCIAZIONI E COMITATI: STRETTO DI MESSINA SPA ED EUROLINK NON SONO CREDIBILI
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sotto la guida di Matteo Salvini – non era presente all’incontro -, ha ospitato la prima Conferenza dei servizi (Cds) per il Ponte sullo Stretto di Messina il 16 aprile 2024. Durante questa fase istruttoria, sono stati raccolti i commenti e le osservazioni relative al progetto. Alla Cds, primo step verso la realizzazione del ponte, erano presenti il ministero dell’Ambiente, la Società Stretto di Messina Spa, i Comuni dell’area, l’autorità portuale ed enti interessati.
Nell’ambito della valutazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, guidato da Gilberto Pichetto Fratin, ha richiesto alla Società Stretto di Messina S.p.A 239 integrazioni di documenti in merito alla valutazione del progetto.
La Commissione Via-Vas del MASE ha pubblicato sul proprio sito le richieste (239), così distribuite:
- 155 integrazioni per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)
- 66 integrazioni per la Valutazione di incidenza (La Vinca verifica le conseguenze di un’attività sui siti Natura 2000, cioè i siti protetti di interesse UE.
- 16 integrazioni per il Piano di utilizzo terre (Put)
- 2 integrazioni per la Verifica di ottemperanza (Vo).
Secondo il CODACONS, (COordinamento delle associazioni per la Difesa dell’Ambiente e la tutela dei diritti di utenti e CONsumatori) la richiesta di integrazione di documenti rivendicata dal MASE sta a evidenziare tutte le criticità del progetto del Ponte sullo Stretto.
Il CODACONS: necessario intervento della Corte dei Conti
La Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale del ministero dell’Ambiente ha sottolineato che il progetto non è per nulla definitivo. Pertanto ha richiesto un lungo elenco di documenti su vari aspetti, in particolare relativi ad ambiente e sicurezza, insieme a un’analisi più dettagliata dei costi e dei benefici dell’opera.
Questa situazione suscita forte preoccupazione del CODACONS, poiché indica delle incongruenze nel progetto del Ponte, presentato come definitivo (PD) dal governo.
Il progetto, quindi, potrebbe essere sospeso se i documenti richiesti dal MASE rilevassero errori o omissioni. Tale sospensione, purtroppo, lamentano le associazioni, arriverebbe dopo una spesa di centinaia di milioni di euro già sostenuta dallo Stato per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.
Pertanto, senza prendere una posizione ideologica sul progetto, il CODACONS ritiene che sia necessario un intervento della Corte dei Conti per garantire controlli adeguati, al fine di evitare sprechi di denaro pubblico e sanzionare i responsabili, nell’interesse della collettività.

La posizione di ambientalisti e comitati
Le associazioni Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, MAN e WWF e dai comitati cittadini messinesi Associazione Invece del ponte e No Ponte Capo Peloro, hanno ribadito quanto espresso dal CODACONS con un comunicato stampa congiunto.
“Oggi si apre la Conferenza di Servizi (CDS), ma è una falsa partenza e siamo già alla farsa. È confermato: il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina non sta in piedi, i Sindaci ne traggano le conseguenze”, affermano ambientalisti e comitati.
Un parere condiviso anche da quelli negativi espressi in maniera molto esplicita dai Comuni di Villa San Giovanni e Messina e dalle Città metropolitane interessate dall’opera.
Non dare più dare credito a Stretto di Messina SpA ed Eurolink
Secondo associazioni e comitati, le richieste di integrazione al cosiddetto Progetto Definitivo (PD 2024) – è scritto nella nota – pubblicate sul portale on-line VIA-VAS (di cui ben 66 relative alla Valutazione di Incidenza sui siti della Rete Natura 2000 e su tutte le componenti ambientali più rilevanti) da parte della Commissione Tecnica VIA (CTVIA), del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, attestano l’impossibilità di approvare un Progetto (non) Definitivo e il fatto che passare al Progetto Esecutivo e aprire i cantieri, prima dell’estate o entro fine anno, sia semplicemente una chimera.
“Dopo questa ennesima bocciatura non si dovrebbe più dare credito a Stretto di Messina SpA e al General Contractor Eurolink (capeggiato da Webuild)”, aggiungono ambientalisti e comitati.
Stanno dilapidando risorse pubbliche
Oggi – sostengono gli scriventi – coloro che stanno dilapidando risorse pubbliche devono tentare di integrare nuovamente il cosiddetto PD, come avvenuto tra il 2011 e il 2012. Questo dovrebbe consentire al pubblico interessato di formulare osservazioni sulla nuova documentazione che sarà prodotta, al fine di valutare l’impatto ambientale e l’incidenza sulle aree tutelate dall’UE, proprio come avvenuto dodici anni fa.
Contestazioni e controdeduzioni da nove Università italiane
Tutto ciò si aggiunge alla “demolizione del progetto” contenuta nelle 534 le pagine di contestazioni e controdeduzioni delle osservazioni – redatte da un gruppo di lavoro di 38 esperti, tra cui 12 sono i docenti nelle diverse materie ambientali di nove diversi atenei (Università di Firenze, Napoli, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Roma La Sapienza, Torino, IUAV di Venezia, Politecnico di Milano), inviate l’11 aprile scorso dalle associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, MAN e WWF) e dai comitati cittadini messinesi (Associazione “Invece del ponte” e “No Ponte Capo Peloro”) nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale – VIA.
Necton Marine Research Society e 230 studenti provenienti da tutti gli Atenei per dire no al Ponte alla Commissione Europea
Alle tematiche connesse alla devastazione ambientale legata alla possibile costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina saranno dedicate anche le attività di ricerca della Necton Marine Research Society.
Necton Marine, con sedi a Catania e Messina, opera da oltre 25 anni nell’ambito di studi e ricerche legate alla biologia dei cetacei in diverse aree della Sicilia e della Calabria, con particolare riferimento allo Stretto di Messina ed al Golfo di Catania.
Quest’anno la Società di ricerca marina ospiterà 230 studenti provenienti da tutti gli Atenei nazionali per collaborare alla raccolta di dati sullo stato dell’ambiente e dei cetacei lungo le due sponde dello Stretto di Messina.
I risultati della ricerca saranno inviati alla Commissione Europea al fine di bloccare la costruzione del ponte. Un’opera che «oltre ad essere inutile dal punto di vista economico, è estremamente dannosa per un ecosistema assolutamente unico dal punto di vista ambientale e storico-culturale», è scritto nella nota.


Salvini: tiro dritto
«Vado avanti dritto e conto che entro i trenta giorni la società Stretto di Messina dia le risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri ministeri: l’obiettivo, lo ribadisco, è arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024», risponde Salvini alle opposizioni.