LE PRESCRIZIONI DEL MINISTERO DELLA CULTURA SUL PROGETTO DEL PONTE SULLO STRETTO, EMANATE DALLA DG-ABAP SETTORE V, SOLLEVANO IMPORTANTI CRITICITÀ CHE “ITALIA NOSTRA” CONSIDERA FONDAMENTALI
Non conformità al piano paesaggistico
Una delle principali criticità riguarda la non conformità del progetto del Ponte sullo Stretto al Piano Paesaggistico dell’ambito 9 della Provincia di Messina.
Questa discrepanza rivelata dalla Direzione generale archeologia Belle Arti e Paesaggio DG ABAP, del ministero della Cultura, importante per la Conferenza di Servizi, richiederà una serie di complesse procedure amministrative per essere risolta, compreso un nuovo accordo tra lo stesso ministero e la Regione Sicilia.
«La verifica del MiC delle interferenze paesaggistiche, richiederà di procedere con degli atti amministrativi complessi. Come il voto nell’Assemblea regionale per l’approvazione e l’adozione di un nuovo accordo tra ministero e Regione. Procedure di non immediata soluzione e non scevre di qualche ostacolo», si legge nella nota inviata da Italia Nostra.
Importanza paesaggistica delle aree coinvolte
Il parere del ministero evidenzia anche l’insoddisfazione riguardo alle opere di compensazione per i beni storici e la riqualificazione ambientale. «Oltre alle problematiche delle quinte della piazza del Mediterraneo, le prescrizioni riguardano anche le interferenze delle piastre di ancoraggio con il limitrofo Fortino in località Piale, tutelato ope legis ai sensi dell’art. 10, comma 1 del D. Lgs 42\2004, e infine le rilevanze archeologiche per cui vengono prescritte indagini di archeologia preventiva, ancora tutte da progettare e realizzare».
(Ope legis, vuol dire che il Fortino in località Piale è considerato di particolare valore storico, culturale o artistico e gode di protezione legale automatica senza la necessità di una dichiarazione formale o di una procedura aggiuntiva – ndr).
Riflessioni di Italia Nostra
«Italia Nostra, dunque, sostiene i giustissimi rilievi della Direzione Generale, compreso l’adeguamento del piano d’area del PTP e tutte le altre note. A giudizio dell’Associazione, queste potrebbero determinare l’inesigibilità di questa infrastruttura il cui impatto, sintetizzabile in ben 15,5 milioni di mc di scavo (sono volumi corrispondenti a circa tre città medie italiane), stravolgerà i luoghi e l’attuale economia, legata al turismo e dalla agricoltura di pregio», afferma l’associazione ambientalista.
Leggi anche: Ponte sullo Stretto di Messina